Un Parlamento di “troie”

“Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È una cosa inaccettabile”

Come non condividere le frasi del cantautore-assessore Battiato, sulla presenza di “troie” in parlamento?
E’ ovvio che la simpatica allusione non vada intesa stricto sensu, ma come metafora riferita a chi è pronto a vendere la propria appartenenza ideale per soldi, poltrone e prebende. Del resto nella scorsa legislatura – rimanendo in metafora – la “tenutaria del bordello”, signora Gianfranco Fini, riassumeva a meraviglia l’ideale della peripatetica politica. E anche oggi la situazione non è certo migliorata. E’ solo cambiata la tenutaria.

Quindi trovo ridicolo lo stracciarsi le vesti e il finto scandalo che queste parole hanno scatenato. Battiato ha solo descritto l’evidenza delle cose. Sarebbe però ingiusto non notare che, mentre denuncia il malcostume politico del mercato delle vacche a Roma, egli ne sia parte in Sicilia. Assessore di una giunta priva di maggioranza, che per sopravvivere si appoggia alle peripatetiche grilline. Ché i voti non li hanno certo presi per appoggiare il Pd. Pd che è il partito di Battiato, e che è impegnato in queste ore in una campagna acquisti che altro non è che reclutamento di alcune di quelle troie da lui descritte.

La verità è che la classe politica, l’intera classe politica. L’intera classe dirigente e chi vive delle briciole che dal suo tavolo cadono, è un postribolo. Fa sorridere ad esempio, che il presunto “uomo nuovo” del Pd sia un “bambino anziano” di nome Matteo Renzi: un nulla che ha sgovernato Firenze per anni.
Per lui valgono le parole spese da Funari per descrivere Fini: “è tutta carta argentata, e dentro nun c’è manco la cioccolata”.

8 Comments

  1. Werner marzo 26, 2013 7:37 pm  Rispondi

    Bhè non credo che se il M5S appoggi il PD, i senatori che appoggiano il governo Bersani, semmai le “troie” sono coloro che cambiano casacca, come Razzi, Scilipoti, De Gregorio, lo stesso Fini, etc., che vendendosi come prostitute al miglior offerente, o perseguendo obbiettivi personali, cambiano partito, prendendo in giro gli elettori.

    Tutto questo succede perchè nessuno fa politica per vocazione, per rendere servizio alla Nazione, ma per assicurarsi quei bei 8 mila euro al mese netti da parlamentare, e poter usufruire di tutti i privilegi di cui è titolare: nella seconda repubblica queste cose avvengono molto più frequentemente che nella prima, dove i casi di politici voltagabbana erano sporadici.

    Visto che c’è questa situazione, a questo punto è necessario introdurre il vincolo di mandato parlamentare, perchè è inaccettabile, che uno viene eletto, parte per appoggiare un governo e poi siccome si vende a qualcuno, va all’opposizione, se ha un minimo di dignità e serietà, dovrebbe dimettersi da parlamentare e lasciare il suo seggio al primo dei non eletti del suo partito: ma tanto questa regola – per la quale tra l’altro è necessaria una modifica costituzionale – non la introdurranno mai, perchè nessuno rinuncia a tutti quei privilegi ottenuti divenendo parlamentare, come ad esempio le pensioni.

    • Werner marzo 26, 2013 7:37 pm  Rispondi

      *Bhè non credo che se il M5S appoggi il PD, i senatori che appoggiano il governo Bersani, siano troie…..

  2. LIBICUS marzo 26, 2013 11:49 pm  Rispondi

    A proposito di Parlamento di…..
    Khalid Chaouki – biografia dal sito del P.D.
    Sono nato a Casablanca (Marocco) nel 1983. Cresciuto tra Parma e Reggio Emilia, ho iniziato da giovanissimo ad impegnarmi nel volontariato nell’ambito della comunità islamica locale e all’interno del Centro Interculturale Mondinsieme di Reggio Emilia. Il 23 Settembre 2001 nasce a Milano l’associazione “Giovani Musulmani d’Italia”, di cui sono stato uno dei fondatori. Nel Settembre 2003 sono stato eletto presidente nazionale dei Gmi e nel 2005 sono stato membro della Consulta per l’Islam italiano presso il Viminale.
    Giornalista professionista, ho lavorato come redattore presso l’Agenzia Stampa AnsaMed.
    Ho collaborato inoltre con il Corriere del Mezzogiorno, Il Giornale di Reggio, La Repubblica e Reset. Nel 2005 ho pubblicato “Salaam, Italia! La voce di un giovane musulmano italiano” (Aliberti editore). Fin dalle scuole superiori sono stato impegnato nelle fila della Sinistra Giovanile, nel 2008 sono stato responsabile nazionale seconde generazioni dei Giovani Democratici, attualmente sono responsabile Nuovi Italiani del Partito Democratico.
    CARO MAROCCHINO, per noi tu non sei ITALIANO. Tu sei solo un immigrato forse entrato clandestinamente, che la vigliaccheria dei P.D. ha mandato al parlamento. Tu non sei della seconda generazione di immigrati in Italia! Ritornatene al paesello tuo. Qui tu non sarai mai un deputato italiano rappresentante di tutti gli Italiani Tu stai pensando solo alla tua tribù di maomettani come dimostra il tuo curriculum. Certo i I tuoi paesani sono più alti frequentatori delle carceri italiane e bisogna trovare come difenderli. Se non ci fosse questa m… di porcellum come legge elettorale tu e la tua collega ‘abbronzata’ non sareste stai mai eletti. Gli Italiani sono buoni ma non COGLIONI come pensate voi.

  3. Marte Ultore marzo 27, 2013 12:00 am  Rispondi

    un marocchino, per giunta più giovane di me, a “rappresentarmi”, sì perché anche se quelli del pd non lo sanno rappresentano la nazione, a prescindere da chi li abbia votati. E quanti italiani molto più titolati vengono presi a sberleffi e neppure presi in considerazione per essere eletti? Ma il marocco ha avuto l’elezione facile con le liste bloccate, già…

  4. Luciano marzo 27, 2013 12:50 pm  Rispondi

    Articolo molto esaustivo su questa ridicola alzata di battiato; buoi che strillano cornuti agli asini!
    devo dire che la presidenza della camera sta diventando davvero una succursale della famosa fogna di calcutta!
    d’accordo anche con libicus sul marocchino;
    questo rappresenta davvero la prova della prostituzione sinistroide, che e’ disposta a far eleggere un musulmano (fondamentalista che e’ poi lo stesso) fortemente cancerogeno per la nostra Nazione, pur di avere qualche voto da qualche straniero con un pezzo di carta color vinaccia su cui e’ scritto “cittadino italiano”.
    Piu’ prostituzione di questa!

  5. Crociato marzo 27, 2013 4:33 pm  Rispondi

    Le troie non sono solo in Parlamento. Ce ne sono parecchie anche dentro i giornali.

    Ad esempio, chi, davanti alla barbara uccisione di un bimbo di pochi mesi da parte di due NEGRI, solo perchè la mamma non aveva abbastanza soldi quando l’hanno rapinata, riesce a scrivere articoli dementi come questo…

    http://www.repubblica.it/rubriche/parla-con-lei/2013/03/26/news/che_fine_ha_fatto_la_compassione-55405600/

    Le prostitute intellettuali scrivono, nell’ordine:

    1. che sarebbe un peccato che autori di una simile brutalità fossero condannati a morte (preferirebbero, evidentemente, che succedesse come in Italia, dove dopo 4-5 mesi sono fuori, con una villetta pagata dai contribuenti e un bel sussidio per “integrarli”)

    2. che la colpa è delle armi da fuoco (che come tutti sanno, sparano da sole, se gli autori di questi omicidi sono in maggior parte neri e latinos, è solo colpa del razzismo)

    3. che questi omicidi si risolvono, testuale “insegnando la compassione” agli assassini, definiti, ancora testuale, “coloro che soffrono, che sono fragili, che hanno bisogno del nostro aiuto” (come se animali del genere avessero un’anima)

  6. Marte Ultore marzo 27, 2013 6:27 pm  Rispondi

    E te pareva che alla fine era colpa delle armi brutte e cattive. Non solo, è colpa delle armi comprate alla luce del sole, e cioè quelle a cui questi minorenni non avrebbero avuto accesso, ergo le hanno comperate sottobanco, esattamente come si potrebbe fare in Italia, e come si fa, per compiere i più efferati crimini. Poi bellissima la risposta alla paventata pena di morte: e se la risposta fosse altrove? Già, liberiamoli, anzi non processiamoli neanche, tanto il più piccolo per la [in]giustizia italiana non è nemmeno imputabile. Poi troviamogli un lavoro pubblico, una casa, e se puta caso tra qualche anno faranno qualcos’altro gli daremo una pacchetta sulla spalla dicendo: no, non si fa così! Ma mi facciano il piacere… e in tutte queste farneticazioni ci sono quattro ragazzi in galera da cinque mesi per aver scritto su internet in attesa di processo.

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