Caso Kabobo: le irritanti due facce del politically correct

Ieri sono state depositate le motivazioni della sentenza di condanna del ghanese Kabobo.
La notizia è, com’era prevedibile, “scivolata via” dai mass media manco si trattasse di una saponetta.
Ma vale la pena rifletterci un attimo.
Un passo di queste motivazioni:

La condizione di emarginazione sociale e culturale è già stata valutata quale concausa della patologia mentale riscontrata, nel riconoscimento della seminfermità mentale.

Dunque, ecco il perché della ridicola condanna a 20 anni per aver ucciso 3 uomini, e offeso a colpi di piccone i loro corpi.
E qui non è possibile non avere un travaso di bile; e per motivi che vanno anche oltre la sentenza.

In pratica, si trova una determinante attenuante ad un omicida, per lo “stress” che la sua condizione di clandestino comportò. Facciamo però un passo indietro. Ma come, non era da tutti ammazzare 3 uomini a picconate? Non tuonavano forse questo, i custodi del “pensiero giusto”, all’indomani della “mattanza”?
Perché che noi ricordiamo, era il solito melenso ritornello:” siamo tutti uguali”, “i pazzi sono ovunque”, “poteva capitare con eguale probabilità ad un italiano”.
Insomma, non c’era nessun nesso tra l’essere clandestino e il prendere a picconate le persone; era tutto un, come si può dire…caso. E se non eri d’accordo, eri razzista o xenofobo, a seconda della bontà dell’interlocutore.

E invece, sopresa: ora che l’impatto emotivo verso quell’evento si è “rarefatto”, ora che serve come pretesto per dare una condanna ridicola ad un africano, ecco che i magistrati ci informano che” si, scusate “razzisti”, avevate ragione, essere un clandestino c’entrava”.
Qui siamo di fronte ad un comportamento schizofrenico, nel riguardo del quale, si che urgono perizie psichiatriche.
Nella “nostra” ( loro) società, ammettere l’evidenza è proibito, guai ad accennare le statistiche sul rapporto tra immigrazione e criminalità; anzi, questi comportamenti potrebbero portare a una condanna per “odio razziale”..
Quando, però, i magistrati ( sublime forza conservatrice del Pensiero unico) debbono trovare pretesti per alleggerire le condanne di “migranti” e clandestini, ecco allora che i legami tra immigrazione e criminalità ( anche violenta), iniziano a comparire all’orizzonte.
E non è certo il primo caso del genere, quello in esame. Come dimenticare, ad esempio, la vicenda del rom Remi Nikolic? Investì ed uccise un vigile, ma la sentenza dei giudici gli affibbiò uno sconto di 11 anni, dal momento che era cresciuto in un ambiente degradato e criminale.
Insomma, se dici che l’ambiente rom è quello che è, sei “razzista”; ma quando ammettere l’evidenza serve a dare sconti di pena di 10 anni, allora ben venga.

Ma con la sentenza di Kabobo ci si è superati, raggiungendo inesplorate vette della schizofrenia ( e anche della stronzaggine). Perché si è in pratica data un’attenuante che può funzionare per qualsiasi clandestino, (e magari qualsiasi immigrato), che domani decide di andare a “picconare” le persone.

Ed è impossibile allora non denunciare, come sia sempre più vergognoso fin dove si spinga la sopraffazione dei cittadini, da parte di questo decrepito sistema.
Percorriamo in breve le tappe: prima gli alfano ci riempiono di soggetti provenienti da posti poco raccomandabili; poi, le varie associazioni di lucro fanno in modo che anche i peggiori individui possano restare a vegetare, in una realtà che non è la loro; e infine i magistrati usano motivazioni, che in altre sedi giudicherebbero “razziste”, per concedere condanne spropositate ai clandestini più “esauriti” e “stressati”.
Tutto ciò è folle.
Ai magistrati xenofili che hanno scritto quella sentenza, si può rispondere che si, indubbiamente, chi si ritrova in una terra che non è la sua, circondato da gente che non è la sua, è più facile alla follia e alla violenza; specie se quella realtà non può, per ovvi motivi, neanche offrire lavoro.
Ma la soluzione a ciò, non è continuare a riempirsi bellamente di clandestini, tanto poi basta scrivere vergognose sentenze sull’onda della deresponsabilizzazione e della xenofilia, e tanti saluti alle vittime.
La soluzione inizia a Lampedusa. Con i respingimenti.

9 Comments

  1. arden giugno 6, 2014 6:55 am  Rispondi

    Respingimenti, Admin. Invece, anche stamattina, al tg, 400 in arrivo e alrri 900 avvistati… E quell’inutile uomo politico di Alfano si è inabissato. 125 minori e una quantità imprecista di donne incinte e due neonati, spinti qui dai deliri di Kyenge e Renzi sullo jus soli. Non voglio scrivere tutte le parolacce che conosco. Me la prendo con quei dementi che hanno votato l’enfant prodige dell’estremismo immigrazionista e una tizia che non ha mai dimostrato di andare oltre gli slogan che le hanno insegnato a difesa della sua identità di immigrata, contro quelle di chi gli ha dato la cittadinanza perché l’oculista che non credeva ai suoi occhi quando l’hanno fatta ministro ha trovato marito qui.

  2. Werner giugno 6, 2014 10:40 am  Rispondi

    Se era italiano e disagiato psichico, statene certi, lo avrebbero condannato all’ergastolo per triplice omicidio, ma siccome si tratta di un negro di merda, ecco che improvvisamente esce fuori l’indulgenza della magistratura.

    La magistratura in questo paese va riformata necessariamente, perchè è inammisibile che i magistrati (soprattutto i PM), qualsiasi cazzata facciano, non pagano nulla, ma rimangano sempre al loro posto. Sono una categoria di “intoccabili”, nessuno può criticarli, allora il signor B (per quanto delinquente sia) ha ragione quando afferma che in questo paese vige una dittatura magistratocratica!

  3. Luciano giugno 6, 2014 5:37 pm  Rispondi

    Cari amici, qui oramai non ci sono più parole per descrivere il senso di nausea che provocano le cosiddette istituzioni, dai politici ai magistrati!
    Una classe istituzionale da rifare completamente!
    ed ora con il 41% si sentono anche legittimati a compiere le peggiori nefandezze nei nostri confronti; perchè la politica del governo è piena di nefandezze, su tutti i fronti…
    Oggi c’era un buon articolo sul tempo: http://www.iltempo.it/cronache/2014/06/06/ogni-clandestin-ecco-le-cifre-stratosferiche-per-rimpatriare-gli-stranieri-o-ci-costa-25mila-euro-1.1257900
    e ne seguiranno altri su queste immonde spese prese dalle nostre tasche! Altro che mose di venezia!!!
    C’è ancora qualche giornalista con un briciolo di dignità umana.

  4. arden giugno 6, 2014 8:58 pm  Rispondi

    Grazie per la segnalazione, Luciano. Ho letto l’articolo, le cifre sono anche più alte, qualche conoscente nelle forze dell’ordine mi dice altre cose e dellle direttive non scritte o fra le righe che applicano agli immigrati il motto liberista ‘laissez faire, laissez passer.’ O.N.U., Ue, governi, forze politiche non vigliono che si definiscano invasione gli arrivi in masse; e chiamano deportazioni eventuali rimpatri di massa: proprio con questo espediente lessicale, criminalizzano alla radice ogni legittima – da ogni punto di vista: morale e appunto, anche economico – difesa della sovranità territoriale, dopo che quella politica ce l’hanno tolta da tempo o la stanno rendendo irrilevante. Dato che il potere globalista controlla istituzioni e mezzi d’informazione, l’uso censorio della lingua ha un effetto potente, per immediatezza e diffusione, sulle capacità critiche di masse ducate a lasciarsi suggestionare. Ecco perchè spazi come questo sito sono tanto più preziosi per noi, quanto pericolosi per gente della risma e del senso di amor proprio e di amor patrio di un Alfano, per dirne uno per tutti.

  5. Dragonero giugno 6, 2014 10:42 pm  Rispondi

    Aspettiamolo all’uscita della prigione, talloniamolo, poi lo prendiamo, lo squartiamo e lo impicchiamo con le suie budella accanto ai giudici!

  6. tonin giugno 7, 2014 9:20 am  Rispondi

    ” La soluzione inizia a Lampedusa. Con i respingimenti.”. NO. La soluzione inizia a Washington con i ravvedimenti (Roma -colonia- non conta un cazzo) .La situazione surreale subnarcotica che stiamo vivendo, il livello di plagio cui siamo soggetti non è compatibile con lo status biologico di homo sapiens, forse con quello di sorci ammaestrati. Non meritiamo di meglio.

  7. Luciano giugno 7, 2014 9:48 am  Rispondi

    Sono d’accordo con te Arden, il livello di ri-educazione del popolo è a buon punto e siti come questo hanno la funzione “sociale” di ridare ossigeno al cervello!
    Non si spiega altrimenti il lassismo di un popolo di fronte ad una invasione di disperati, criminali e terroristi islamici.
    Cmq anche oggi il tempo e il giornale escono con articoli legati alle spese economiche e sociali di questa “invasione”.

  8. arden giugno 8, 2014 10:26 pm  Rispondi

    Caro Luciano: sinceramente? La ‘rieducazione’ e il risveglio mi sembrano un po’ ‘congiunturali’ e facili da controllare, se ci limitiamo al piano elettoralistico. E non c’entra una coscienza chiara del problema – artificialmente creato e alimentato a forza di direttive dall’alto: O.N.U.e UE -, ma solo una reazione ‘nervosa’ e quasi disperata, perché tardiva. Abbiamo decine di milioni di immigrati, atltri ne arrivano e le autorità si preoccupano di reprimere chi pensa che siano troppi e che ci sia, in tutto questo, qualcosa che non va. E così? Sì, certo, è così. Ma non importa: finchè potrò, io lotterò per l’identità del popolo e della nazione cui appartengo. E contro questq determinazione, che è di uno solo, nel posto in cui vivo, ma che altri prendono a esempio – te l’assicuro perchè lo vedo ogni giorno – neanche tutta questa massa di bastardi e di lordume vario può fare niente.

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