La natura innata dell’intelligenza e le differenze razziali

Le razze umane – o gruppi di popolazioni, se preferite un termine meno ‘compromesso’ – sono sottospecie di Homo Sapiens, proprio come il pastore tedesco e il chihuahua sono sottospecie di Canis lupus familiaris, comunemente conosciuto come ‘cane’.

Le razze non sono categorie genetiche discrete, prendendo in prestito dalla Fisica, più ‘onda’ che particella. Geneticamente, ciò che vediamo è un continuum con alcuni confini piuttosto chiari. E queste differenze genetiche sono sufficienti a distinguere tra un giapponese e un francese, o tra un lupo siberiano e un bassotto.

Chiunque abbia esperienza con i cani sa che queste creature mirabili differiscono in intelligenza. I Border Collie sono semplicemente più intelligenti dei Pit Bull. Poiché non vi è alcuna sanzione politica o penale nel notare questa differenza, è ampiamente notata e non contestata: ci sono razze di cani definite ‘pericolose’, senza che nessuno gridi al ‘razzismo’. Eppure, se la sottospecie di Bowser differisce notevolmente in intelligenza, sembrerebbe logico e al di là della polemica, che anche le sottospecie di esseri umani che si differenziano per colore, capelli, biochimica, tratti del viso, dimensioni del cervello e così via, differiscano in intelligenza. Biologicamente parlando, è innegabile che questa differenza esiste. Ma dirlo è anatema.

Nel caso del Cane, le differenze non sono chiaramente culturali, ma genetiche. Nessuno si sognerebbe di dire che un bassotto si comporterebbe da pastore tedesco se ‘solo fosse allevato dalla famiglia giusta’. E nessuno scriverebbe sul ‘documento’ di un pastore tedesco, ‘pastore cinese’, per il solo fatto che sia nato a Pechino. Sarebbe follia. Ma se possono esistere differenze genetiche nell’intelligenza tra le sottospecie di cani, perché questa differenza dovrebbe non esistere tra le sottospecie di esseri umani? Siamo forse ‘speciali’ nella creazione? Non siamo, anche noi, frutto dell’evoluzione?

EFFETTO FARFALLA, PICCOLE DIFFERENZE GENETICHE E GRANDI DIFFERENZE REALI

Le persone che non vogliono credere che queste differenze esistono portano diversi argomenti bizzarri. Uno è sottolineare che gli esseri umani e gli scimpanzé condividono il 98,2% del DNA. Ne consegue che le diverse sottospecie di esseri umani condividono una percentuale ancora più elevata del loro DNA, quindi, secondo loro, questo dimostrerebbe che gli esseri umani sono sostanzialmente identici e che non possono esistere differenze di intelletto. Al contrario. E’ proprio il fatto che una piccolissima differenza dell’1,8% di DNA dia esiti così differenti, a farci capire quanto, anche una dello 0,01, possa significare. Infatti condividiamo anche il 90% del DNA con i gatti e il 50% con le banane.

Anche una Ferrari e una Fiat sono ‘geneticamente’ quasi identiche. Hanno entrambe 4 ruote, un motore e uno scarico e il funzionamento differisce solo per ‘piccole’ – ma decisive, nei risultati – componenti.

Ciò dimostra che piccole differenze nel DNA sono in grado di produrre risultati profondamente diversi. Ciò significa che una variazione dell’ 1,8% provoca la differenza tra il Cita e la vostra fidanzata. Qualcuno di voi farebbe a cambio?

Se pensiamo ai sessi, la differenza genetica tra uomini e donne in percentuale è molto piccola. Eppure, questa differenza così lieve produce differenze piuttosto impressionanti nell’estetica, grazie a Dio, così come profonde differenze biochimiche e funzionali. Ad esempio, gli uomini non hanno uteri. Il cervello maschile e femminile è profondamente diverso.

Le differenze genetiche tra geni come Galileo, Newton, Einstein e uno qualsiasi di noi sono infinitamente piccole, gli effetti di queste piccole differenze invece, no. Perché piccole differenze iniziali, hanno grandi effetti pratici. Perché i primi si riverberano in un fenomeno conosciuto in fisica come ‘effetto farfalla’: la differenza di un solo residuo amminico sulla catena beta dell’emoglobina provoca l’anemia falciforme. La differenza genetica è infinitesimale, il suo risultato catastrofico.

E’ quindi evidente che infinitesimali differenze nel DNA possono, e hanno, effetti enormi.

Quando parliamo dell’intelligenza, nessuno nega esistano differenze tra individui. Ma molti, negano l’evidenza nel caso di gruppi di popolazioni. Soprattutto quando si evidenziano delle ovvie gerarchie.

Se qualcuno dicesse che gli ebrei sono intelligenti, per i successi raggiunti nel corso dei secoli, nessuno potrebbe negarlo. Allo stesso modo per i giapponesi. Se, però, dicesse che gli aborigeni australiani hanno un quoziente intellettivo inferiore, subito scatterebbe la negazione religiosa: l’intelligenza non esiste, e se esiste è un costrutto sociale, è determinata culturalmente, e comunque non può essere misurata, e se esiste e può essere misurata non ha una base genetica; i test sono di parte, le differenze sono causate da discriminazione o razzismo, o per motivi geografici.

Esistono le differenze. E infinitesimali differenze genetiche conducono ad enormi differenze fisiche, comportamentali e di intelletto. Negare l’evidenza, non cambierà le cose.

12 Comments

  1. arden febbraio 22, 2014 4:45 pm  Rispondi

    Le differenze esistono e sono legate a fattori genetici, in che misura influisca l’ambiente si può discutere; e può darsi che le differenze siano rilevanti o no e magari, che la razza negra abbia capacità intellettive superiori a quelle delle altre altre: quello che non cambia è il dato che tali differenze esistono e non possono essere cancellate d’ufficio da nessun Direttorio onusiano o eurocratico, da nessun Parlamento o Ministero della Verità Ufficiale e del Pensiero Unico. Il primo diritto umano è quello al riconoscimento della identità di un soggetto, che, appunto, come tale, è soggetto, cioè, titolare di diritti. Negare, come fa l’O.N.U. stabilendo che il concetto di identità va sostituito con quello – ritenuto più ‘neutro’ – di personalità, è una autentica follia ideologica, che nega la verità e con essa, la libertà di individui e popoli.

  2. arden febbraio 22, 2014 4:47 pm  Rispondi

    Rileggo e correggo: Negare (…) l’identità di individui e popoli, è una autentica follia ideologica che nega la verità e con essa, la libertà di individui e popoli.

  3. Lodo febbraio 24, 2014 6:47 pm  Rispondi

    Invece di formulare teorie e snocciolare paragoni più o meno strampalati, perchè non organizzare uno studio scientifico in cui vengono analizzati dati concreti e misurabili? Seguendo il vostro miserabile esempio, potrei affermare che l’italiano è geneticamente portato allo stupro, visto che l’italia è seconda solo agli stati uniti per numero di serial killer. potreste giustificare il primo posto degli stati uniti con la loro multietnicità, ma che dire dell’italia, in cui la stragrande maggioranza della popolazione è bianca e cristiana?

    • admin
      admin febbraio 27, 2014 4:13 pm  Rispondi

      Prima di dare sfogo alle dita, sarebbe cosa buona informarsi. Posto che il numero di serial killers non ha alcuna relazione con la criminalità e la violenza in genere, né, tantomeno, con lo stupro – sono individui particolari presenti in ogni popolazione – l’Italia non solo, non è al secondo posto al mondo, ma non è nemmeno tra i primi. Tra i primi, troviamo il Sudafrica, ma è un caso: http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_serial_killers_by_country

    • Giovanni settembre 19, 2015 8:11 am  Rispondi

      Mamma mia che commento dettato dal pregiudizio ideologico del siamo tutti uguali perché lo dice l’onu. Mi dispiace che masse di persone credano nella menzogna fatta passare per cosa buona. Questa tendenza credo sparirà, attualmente é solo una moda, nata qualche decennio fa probabilmente fomentata da organismi sovranazionali che hanno l’intento di amalgamare tutto per togliere gli spigoli e controllare meglio il mondo. Tuttavia se questo pensiero permanesse, ritengo che indirizzerà l’umanità verso una storia nefasta, dove pur di difendere il menzognero principio, si arriverà all’autodistuzione di identità, principi, popoli, culture, conoscenze. Si arriverà a distruggere l’evoluzione culturale. Se qualcuno crede che il siamo tutti uguali aiuti ad aiutare i popoli del terzo mondo o delle guerre che vivono in condizioni sub-umane, si sbaglia di grosso. Questi poveracci sono già il primo risultato della menzogna. Sono i figli di un mondo diverso del nostro che si scannano, o li scanniano noi, per battersi per elevarsi l’uno sull’alltro ai livelli dell’occidente. Quindi vedete convincentevi che la verità non é quella dell’onu, delle sinistre, dei progreggisti, dei mondialisti, dei falsi operatori di pace. La verità é che la nostra ricchezza deve venire dalle differenze.

  4. art febbraio 25, 2014 2:01 am  Rispondi

    A proposito di questo argomentol leggete qui, i liberali dicono che la scienza è razzista! Admin, mi piacerebbe sapere se ne aprirete un articolo, grazie.

  5. Antonella febbraio 28, 2014 10:13 am  Rispondi

    Che siano meno intelligenti è un dato di fatto. Ho una collega di lavoro che ha un figlio che studia alle superiori. la direzione scolastica ha inserito nella classe dei nordafricani, questi sono molto ma molto piu indietro nell’apprendere rispetto ai nostri, tanto che la professoressa è intervenuta facendo un appello ialla classe affinchè i ragazzi italiani dessero una mano a qiuesti “poveri” sventurati nel vano tentativo di rimetterli alla pari. Niente da fare. Non solo non apprendono, ma rallentano l’apprendimento degli altri, oltre che diturbare l’intera classe.

  6. Franco marzo 22, 2014 12:33 pm  Rispondi

    Ma con tutti questi sofismi avete stancato, teorie, teoiriette, opinioni: Basta fare un semplice calcolo matematico. Quanti negri sono presenti tra i più grandi filosofi, poeti, scrittori, scienziati, fisici, chimici, della storia dell’manità. Da vinci era negro? Newton? Galileo? Hegel? Kant? Chopin? Pasteur? a volte vi perdete in un bicchiere d’acqua (NON citatemi Einestein e Freud due casi evidentemente che fuoriescono dalla natura, entrambi ebrei, entrambi geni, probailmente nel loro sangue c’erano sicuramente geni latini, come hanno avanzato taluni ricercatori).

  7. Mork marzo 24, 2015 4:57 pm  Rispondi

    Tralasciamo gli stupidi commenti razzisti di molti utenti qui sopra, che lasciano il tempo che trovano visto che sono di una stupidità tale che sarebbe del tutto inutile commentarli. In realtà il post può far sorgere spunti interessanti, soprattutto se non si conosce bene l’argomento (e io non lo conosco in modo approfondito). Forse per dare una risposta bisognerebbe provare a rispondere a questa domanda: se prendiamo un neonato da una tribù di persone che conducono una vita simile a quella dei cosiddetti “primitivi”, diciamo così, e lo facciamo crescere dandogli una formazione di tutto rispetto facendolo studiare nelle migliori università, siamo sicuri che non possa diventare anch’egli, per dire, un grande scienziato o qualsiasi altra cosa? (non tiratemi fuori Lapo Elkann, che è italiano tra l’altro). Dunque, a questo punto, come si può affermare che non sia un discorso culturale più che genetico?

    • art marzo 26, 2015 12:57 pm  Rispondi

      Tu invece ti commenti da solo. Sud Africa, Haiti, Detroit, ovunque li metti riportano lo stato delle cose al loro habitat naturale. Sono 60 anni che gli USA ci provano a renderli come noi, risultato? Hanno portato solo più welfare e crimine.

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