Hanno spacciato, aggredito, stuprato e ora hanno riscosso una liquidazione di 500€ dal governo Monti per questa loro “meritoria” opera: sono i cosiddetti “profughi” africani della fantomatica guerra libica terminata da due anni.
E’ il caso di 21 di loro a Conegliano. Ma in altre zone d’Italia avviene lo stesso, con cifre talvolta molto superiori: si oscilla dai 500 ai 1500 euro.
Il prima possibile realizzeremo un dossier completo sullo scandalo “profughi”: i soldi spesi per mantenerli, quelli rubati dalle varie associazioni xenofile che gravitano intorno l’immigrazione e infine il regalo finale.
CONEGLIANO. Polemiche in città sulle modalità con cui è stata gestita l’emergenza profughi della Libia. Nel mirino delle critiche sono finiti in particolare tempi e costi, a partire dai 500 euro di «buonuscita» consegnati nelle mani delle 21 persone che venerdì mattina hanno lasciato per ultime l’hotel Parè, e del milione di euro che si stima sia stato speso, durante questo anno e mezzo, per consentire la loro presenza e quella degli altri profughi.
Dai bar alle edicole, dalle case al mondo politico c’è chi ritiene inaccettabile che si sia posticipata così a lungo la decisione sul riconoscimento o meno dello status di rifugiati politici. Per i profughi arrivati in città nel maggio del 2011 era stato annunciato di lì a sei mesi il pronunciamento di un’apposita commissione. Al 31 dicembre scorso, data in cui sarebbe dovuto scadere lo stato di emergenza dichiarato dal governo Berlusconi nel febbraio 2011 (ed era prevista la chiusura dei rubinetti dei finanziamenti che l’Unione Europea ha distribuito attraverso il Ministero), c’erano ancora tra Conegliano e Susegana 55 profughi. Venerdì la prefettura ha deciso lo sgombero dell’hotel Parè, ma continua a garantire la sistemazione in provincia di tre famiglie, una coppia con due bimbi piccoli e altre due con un figlio ciascuna.
A dirsi indignati per quei 500 euro sono pensionati, ma anche commercianti e operai pronti a sottolineare che «c’è chi con quei soldi è costretto a vivere un mese».
E le critiche arrivano anche dal municipio: «Quello che mi ha fatto più male è che ci sia stata anche gente dedita alla malavita e che lo Stato abbia speso soldi per chi si è dedicato a rovinare i nostri figli», dice il sindaco Floriano Zambon riferendosi ai fatti di cronaca che hanno visto coinvolti profughi dediti allo spaccio. Dalla giunta si leva anche la voce dell’assessore alle politiche giovanili Gianbruno Panizzutti: «Questi 500 euro a testa sono soldi buttati via in una cosa iniziata male e gestita peggio. In un periodo di crisi è un qualcosa che grida vendetta». Il collega Enzo Perin, assessore al sociale la pensa diversamente: «Ne avrei dati anche 1000 purchè rientrassero a casa, il problema è che lavoro non ce n’è». Una «vergogna» secondo il leghista Giovanni Bernardelli: «Non riesco a capire», dice, «perché siano stati spesi questi soldi, paghiamo un buonismo eccessivo».
Critica sulla buonuscita anche il consigliere di maggioranza Marina Buffoni: «Una vera vergogna», dice, «un insulto ai nostri anziani pensionati che hanno lavorato una vita e hanno una pensione minima, ai giovani volenterosi ma disoccupati, alle tante donne espulse dal mercato del lavoro che faticano a mettere insieme in pranzo con la cena».
Questo cosiddetto stato ha smesso di essere legittimo da molto tempo. Abbattere questa repubblica della banane è un imperativo categorico. E’ sempre più evidente che sono le strutture statali ad essere nocive per l’esistenza della comunità, ad essere nemiche, perché agiscono in senso opposto al bene degli Italiani.
E’ come se il sistema immunitario, invece di agire in difesa dell’organismo venisse “sequestrato” da un manipolo di leucociti degenerati e rivolto contro l’organismo stesso. E cosa si fa, quando il sistema immunitario apre le porte dell’organismo a virus e batteri? Si interviene.
Oggi la legge che un tempo garantiva il “giusto”, è divenuta la migliore protezione dei parassiti.
Quando una cricca di mariuoli e burocrati prende in ostaggio la repubblica, il popolo si deve ribellare. Che la pulizia abbia inizio.
Ma tutto l’esercito degli indignati e delle checche isteriche che scendevano in piazza a protestare contro prostitute brianzole, ora che fanno?
dinanzi ad uno skifo politico del genere, le coscienze di costoro nn si scaldano?
e’ ora ke il popolo, quello vero, inizi a fare piazza pulita.
bisogna cominciare a marciare a montecitorio con cartelli eloquenti che aprano gli occhi agli Italiani.
Ottima la tua idea sul dossier…
Darli a qualche disoccupato italiano no? ah no, gli italiani o lavorano, magari in nero sottopagati o meritano di fare la fame…
Rimpatriarli costerebbe molto meno….a no che c’entra, Riccardi non vuole, devono rimanere qui a rompere i coglioni! Per loro i soldi ci sono sempre, per noi cittadini italiani che paghiamo un ‘enormità di tasse, non ci sono mai!
E’ un razzismo istituzionale inaccettabile nei nostri confronti, e sinceramente non riesco a capire come gli italiani non se ne siano accorti! Oppure se ne sono accorti e non reagiscono per paura di essere etichettati come “razzisti”?
Se razzista vuol dire protestare contro queste discriminazioni ai danni nostri, ALLORA IL PRIMO RAZZISTA SONO IO E ME NE VANTO!
Condivido quello che hai scritto in tutto…..
Altra notizia relativa a questi falsi profughi che arriva da Catania dove come tutti sappiamo sono ospitati circa 2.000 di loro al CARA di Mineo in uno stabile dei Pizzarotti. Dopo aver protestato selvaggiamente adesso otterranno il permesso di soggiorno……che vergogna Stato colabrodo!
http://catania.livesicilia.it/2013/03/08/rintra-la-protesta-alla-casa-di-riposo-lunedi-a-catania-per-i-permessi_230870/
E io sono il razzista italiano che fa fatica ad arrivare a fine mese, con un mutuo da pagare e se non lo pago..mi portano via tutto?
Italiani…svegliamoci…o presto saremo stranieri in casa nostra!