La casta delle “checche isteriche”

“Silvio Berlusconi batta un colpo e dica ai suoi che l’omofobia e’ razzismo”. E’ quanto scrive in una nota il presidente di Gaynet Franco Grillini, a proposito degli insulti, rivolti a Nichi Vendola, postati su Facebook dall’addetto stampa del gruppo Pdl alla Regione Sardegna. Grillini accoglie poi con soddisfazione la decisione “dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna di intervenire contro gli insulti omofobi. L’iniziativa dell’Ordine e’ tanto piu’ importante in quanto interviene sull’azione dell’iscritto all’Ordine stesso sui social network, che non sono e non possono essere considerati zona franca dove si puo’ fare e dire di tutto al di la’ e al di fuori della legge e della tutela dell’onorabilita’ delle persone”.

La “checca isterica” è l’individuo – che sia omosessuale o meno non ha rilevanza – che mentre si arroga il diritto di dire qualunque cosa degli altri, quando sono gli altri a dire qualcosa di lui reagisce con patetiche scene di isterismo: dà di matto.

Grillini e i membri della casta degli attivisti gay, sono individui di quel tipo. Non accettano che anche gli altri possano avere opinioni che divergono dalle loro, e chi osa – non dico mettere in discussione il dogma omosessualista – ma anche solo “parlarne”: deve essere punito. A questo pensa – nel caso dei giornalisti – il pessimo Ordine dei giornalisti. E quello sardo deve avere una particolare sensibilità nei confronti di chi osa dire la verità: è infatti lo stesso che ha “punito” quei due giornalisti che ebbero il coraggio di denunciare le casette regalate dal comune di Cagliari agli Zingari.

Grazie a Dio noi non siamo giornalisti, e dell’ordine ce ne fottiamo altamente.
Ci deve comunque spiegare, il responsabile dell’OdG sardo, cosa c’entri la “opinione” espressa da un giornalista non in un giornale ma privatamente, con l’ordine dei giornalisti. Non è che se uno è giornalista ogni cosa che fa o dice, la fa o la dice da giornalista.

E poi cosa avrebbe detto, di così grave, “l’imputato”? Alla dichiarazione di Vendola: “Nel Pdl c’è puzza di Camorra”, ha replicato, “in Sel – chi non lo sapesse è il micropartito di Vendola – c’è puzza di frociaggine”.
Sicuramente inelegante. Entrambi direi. Ma mentre il primo dice una cosa della quale non ci sono prove, la seconda affermazione è tautologica: dice quello che è. In modo rozzo esprime un’ovvietà.

Che poi non si capisce cosa interessi a Grillini e a quelli come lui quale sia l’opinione che di loro ha B.
Tranne forse supporre che sia una questione psicologica, una sorta di insicurezza intrinseca che gli omosessuali si portano dietro rispetto alla loro condizione. Sono in cerca di conferme.

Ah, per inciso e per amor di semantica: omofobia è una non parola grammaticamente scorretta, un neologismo forzato che descrive una condizione inesistente, come la presunta “paura del gay”. Chi può avere “paura” di un omosessuale, soprattutto di giorno e a distanza di sicurezza?
E poi: gli omosessuali, Grillini, non sono “una razza”, semmai una “categoria protetta” e privilegiata, quindi il termine razzismo è scorretto sia come forma che come sostanza.

E fatevi una vita, invece di essere ossessionati – e ossessionare gli altri – da quello che chiunque possa pensare di voi.

2 Comments

  1. Werner gennaio 23, 2013 12:55 am  Rispondi

    Gli omosessuali come Grillini o Vendola, o hanno manie di persecuzione, oppure usano vergognosamente la loro omosessualità a scopo elettorale.

    Per quanto riguarda l’OdG cosa dire: menomale che sono tutti antifascisti, sta di fatto che l’Ordine dei giornalisti è una creazione fascista, e nonostante sono passati 70 anni dalla caduta di Mussolini, nessuno l’ha mai abolito.

    Signori miei, il Fascismo è ancora in vigore, basti pensare alla legge elettorale con la quale dovremmo andare a votare, è simile a quella delle elezioni politiche del 1929 e del 1934, in cui i candidati sono scelti dalla segreteria di partito, con la differenza che all’epoca il partito era uno solo (il PNF) ed oggi sono tantissimi.

  2. Doubleaxe gennaio 23, 2013 1:05 pm  Rispondi

    OMOFOBIA e’ un totem che gli attivisti omosessuali usano come chiavistello per ogni cosa che non gli aggradi. Contestare la natura del termine li manda in cortocircuito. Non sanno piu’ a cosa appellarsi. Ricordare a costoro la regola prima della fisiologia (una scienza vera, non “sociale” o “psico-sociale”), di FORMA E FUNZIONE garantisce normalmente la “vittoria” in una diatriba verbale. Nessuno e’ in gradi di contraddire che i nostri organi corporei sono progettati per adempiere a specifiche funzioni, e quelle soltanto. fare altrimenti significa andare contro la natura. Lasciando da parte ogni discorso religioso.

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