E’ l’ultima occasione di evitare la catastrofe. Per mesi, anni, abbiamo atteso il 4 marzo. Terrorizzati che non arrivasse in tempo ad evitare, che una maggioranza abusiva utilizzasse il voto di alcune prostitute politiche per approvare lo ius soli. Per anni abbiamo guardato sconcertati orde di clandestini sbarcare sulla nostra terra, a migliaia al giorno. Ne abbiamo contati quasi un milione da quando governa il PD.
Ora, tra poco più di ventiquattro ore, avremo l’occasione di riprenderci ciò che è nostro di diritto. E di difenderlo. Noi che per l’Italia daremmo la vita.
Dobbiamo andare tutti a votare. Dobbiamo evitare sopra ogni altra cosa che si crei un vuoto politico nel quale i soliti poteri potrebbero dare vita al solito governo contro gli italiani.
Per farlo, abbiamo un’unica opzione possibile: votare la Lega. Non ci sono alternative. E’ l’unico voto che conta. Sì, l’ideale sarebbe stata una grande alleanza sovranista di tutte le forze populiste: dalla Lega a CasaPound. Non è stato possibile. E se non vogliamo che Gentiloni continui a foraggiare fancazzisti in hotel anche dal 5 marzo, non ci resta che votare Salvini. Perché l’alleanza ottenga la maggioranza e i sovranisti abbiano un voto in più dei moderati.
Non è la scelta perfetta. E’ l’unica scelta possibile. E se è comprensibile che molti di voi vogliano votare CasaPound o Forza Nuova, questo potrebbe avere come conseguenza se non la vittoria del PD, praticamente impossibile, l’evenienza di un’ammucchiata di sinistra comprensiva di una parte del M5s. Sarebbe la catastrofe. Sarebbe lo ius soli. E la fine della Patria.
Il 4 marzo 2018 non è un’elezione qualunque. Si fa la storia, come si fece nel ’48. Siamo davanti ad un baratro che dà sull’avvenire. Se facciamo il salto troppo corto, è finita. O iniziamo a riprenderci l’Italia questa volta, o non ce la riprenderemo più: perché non esisterà più. E’ l’ultima occasione. E l’ultima occasione si chiama Salvini.
Poi verrà il tempo – e come se verrà – di un governo rivoluzionario che ridarà all’Italia la sovranità perduta. Ma quel tempo non è ancora. Tutti al voto, cazzo.