Il Fatto Quotidiano e la notizia da nascondere: “Stupri sui barconi?Shhhh”

Ci sono notizie che il FattoQuotidiano.it non vorrebbe venissero pubblicate.

E pochi sanno che, in questi giorni tragici, ci sono politici che neanche provano a fingere un po’ di cordoglio, e aizzano invece i loro fan contro i passeggeri disperati dei barconi.

Per non parlare del sito razzista “Tutti i crimini degli immigrati” (i cui gestori, naturalmente, tengono a far sapere di non essere razzisti), che si è sobbarcato la missione altissima di dipingere qualsiasi migrante come un ladro o uno stupratore.

Il pretesto per speculazioni non umane sulla propensione alla criminalità dei naufraghi di Lampedusa è la notizia, riportata da La Sicilia.it, che una superstite avrebbe abortito durante il trasferimento nel deserto, prima di raggiungere il barcone. Secondo la testimonianza di un medico dell’ospedale Civico di Palermo la donna “Avrebbe subìto un’interruzione di gravidanza durante il tragico trasferimento nel deserto perché, da quello che abbiamo capito, tutte le donne hanno subìto violenza”. Su La Sicilia.it né il giornalista né il testimone azzardano ipotesi sui responsabili della violenza durante il trasferimento nel deserto. E la stessa notizia della violenza viene riportata, per il momento, in forma dubitativa. È ovvio che la questione sia da accertare, e non sarà facile.

I produttori di non-umanità invece non hanno dubbi: lo stupro c’è stato, ed è stato commesso proprio dai migranti. Gli stessi che poi sono stati trovati abbracciati in fondo al mare dai nostri sub sconvolti, forse. Al punto che il barcone viene additato, dal rappresentante del Pdl e dai suoi fan, come un cargo carico di stupratori feroci.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/07/lampedusa-quei-politici-che-stuprano-la-verita-sui-migranti/735127/

L’articolo è questo: http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/lutto-nazionale-stuprata-sul-barcone-della-strage-dai-compagni-profughi/

Ed è una delle tante notizie che i compagni giornalisti de ilFatto e di tutta la cosiddetta ‘stampa’ italiana’, non importa se di destra o sinistra, non vogliono vengano pubblicate. Non le dovete conoscere. Altrimenti potreste anche iniziare a pensare, e guai a loro.

E io li capisco, questi giornalisti a cottimo, erano abituati ad avere il monopolio. Quando loro – e con loro parlo di tutta la categoria – decidevano che una notizia non ‘doveva essere data’, questa rimaneva nei meandri delle redazioni locali. Letta al più da qualche nottambulo. Poi, è arrivato tuttiicriminidegliimmigrati.com che, a differenza di quanto scrive il ‘fattaro’ non ha la missione altissima di dipingere qualsiasi migrante come un ladro o uno stupratore., altrimenti si chiamerebbe tuttigliimmigratisonocriminali.com, ma quella di pubblicare i crimini commessi da immigrati. Tutti, anche quelli che i ‘fattiquotidiani’ non pubblicano.

E sfidiamo il signor giornalista a trovare uno, dico uno, tra le migliaia di articoli che non sia vero ma inventato. Non lo troverà mai.

Veniamo all’articolo contestato.

Su La Sicilia.it né il giornalista né il testimone azzardano ipotesi sui responsabili della violenza durante il trasferimento nel deserto. E la stessa notizia della violenza viene riportata, per il momento, in forma dubitativa. È ovvio che la questione sia da accertare, e non sarà facile.

E infatti il sito riporta fedelmente l’articolo. Senza avere cambiato una virgola. Poi, fa una sua ipotesi – anatema – peraltro avvalorata da logica, quella che manca ai fanatici dell’immigrazione.

La donna è stata stuprata, e questo è accertato. Potrebbe essere stata violentata sul barcone o nel trasferimento a terra – non cambia nulla – addirittura la Sicilia.it riporta che ‘tutte le donne sono state stuprate’, il che porta alla conclusione che gli unici che possono avere compiuto uno stupro di massa siano i compagni di viaggio. Perché? Perché solo un fanatico può credere che quattro o cinque scafisti possano avere stuprato duecento donne in pochi giorni durante il viaggio. E poi, è così ‘netta’ la differenza tra ‘scafista’ e ‘clandestino’? Non è forse vero che moltissimi clandestini sono anche i kapò dei barconi? Possibile che tale sia la frenesia di autodistruzione da parte di gente come il giornalista, da avere occluso tutti i pochi rivoli di ragionamento pur di ‘scusare’ il compagno migrante?

Tra l’altro quella degli stupri sui barconi da parte dei compagni di viaggio, non è una novità, ma una terribile consuetudine. Non sono angioletti.

Ricordiamo al povero articolista che anche il buon Kabobo arrivò su un barcone. Poi, il piccone, glielo avete messo in mano voi.

9 Comments

  1. Il Fatto Quotidiano e la notizia da nascondere: “Stupri sui barconi?Shhhh” | Delusi Traditi e Incazzati ottobre 7, 2013 8:05 pm  Rispondi

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  2. Raziel ottobre 7, 2013 8:33 pm  Rispondi

    http://www.noiussoli.org/

    Visto che stanno approfittando della situazione per promuovere ancora una volta lo ius soli, vi segnalo questo sito.

  3. Rachele ottobre 8, 2013 12:47 pm  Rispondi

    Ho dato un’occhiata su facebook alla pagina del tipo che ha scritto l’articolo che citate,questo Fabio Sabatini scrive questo nelle sue informazioni di profilo:

    Certo è facole fare del basso moralismo quando si praticano ben 3 lavori differenti!Docente universitario,giornalista e fotografo free-lance,poi mettiamoci i lavoretti saltuari per le riviste,non può sicuramente capire cosa significhi fare i salti mortali per arrivare alla fine del mese,o non avere un lavoro,essere in cassa integrazione e non saper come dare da mangiare ai propri figli o nei casi limite cosa si provi a vivere in una macchina con tutta la famiglia.
    Non conosce l’umiliazione che può sentire un padre di famiglia che vede i suoi cari soffrire ed intando legge sui giiornali che questi clandestini,oltre a delinquere non fanno che lamentarsi,distruggere i centri dove vengono ospitati,stuprano,picchiano,rubano;si,va bene,non tutti ma è molto più facile stare dalla parte dei poveri migranti fuggiti dalle guerre che non da quella nostra.
    e poi diciamocelo,il buonismo va di moda e ai compagni la cosa che interessa di più è essere cool!

    • Rachele ottobre 8, 2013 12:50 pm  Rispondi

      Sono ricercatore presso l’Università di Roma La Sapienza, dove insegno Scienza delle finanze. Economista non autistico, mi occupo di Internet, interazioni sociali, precarietà, felicità, salute e crescita economica sconfinando spesso nei campi della sociologia e delle scienze politiche. Ho scritto diversi saggi sul capitale sociale pubblicati su riviste scientifiche internazionali. Amo la rete, frequento assiduamente i social network e sono fondatore e curatore del portale Social Capital Gateway , che costituisce il principale punto di riferimento online per gli studiosi che si occupano dei miei temi di ricerca. Sono appassionato di politica, fotografo free-lance per Getty Images e, oltre che su Il Fatto Quotidiano, scrivo su MicroMega.

  4. Rachele ottobre 8, 2013 12:49 pm  Rispondi

    Ho dato un’occhiata su facebook alla pagina del tipo che ha scritto l’articolo che citate,questo Fabio Sabatini scrive questo nelle sue informazioni di profilo:

    Certo è facole fare del basso moralismo quando si praticano ben 3 lavori differenti!Docente universitario,giornalista e fotografo free-lance,poi mettiamoci i lavoretti saltuari per le riviste,non può sicuramente capire cosa significhi fare i salti mortali per arrivare alla fine del mese,o non avere un lavoro,essere in cassa integrazione e non saper come dare da mangiare ai propri figli o nei casi limite cosa si provi a vivere in una macchina con tutta la famiglia.
    Non conosce l’umiliazione che può sentire un padre di famiglia che vede i suoi cari soffrire ed intando legge sui giiornali che questi clandestini,oltre a delinquere non fanno che lamentarsi,distruggere i centri dove vengono ospitati,stuprano,picchiano,rubano;si,va bene,non tutti ma è molto più facile stare dalla parte dei poveri migranti fuggiti dalle guerre che non da quella nostra.
    e poi diciamocelo,il buonismo va di moda e ai compagni la cosa che interessa di più è essere cool!

  5. piero ottobre 8, 2013 7:30 pm  Rispondi

    comunque sia mi ricordo benissimo quando nel 91 vennero gli albeanesi in italia. mi ricordo molto bene i materassi macchiati di sanque quando andavamo a smontare i campi dove li avevano accolti. e per lampedusa non è differente

  6. Arden ottobre 13, 2013 10:10 am  Rispondi

    Ricordiamo che non ci sono solo gli stupri e a quanto sembra da testimonianze rese dagli stessi immigrati, prostituzione, ma anche casi di sacrifici umani, su cui la Procura della Repubblica di Catania ha avviato indagini. Finiranno insabbiate, spiaggiate senza conseguenze, come capita agli scafisti, vittime anch’essi, a sentire i buonisti a tempo pieno (mentre i colpevoli, ovvio, siamo sempre noi cittadini di uno Stato che dev’essere aperto come una terra disabitata) e agli immigrati cui danno il foglio di via e continuano a restare qui, indisturbati. Inchieste nate dalla constatazione per cui non si spiega perché, su barconi e carrette del mare in cui sono stipati in centinaia, solo due o tre sono morti di fame o sete e gettati in acqua, mentre gli altri sbaracano senza problemi di disidratazione o debilitazione alimentare; o in mezzo a tempeste di cui il servz0o meteorologico dell’Aeronatica non sa nulla, tutti si salvano e solo un paio sono ‘caduti’ in acqua. Se la cultura è quella e va rispettata, dei paradossi in cui ci si va a cacciare a fare le spese per primo e nemmeno per tutti, è il diritto, il rispetto delle nostre leggi, se non vogliamo considerare fattori latamente culturali di cui agli immigrazionisti non frega nulla, se sono parte del nostro patrimonio di cosnuetudini e valori.

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