Ennesimo “scandalo razzista”

L’immagine sopra riportata, rappresenta una campagna pubblicitaria che l’azienda Brescia Trasporti ha adottato per contrastare l’abusivismo nelle corse urbane.
Nulla di tale campagna, ha anche solo il più vago riferimento ad immigrati, extracomunitari, ecc.

Nulla, a meno che l’osservatore non sia un paranoico xenofilo….

BRESCIA – L’hanno chiamato così: “Messaggio per appellarsi al senso civico degli utenti”. Dove gli utenti, in questo caso, sarebbero i “portoghesi” che viaggiano senza biglietto. Ma per i maghi del marketing di Brescia Mobilità gli scrocconi hanno un colore specifico. Anzi: hanno le mani nere. E così, per combattere gli abusivi delle corse urbane, sulle fiancate degli autobus i responsabili del trasporto pubblico hanno pensato di appiccicare appunto una manona nera (i “portoghesi”) in mezzo a degli omini bianchi (i passeggeri regolari). Alla faccia del “senso civico”.[…]
Un fronte comune composto da Cgil, Pd, Sel, Cobas trasporti, Associazione diritti per tutti, ne chiede l’immediato ritiro. [nbnote]http://www.repubblica.it/cronaca/2013/02/02/news/brescia_campagna_anti_scrocconi_bus-51757450/[/nbnote]

Si presenta così «la campagna per il civismo sugli autobus» (nella foto), almeno per quanto riguarda le fiancate dei mezzi di Brescia Trasporti. Pensata per dire alla gente di comprare il biglietto, è diventata un caso politico. Ci ha pensato Sel, con il coordinatore provinciale Luigi Lacquaniti, candidato alla Camera, a definire in una nota l’iniziativa «odiosa», «incivile», discriminatoria»: «Si mette in scena l’ennesima campagna a sfondo razzista[…]
Via twitter, è intervenuto anche Nichi Vendola: «Quella campagna va ritirata». [nbnote]http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/la-mano-nera-sul-bus-accende-la-polemica-1.1533800[/nbnote]

C’è intanto da segnalare un primo aspetto. In una società decente, un partito come Sel si dovrebbe preoccuperebbe anzitutto di cosa la giunta comunale di Pisapia, stia combinando a Milano, mentre un sedicente sindacato tutela lavoratori, avrebbe altrettante faccende molto serie cui prestare attenzione; invece queste due deleterie associazioni non hanno di meglio da fare che “scandalizzarsi” per un presunta campagna “razzista”
Non viviamo in una società decente.

Detto ciò, non si può non sottolineare come l’interpretazione che gli xenofili fanno dell’immagine, chiarisca in maniera limpida, cristallina, quello che tali figuri realmente pensano.

Ma andiamo per ordine.
Anzitutto, l’immagine in questione, non fa riferimento alcuno agli immigrati. Osservando la campagna di Brescia Trasporti, si può benissimo notare come coloro che non pagano il biglietto, non siano rappresentati dalle due mani nere, ma dagli omini arancioni: i due omini arancioni, inseriti nella maggioranza di omini bianchi.
Tra l’altro, ciò è probabilmente anche confermato dal fatto che chi non paga il biglietto sui bus bresciani, è detto “portoghese”, e il colore degli omini evasori, sarebbe proprio per questo l’arancione.[nbnote]Ricordiamo che l’arancione viene a volte legato al Portogallo, in quanto in Italia ( e in Europa) l’arancio fu portato dall’impero coloniale portoghese. Da qui derivano anche diverse accezioni dialettali del suddetto agrume.[/nbnote].

Da notare anche, che l’unico biglietto che si vede nell’immagine, è proprio in possesso di una delle due mani nere; il che sarebbe ulteriormente in contraddizione con l’idea di rappresentare le due mani nere come gli immigrati che non pagano.

Ma l’interpretazione degli xenofili non poteva che essere quella sopra riferita, e questo per un semplice motivo: loro sanno benissimo che la percentuale d’immigrati che paga il biglietto è decisamente scarna.
Del resto, chiunque abbia viaggiato qualche volta nei mezzi pubblici, o anche semplicemente non sia un alieno appena sbarcato sul pianeta Terra, sa benissimo come “funziona” coi passeggeri “migranti”. Nella gran maggioranza dei casi, salgono a gruppi su bus e treni, e i controllori neppure si avvicinano loro; e questo, per motivazioni che vanno dal non voler fastidi, se gli immigrati sono sono senza documenti ( ed è facile ), alla paura di dover fare discussioni che rischiano epiloghi infelici, alla magnanimità verso il “povero migrante”.
[nbnote]Ergo, anche la percentuale dell’8% di “portoghesi” ( divisa equamente tra italiani e stranieri), che viene segnalata da Brescia Mobilità, lascia il tempo che trova, essendo ovviamente basata su quanti vengono multati a causa dell’evasione della tariffa (anche se, per la cronaca, dire che il 50% degli evasori è dato da immigrati, essendo essi meno del 50% della popolazione bresciana, indica comunque una loro maggiore tendenza ad evadere, rispetto agli autoctoni, e non una eguaglianza).[/nbnote]

I vari xenofili, dicevamo, sanno tutto ciò, ma devono negarlo. Perché?
Taluni devono negarlo ( anche a sé stessi) perché ogni pensiero che crei una differenza tra immigrati e italiani, è nella loro mente catalogato come ” razzista, xenofobo, sbagliato”.
Ergo, una campagna pubblicitaria sul tema dell’evasione sui mezzi pubblici, ponendoli in uno stato di angoscia e preallarme, li rende subito pronti ad individuare un riferimento sugli immigrati, che la Brescia Trasporti non ha ( sbagliando), per nulla fatto.

Essi quindi, inventato il riferimento “razzista”, possono poi alzare un polverone, alimentato da tutte le varie associazioni che lucrano sull’immigrazione ( sindacati, associazioni “caritatevoli, ecc.), che è ben utile ad alimentare il tabù sul tema dei biglietti regolarmente non pagati dai “migranti”; in questo modo, si tenta di terrorizzare chi potrebbe fare certe allusioni politicamente scorrette.

Insomma, hanno continuamente l’ansia di dover nascondere il fatto inequivocabile che il re sia nudo.
Ma il re resta nudo, e sono sempre in più ad accorgersene.[nbnote print=”true”]

4 Comments

  1. tzao febbraio 4, 2013 3:14 am  Rispondi

    che problemi che hanno i sindacati !
    i loro iscritti dovrebbero riempirli di mazzate .

  2. Werner febbraio 4, 2013 2:18 pm  Rispondi

    C’è una crisi occupazionale spaventosa, che sta colpendo soprattutto i lavoratori italiani, e questi della CGIL pensano a fare l’esposto contro la Brescia Trasporti, dove sicuramente vi lavorano anche molti loro tesserati.

    E proprio a questi ultimi che la CGIL dovrebbe pensare: se ci sono molti utenti che non obliterano il biglietto sull’autobus, l’azienda che ne cura il trasporto ci rimette in termini economici, e poi come fa a pagare lo stipendio ai suoi dipendenti se gli manca questo tipo di introito, peraltro fondamentale?

    Questa è una campagna con la quale si invita i cittadini (di qualsiasi nazionalità) che usufruiscono dei mezzi pubblici, ad acquistare il biglietto e convalidarlo una volta saliti sul mezzo, perchè sono servizi pubblici, sono servizi nostri, ed è giusto che li paghiamo. Poi non lamentiamoci se sono inefficienti.

    Quindi è una campagna civica, che è rivolta ai cittadini e non è contro nessuno, se non con chi non convalida il biglietto.

    Comunque è vero, quando mi capita di prendere l’autobus urbano nella mia città, noto che molti extracomunitari (soprattutto gli africani) non obliterano il biglietto e vanno direttamente a sedersi. Un po’ diverso è per quelli extraurbani, forse perchè il biglietto costa di più ed una eventuale multa gli costerebbe 30 volte di più.

  3. Marte Ultore febbraio 4, 2013 4:20 pm  Rispondi

    I sindacati nella loro foga egalitarista stanno dimenticando l’ufficio che gli è proprio, ossia proteggere i lavoratori, ma siccome sono pur sempre sindacati ITALIANI, così come all’estero, con minore influenza, esistono sindacati locali, essi dovrebbero pensare agli italiani, o quantomeno ANCHE ai lavoratori stranieri, invece di occuparsi degli stranieri tout court, sbaglio?
    Io ad esempio non lavoro, e i sindacati non mi tutelano, non si incazzano che io non possa prendere il bus senza pagare. Come mai, razzismo forse?

  4. Stefano maggio 2, 2013 7:01 pm  Rispondi

    Classiche idee paranoidi (di riferimento, di interpretazione) spudoratamente buttate sui giornali a dimostrazione di come ormai la nostra società sia malata. Di più… MARCIA! Avete mai trovato uno di quelli che vi aggrediscono se date del “tu” ad un migrante (esattamente come fanno i migranti con noi)? Io ne trovai uno che incitò il migrante ad esigere il “lei” come forma di pari rispetto, al che risposi, rivolgendomi al migrante (logicamente a digiuno delle forme di cortesia italiane, come il 90% degli stranieri): “Caro amico, il signore qui presente pensa che tu sia una… femmina!”.

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