Usa: dopo la contestata rielezione di Obama soffiano i venti della Secessione

La spaccatura politica, culturale e demografica che le ultime elezioni presidenziali americane hanno ulteriormente messo in evidenza, e ben descritta, esploden nella valanga di richieste di secessione dal governo federale che stanno mandando in tilt il sito della Casa Bianca.

A meno di una settimana dalla contestata rielezione di Obama e dalla presentazione da parte di un abitante di New Orleans della petizione alla Casa Bianca per consentire alla Louisiana la secessione dagli Stati Uniti, le petizioni provenienti da sette Stati hanno raccolto firme sufficienti per innescare la risposta promessa da parte dell’amministrazione Obama: tutti Stati che hanno votato contro la rielezione di Obama.

Al momento più di 675.000 firme digitali sono state raccolte da 69 petizioni riguardanti la secessione di qualcuno dei 50 stati.

Una petizione dal Vermont, dove parlare di secessione è un elemento costante della vita politica, è l’ultima della serie.

La petizione che ha raccolto più sostegno è quella del Texas: ha già attirato più di 96.000 firme. Ma un portavoce del governatore Rick Perry ha detto Martedì pomeriggio che non supporta l’idea della secessione dagli Usa.

“Gov Perry crede nella grandezza della nostra Unione e nulla dovrebbe essere fatto per cambiare. Ma egli condivide le frustrazioni che molti americani hanno con il nostro governo federale “, dice un comunicato l’ufficio del governatore.

La spaccatura profonda della società americana si manifesta anche nelle petizioni presentate alla Casa Bianca per togliere i diritti di cittadinanza da parte degli americani che hanno firmato petizioni a favore della secessione del loro Stato dal governo federale.
Ancora: nel Texas a maggioranza conservatrice, i progressisti dalla capitale dello stato la liberal Austin, hanno risposto Lunedi con una petizione per richiedere la secessione della loro città dallo stato del Texas, se questi dovesse decidere di lasciare l’Unione.

Un gruppo da El Paso, città demograficamente messicana ha presentato una petizione perché “la città di El Paso seceda dallo stato del Texas,” nella loro petizione si legge . “El Paso è stanco di essere una città di seconda classe in Texas.”

Gli Usa sono demograficamente, culturalmente e socialmente una società frammentata.
Non esiste una visione comune della comunità nazionale, ma tante visioni differenti e sempre, più divergenti. La spaccatura è tutt’altro che improbabile a medio termine.
A lungo termine, è sostanzialmente certa.

[nbnote ]http://dailycaller.com/2012/11/14/white-house-secede-petitions-reach-660000-signatures-50-state-participation/[/nbnote]

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1 comment

  1. Werner novembre 14, 2012 5:42 pm  Rispondi

    Bellissimo, con la dissoluzione degli Usa ci sarebbe la definitiva liberazione da una tirannia che dura da 90 anni, però c’è una cosa che non mi quadra.

    La Louisiana che io sappia è lo stato americano col maggior numero di negri, che sono 1/3 del totale, come mai contesta la rielezione di Obama?

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