Venticinque anni, quasi laureata e con i genitori disoccupati. E’ così che ci presentiamo nel falso curriculum. L’uomo risponde subito: la nostra cronista, armata di telecamera nascosta, si presenta all’appuntamento. “O trovo un’occupazione oppure la situazione è critica e dovrò lasciare l’università”, dice. “Stai tranquilla che se stai con me di soldi ne fai sicuramente”. Il primo incontro avviene in un bar fuori Bologna. “Guarda è facile – continua – si tratta di venire da me tre o quattro volte a settimana, fai qualche pulizia e stiri le camicie”.
Ma non finisce lì. Il signore è ricco e la sola cosa che gli manca è la compagnia. La cronista gli dice che è un momento difficile, mancano i soldi e per questo è pronta ad accettare. “Ho capito – dice lui – tu sei in una brutta situazione e io ti posso aiutare. Fino a poco tempo fa vivevo con una ragazza ucraina che faceva i massaggi ai miei amici. Adesso è tornata nel suo Paese. Lei era contenta perché da me guadagnava bene”.
Ecco, mettiamo in relazione questo reportage-denuncia con questa solita notizia di quella latrina chiamata Corriere, dove si denuncia come i giovani italiani non vogliano fare certi lavori. Ancora con questa solfa alla Ferrero direte voi? Si, ancora.
Forse, sono questi i lavori che le giovani ragazze italiane non vogliono fare. Del resto, il “puttaniere” svergognato dal Fatto aveva la “badante” ucraina. Lei si, che accettava di fare certi “lavori” ai suoi amici. Bisogna adeguarsi, essere “flessibili” e non fissarsi con quella anacronistica idea del lavoro onesto e giustamente retribuito. Un giorno si stira, l’altro si pulisce casa e poi, un quattro cinque volte al mese, si fa la puttana. E’ il mondo, la società nella quale ci vuol far scivolare l’alleanza tra liberisti e libertini: liberismo economico e morale.
Sono le liberalizzazioni alla Monti-Bersani-Brunetta. Tutto è mercato, tutto è oggetto, tutto ha un prezzo.
Prospettiva alla quale l’immigrazione, e quindi il degrado del mercato del lavoro con l’accettazione, da parte degli immigrati, di condizioni lavorative oggi improponibili per gli Italiani (ma per quanto ancora?), è propedeutica.
Come sempre, l’obiettivo del Sistema è l’aumento dell’entropia. Ogni mezzo è buono.
Mha il Fatto Quotidiano certamente su certe cose é molto obbiettivo, per esempio sugli sprechi e le varie mangiatoie della politica, sulla questione del lavoro (come in qusto caso), etc., però sull’immigrazione, purtroppo, è uguale a La Repubblica, ovvero egualitarista ed immigrazionista ad oltranza: d’altronde ricordiamoci che il direttore Padellaro, é l’ex direttore de L’Unità, quotidiano di sinistra.
Comunque oltre a Monti, Bersani e Brunetta, a distruggere il mercato del lavoro in Italia sono stati pure Treu, Tremonti e Sacconi, diciamolo chiaramente, quindi il problema ha origini remote.
E’ evidente che qui in Italia chi ci governa per adeguarci alla globalizzazione, intende introdurre un modo di lavorare come quello che esiste in Cina, Turchia, Pakistan, etc., ovvero quello basato sullo sfruttamento del lavoratore, quello tanto caldeggiato (anche se non lo ha mai detto esplicitamente), l’ad della Fiat Marchionne (Elkann), che lamenta il fatto che in Italia produrre automobili costa troppo.
E’ vero, in Italia c’è un serio problema che riguarda il costo del lavoro troppo elevato e supertartassato che non consente alle nostre industrie di reggere la concorrenza sleale dei cinesi e di altri, ma purtroppo invece di abbassare le tasse e eliminare gli sprechi della nostra politica, si preferisce delocalizzare altrove oppure schiavizzando i lavoratori, o assumendo extracomunitari.
Noi diamo evidenza dei fatti al di là di chi li pubblica, siamo molto più maturi di loro. E’ evidente che in questo modo ne mettiamo in luce anche le contraddizioni.
non ho capito bene, la ragazza era del Fatto o di Identità?