Crisi: chiudono le imprese italiane e aumentano le “imprese” di immigrati

Nuovi "imprenditori"

Solita notizia che sfiora il tema senza analizzarlo, dandone una visione distorta

Le imprese costituite da immigrati re-
sistono meglio alla crisi. Lo rileva la
Confesercenti secondo la quale nei pri-
mi 9 mesi del 2012 le imprese con tito-
lare extra Ue crescono di 13mila unità,
mentre le altre scendono di 24mila.

In 10 anni le imprese guidate da citta-
dini stranieri sono aumentate comples-
sivamente dal 2% a quasi il 9%. Con ol-
tre 96mila attività, la maggior parte
dei titolari immigrati viene dal Maroc-
co (57mila) e dalla Cina (41.623).Segue
il Senegal (15.851), Egitto (1.300) e
Tunisia (12.348).

Certo, i tontoloni potranno credere alle stupide riflessioni degli “esperti”, secondo i quali le imprese di immmigrati (quando parlano di “imprese” di immigrati, non pensate agli “imprenditori” come li intendiamo noi, perché un muratore con la partita Iva o un venditore ambulante di tappeti è, secondo queste statistiche “imprenditore”) “reggono meglio alla crisi”: la frase è economicamente demente. Non è vero che reggono meglio alla crisi, sono parte della crisi, un elemento sostanziale della crisi. E’ la presenza di tali “imprese” ad esacerbare la crisi distruggendo interi settori economici (chiedere a Prato) ed espellendo lavoratori italiani da intere categorie lavorative.
Se fossero imprese normali, seguirebbero il corso normale degli eventi come quelle Italiane: crisi–> più chiusure. Invece no, durante le crisi “aumentano”, come i batteri durante l’infezione. Perché della crisi, sono una delle cause principali, come dell’infezione sono responsabili i batteri. E nella crisi proliferano, mentre distruggono l’organismo ospite: la società e il tessuto economico italiano. Ma non dite questo ai giornalisti, potrebbero essere colti da convulsioni.

Ed è demenziale accomunare tutti gli immigrati nello stesso calderone analitico, tutti partecipano alla distruzione della società ospite, ma in modo differente.
Maghrebini e Africani sono per lo più imprenditori per modo di dire, spesso sono “dipendenti con la partita Iva” così chi li sfrutta elude le tasse: i facchini all’Ikea o quelli che fanno le consegne con l’appalto dell’appalto, sono “piccoli imprenditori”. Danneggiano l’economia perché si prestano allo sfruttamento, costringendo i lavoratori italiani a “degradare” le loro condizioni lavorative e abbattendo così i consumi: e’ un circolo vizioso.

Infatti, se leghiamo la notizia con un’altra notizia:

Pur essendo più numerose le aziende na-
te di quelle cessate, nei primi mesi di
quest’anno sono circa 279.000 le impre-
se che hanno chiuso: più di un migliaio
al giorno.Nonostante il saldo sia posi-
tivo e pari a quasi +20mila; ad aprire
sono piccole aziende, con dimensioni
occupazionali molto contenute.

Il saldo è dato dalla differenza tra le
iscrizioni e le cessazioni registrate
presso le Camere di Commercio al netto
delle cancellazioni d’ufficio effettua-
te nel periodo gennaio-settembre 2012.

In sostanza, chiudono buone imprese italiane, e aprono imprese fasulle di immigrati. Dove l’imprenditore è anche il dipendente, infatti con dimensioni occupazionali molto contenute , significa “1”.
Senza contare che i dati di Confesercenti non tornano con quelli di Cgia, una delle due sbaglia.

I Cinesi invece, sono tutto un altro tipo di bestia: le loro imprese sono “vere”, con la loro attività schiavile a basso costo  priva di regole, buttano fuori dal mercato le imprese italiane. Aggrediscono il mercato coi loro prodotti nocivi e low-quality, degradando il benessere collettivo.

Il resto è tutta solita propaganda da quattro soldi, buona per cerebrolesi incapaci di riflettere. Intanto, l’infezione avanza, i batteri aumentano.

2 Comments

  1. Werner novembre 4, 2012 1:55 am  Rispondi

    Il guaio è che tutti i notiziari danno notizie come questa con accezione positiva, di un fenomeno assolutamente negativo: nella mia città, molti negozi di abbigliamento gestiti da connazionali chiudono perchè non ce la fanno più a reggere determinati costi, mentre invece i negozi dei cinesi spuntano ogni giorno come funghetti. Alcuni addirittura danno lavoro a ragazze nostrane come commesse, cioè vi rendete conto, noi che siamo il paese che li ospita dobbiamo chiedere il pane a loro.

    Purtroppo lo Stato italiano non controlla le attività dei cinesi, e nè tantomeno li tassa su quello che vendono: è chiaro che i nostri governanti sanno del fenomeno e chiudono un occhio probabilmente per i rapporti economici bilaterali tra Italia e Cina, perchè come sapete, molte imprese italiane (tra cui la FIAT) investono in quel paese.

    Menomale che sono tutti democratici e liberali, sta di fatto, che l’Italia e gli altri paesi occidentali, hanno permesso ad una tirannide come la Cina di diventare la prima potenza economica del pianeta. I cinesi poi sono molto scaltri e furbi, ed oggi ci stanno massacrando coi loro prodotti qualitativamente scadenti e pericolosi per la salute. Ci sono settori come l’elettronica e l’informatica, in cui loro hanno il monopolio assoluto, infatti ormai tutti i computer, i beni di consumo elettronici, gli elettrodomestici, etc., portano la dicitura “Made in China” o “Made in PRC”.

    Non mi meraviglia il fatto che nella classifica, ci siano ai vertici, marocchini, senegalesi, egiziani e tunisini: praticamente le comunità straniere più parassite che vivono nel nostro teritorio. I nordafricani che imprese ch’avranno? Le kebaberie?

    Oppure i senegalesi, il commercio di capi d’abbigliamento contraffatti e i CD e DVD pirata? Quest’ultima cosa, per la legge non è reato? Intanto questi negri circolano per le nostre strade vendendo tutte ste cose, ma nessuno li tocca, col rischio e pericolo che con il pretesto che loro “lavorano”, possano importunare le nostre donne, che si trovano sulla porta o sul balcone di casa.

    Parassiti schifosi, evasori fiscali, incivili, stupratori, questo sono loro, eppure nessuno li tocca perchè sono troppo “simpatici”, oppure perchè hanno paura di loro.

    Quando leggo queste cose penso a Gianluca Casseri: aveva capito tutto ed ha agito in quella maniera.

    • Sara novembre 4, 2012 2:30 pm  Rispondi

      Quando leggo queste notizie che fanno rivoltare lo stomaco penso e spero sempre che qu.alche movimento politico prenda l’ iniziativa di rimettere ordine in questo caos dove gli extracomunitari hanno più diritti degli autoctoni.
      Non e ‘ pensabile tirare la carretta per tutta l Africa e compagnia bella….. E mi stupisco di quelli che ancora non l hanno compreso e difendono ad oltranza questa violenta invasione.

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