La Grecia si svende all’emiro del Qatar

Dopo aver fatto ‘shopping’ comprandosi grattacieli e proprieta’ a Londra e Pechino, l’emiro del Qatar ha acquistato sei splendide isole greche nel Mar Ionio, vicino a Itaca, per 8,5 milioni di euro. Lo riferisce oggti il Guardian. Hamad bin Khalifa Al Thani, il ricchissimo sceicco arabo, si era ”innamorato” delle isole nell’arcipelago delle Echinadi quattro anni fa, dopo aver attraccato il suo yacht di fronte a una di queste. [ …].
L’acquisto e’ il più importante investimento privato degli ultimi tempi in una Grecia segnata da una profonda crisi economica. [nbnote]http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/03/05/Emiro-Qatar-fa-shopping-Grecia-compra-6-isole-_8350590.html[/nbnote]

A leggere quest’articolo, sembra quasi che dobbiamo rallegrarci della notizia riferita. E invece, quello che accade è tragico. E’ tragico che uno sceicco plurimiliardario abbia potuto beneficiare della comatosa situazione della Grecia, per poter comprare a prezzo stracciato delle meravigliose isole, divenute proprietà e luogo di gozzoviglio di riccastri musulmani[nbnote] L’emiro, ha già fatto sapere che, nonostante ha intenzione di “cementificare” fortemente sulle isole acquistate, è tutto a uso e consumo della sua “famiglia”, e non ci sarà dunque neppure un vantaggio per il turismo, da tale “investimento”[/nbnote] alla faccia di tutti quei greci che poco più di 150 anni fa ancora morivano per cacciare quegli stessi musulmani.

La verità è che la Grecia sta inesorabilmente morendo; dopo liberalizzazioni sfrenate e tassazioni compulsive, si è ormai da tempo entrati nell’ultima fase del luciferino percorso: le svendite.

E’ il percorso che si cerca di far seguire anche a noi [nbnote]http://www.oggi.it/attualita/economia-3/2012/07/16/vittorio-grilli-promette-privatizzazioni-per-15-20-miliardi-di-euro-lanno/[/nbnote] ( non per niente, lo stesso emiro del Qatar già ci fece sapere che aveva intenzione di comprare anche in Italia [nbnote]http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/267389[/nbnote]).
Questo perché la crisi del debito è ingestibile senza la possibilità di agire direttamente sui tassi della moneta, senza la sovranità monetaria, e non può in sintesi essere superata solo con le cosiddette politiche di “austerity”, che fiaccano l’economia (con tutte le conseguenze del caso); una tappa fondamentale, per cercare di avere fondi immediati, e anche vantaggi fiscali, diviene il ricorrere a “privatizzazioni” continue, ad ogni costo; a costo per l’appunto anche di “svendere” .

Per quanto riguarda la Grecia, è davvero difficile immaginare che in un qualunque modo, possa evitare una qualche forma di insolvenza; nondimeno, tutto è stato fatto, e sarà fatto, per prolungare quest’agonia; non si accetterà fino all’ultimo l’insolvenza della Grecia. Si tratta di un comportamento che ricalca in pieno il “modus operandi” di uno strozzino: in entrambi i casi, si prestano denari ( nel caso greco, attraverso l’acquisto dei poco affidabili titoli greci) ben sapendo che è alquanto difficile che essi vengano restituiti, ma non per questo si accetta né di aver fatto un investimento infruttuoso, né dunque una qualche insolvenza del debitore; si pretende che esso paghi tutto, anche a costo di svendersi, anche a costo di svendere quanto gli è più chiaro; e come il privato andrà allora a privarsi anche di ogni gioiello possibile, uno Stato come la Grecia, andrà a “privatizzare” ogni possedimento possibile.

Ma nel caso del debito sovrano, si è anche più ipocriti; perché, continuano ad essere concessi supposti “aiuti”, che in realtà, non sono che un regalo indiretto ai creditori del debito greco ( le banche tedesche, in primis), mentre allo Stato greco resta poi tutto l’impegno gravoso di dover restituire anche questi denari ( che praticamente nemmeno vede), ovviamente maggiorati di interessi. E logicamente, le condizioni per ottenere questi “aiuti”, sono altri tagli, altri licenziamenti, altre “privatizzazioni” ( quando non, la messa in garanzia dei propri patrimoni archeologici [nbnote]http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-07-21/nuovi-aiuti-grecia-finlandia-154413.shtml?uuid=AaSI02pD[/nbnote]

Già ad oggi, la Grecia ( per imposizioni di commissione europea e compagnia cantante), ha accettato la privatizzazione di diverse aziende ( peraltro, guarda caso, con risultati ben al di sotto delle aspettative del governo).

E non svende soltanto lo Stato, in una situazione simile. Difatti, le attività economiche fuori da ogni controllo, ( come anche l’intollerabile tassazione), decretate dalle varie “cure anti-debito”, divengono subito causa di una classica conseguenza di un capitalismo in fase terminale: la concentrazione sempre maggiore di ricchezza, in mani sempre minori, e la conseguente impennata di diseguaglianza sociale. Perché ad esempio, i vari piccoli capitalisti colpiti dalla concorrenza insostenibile ( di imprese orientali, di multinazionali, di immigrati) alla meglio, svendono a un’impresa di portata superiore, o perché anche chi ( magari dopo una vita di impegno e sacrifici) era riuscito a comprarsi un bel pezzo di terra, terrorizzato e frustrato dalle imposte crescenti, lo svenderà al primo “riccone” ( per esempio, uno sceicco) che si troverà davanti.

Ma tutte le privatizzazioni di questo mondo, non salveranno la Grecia ( come in un possibile futuro, non salverebbero nemmeno noi). Soltanto la condivisione del debito, potrebbe evitare delle insolvenze altrimenti inevitabili.
Ma sarebbe la fine; perché in sostanza chi vive in paesi che non hanno di questi problemi, non ha vantaggio di accollarsi le finanze pubbliche disastrate di paesi come la Grecia, se non può interferire con le sue scelte. Si aprirebbero allora le porte per la realizzazione del vero desiderio dei fautori dell’ Ue e dell’Euro: la distruzione degli stati sovrani europei, e delle loro differenze e autonomie, per la creazione di un unico stato europeo “globalizzato”, popolato da persone con una totale alienazione dalla propria terra, dal potere e dalla decisioni che contano, immerse dall’immigrazione, e, ( per via della totale liberalizzazione del mercato nazionale e internazionale) “cinesizzate”, in modo da poter reggere la concorrenza dei grandi colossi extra europei ( orientali e non) della produzione.[nbnote print=”true”]

3 Comments

  1. Werner marzo 9, 2013 2:04 am  Rispondi

    La situazione della Grecia è più che drammatica, infatti i nostri notiziari di regime non ne parlano, e su ordine dei loro padroni della massoneria di matrice giudaica, satanista e internazionalista, nascondono la verità agli italiani, e cioè che la Grecia si è indebitata dopo aver ricevuto tre prestiti dalla Troika, gli stessi che Monti voleva far chiedere per l’Italia.

    La Grecia ormai è ostaggio della finanza internazionale, rappresentata da BCE, FMI, Federal Reserve, a loro volta controllate da Goldman Sachs e Rotschild, cioè gli strozzini del pianeta.

    In quel paese è necessaria una rivolta che rovesci quella classe politica serva della finanza internazionale, che sta svendendo questa gloriosa Nazione, terra di cultura, a questi pescecani che ho citato prima e ai magnati arabi. Se davvero questa rivoluzione avvenisse, la Grecia non deve più pagare il debito e tornare con la propria moneta.

    L’Italia è ancora in tempo per evitare di far la fine della Grecia, ma bisogna agire subito, perché qui la sensazione è che PD e PdL faranno di nuovo l’inciucio per rimettere Monti al governo.

  2. tzao marzo 9, 2013 4:32 am  Rispondi

    ma quando la gente si svegliera’ !?!?
    fuori da questa UE che ci sta’ distruggendo sia economicamente che socialmente con un genocidio di massa ad opera di orde migranti.

  3. Marte Ultore marzo 9, 2013 3:13 pm  Rispondi

    analisi impeccabile. Ma i capi lo sanno lo sanno, e lo vogliono. Quanto alla gente… tzao finché i milioni di operai e impiegati avranno pane per i “figghi” (scusate ma su questa ipervalorizzazione della famiglia non vi seguo affatto, nessuno di voi, perché con questa scusa del franza o spagna purché se magna siamo in questa situazione, privi di qualsiasi ideali che nonsiano quelli delle frange comunista), tutti se ne staranno zitti zitti, al massimo protesteranno un po’ su internet dalla poltrona di casa, o direttamente dal letto se hanno l’ipad, smart o altre cazzate, per poi andare a dormire un po’ con la luna storta, ma la mattina svegliarsi per fare diligente il loro lavoretto di mierda che gli da la pappa e alimenta il Sistema.

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