Ecco le tre proposte di legge che i senatori e deputati grillini dovranno obbligatoriamente portare per prime in parlamento se vorranno tenere fede al regolamento che hanno firmato solo qualche giorno fa. Il codice a Cinque Stelle in merito è molto rigido. Prevede infatti che i neo-eletti debbano dialogare con i cittadini usando il portale nazionale del Movimento. Lì tutti possono scrivere e votare le “richieste di legge”: le proposte che saranno apprezzate da almeno il 20% dei partecipanti saranno automaticamente portate in aula.
Parlamento online – In questa “camera online” le proposte più votate sono: l’immediata uscita dell’Italia dall’eurozona (1471 voti), subito dietro c’è la depenalizzazione e la tassazione della cannabis (1343 voti) e l’azzeramento dei costi del passaggio di proprietà per i veicoli (1191 voti). Sul sito del Movimento Cinque Stelle c’è un vero e proprio album di proposte di legge. Tra le altre ci sono anche il ripristino del turn-over per i vigili del fuoco, la chiusura del museo di Cesare Lombroso a Torino, stabilire un tetto minimo e massimo per le pensioni, istituire un liceo a Cinque stelle per gli adulti che non hanno ottenuto il diploma di maturità. le proposte però possono essere avanzate dagli iscritti al “Forum”. E l’iscrizione alla “bacheca” del M5S, prevede l’automatica iscrizione al “partito”. Quindi se vuoi proporre un’idea devi accettare anche di essere un grillino.
E’ uno strano concetto di democrazia diretta, quello del M5S. Più da rotary club che da movimento democratico di massa.
La democrazia diretta è quando il maggior numero di cittadini possibile decide, senza la mediazione di rappresentanti, le leggi da approvare. Questo può avvenire per mezzo di referendum – in teoria anche online – coi quali si rende de facto inutile e privo di senso il Parlamento. Ecco, questa noi la chiamiamo “democrazia diretta”.
Ma questa cosa messa in piedi dai grillini ne è una caricatura. Una deformazione che la trasforma in una bestia totalmente differente. Opposta.
Poche migliaia di iscritti che votano – online su un sito privato e privo di controllo – le leggi che i loro rappresentanti devono approvare, è un abominio democratico.
Si dirà: “iscrivetevi tutti sul sito di Grillo, e votate”. E per quale motivo chi è “iscritto” deve avere più voce in capitolo di chi non lo è? Perché il suo voto implica l’approvazione di una legge e quello di un normale cittadino che non vuole iscriversi alla setta grillina no?
Qualcuno obietterà che questo vuole essere solo l’inizio di un processo che condurrà alla democrazia diretta a piccoli passi. Iniziando dagli iscritti del movimento. Che insomma questa è una “transizione”. Se lo è, mentre lo è si tratta di un processo decisionale oligarchico che è la negazione non solo della democrazia diretta, ma anche della democrazia jr nella quale abbiamo vissuto fin’ora. Del resto anche la “dittatura del popolo” doveva essere una “fase” verso la realizzazione della società senza classi: e sappiamo come è andata.
La critica non dipende dalle proposte, molte condivisibili altre demenziali, ma dal processo stesso: gli eletti fanno riferimenti ai milioni che li hanno votati, non a qualche migliaia di iscritti su un blog. Non vogliamo il “mondo nuovo” di Casaleggio.
L’obiettivo è una società senza parlamento dove le leggi le decide il Popolo: tutto il Popolo. Attraverso un processo decisionale sicuro, serio e controllato. Nel frattempo meglio un parlamento che decide in modo imperfetto in base ai voleri dei propri elettori, che un manipolo di hippies che risponde a qualche iscritto su un forum.
La democrazia secondo i grillini somiglia a un uomo davanti a uno schermo che pigia un pulsante. E non disturba.
Condivido in pieno il concetto espresso dall’articolo.
Personalmente, l’entusiasmo della gente verso il M5S mi preoccupa, nel senso che potrebbe rappresentare il secondo bluff dell’Italia repubblicana dopo Berlusconi. Di certo è merito dei partiti tradizionali se i grillini sono emersi come nuova forza politica, visto che i singoli tesserati hanno pensato solo ai loro interessi e di chi stava dietro di loro (a cominciare dalla finanza internazionale), e sono i responsabili del disastro del nostro paese: questa situazione ha generato un malcontento abilmente sfruttato da Grillo e Casaleggio.
Comunque, l’utilizzo massiccio di internet rientra negli interessi di Casaleggio, editore multimediale di Grillo e vero capo del M5S, socio della Casaleggio e Associati: attenzione questa società porta il suo nome, ma in realtà vero proprietario è l’ebreo Enrico Sassoon, parente dei Rotschild e membro del Bilderberg.
http://www.infiltrato.it/inchieste/italia/casaleggio-connection-chi-controlla-il-controllore-di-grillo-un-sassoon-nella-rete-di-bilderberg
In sostanza quindi, il M5S è un partito sistemico come gli altri, che fa finta di essere anti-politico, perciò in questo momento noi italiani stiamo assistendo all’ennesimo teatrino politico fatto solo di finzione: il potere è in mano sempre agli stessi.
condivido in pieno, il m5s rischia due strade: l’una, la meno peggio, che i suoi eletti alla fine si abarbichino nel potere esattamente, e forse più (visto che vengono da realtà più povere), di quelli degli altri partiti; la seconda è che facciano seri danni alla nazione, magari compromettendone l’unità e la mettano a rischio di ritorsioni internazionali che possiamo solo immaginare.