1 milione di Italiani perdono il lavoro, 750mila immigrati lo trovano

Nuove opportunità lavorative

 

Tra il 2007 e il 2011 la crisi ha provocato la perdita di un milione di posti di
lavoro
, in parte compensati da 750mila assunzioni di stranieri in
settori e mansioni non ambiti dagli italiani. Anche nel 2011, mentre
gli occupati nati in Italia sono diminuiti di 75mila unità, gli
occupati nati all’estero sono aumentati di 170mila.

Per la Caritas se 1 milione di Italiani perdono il lavoro, quello che conta è che questa emorragia “venga compensata” da 750mila nuovi assunti immigrati.
Ovviamente questo è sempre giustificato con l’evergreen “lavori che gli Italiani non vogliono fare”, in realtà sono lavori che gli Italiani farebbero, se solo non ci fossero gli immigrati a farli per paghe da fame.
Ma l’obiettivo dei “tecnici” è proprio questo: imporre ai lavoratori italiani stipendi cinesi,”grazie” alla concorrenza degli immigrati. E’ una tecnica che chi comanda applica in tutto l’ex Occidente. Con la benedizione di Sindacati e pseudo-cattolici.

Queste interessanti notizie ed altre le trovate nell’annuale rapporto della Caritas sull’immigrazione. Un tomo dove, come nel caso sopra citato, si cerca di piegare i numeri – nascondendone ovviamente altri – alla propria visione della società e di dimostrare l’impossibile: che l’immigrazione porta ricchezza. Bè, forse alla Caritas si.
Ed è in questo dossier che si trova l’orgasmico elogio al governo dei tecnici:

Caritas e Migrantes prendono atto che il Governo tecnico non
solo ha affidato il nuovo incarico ministeriale della Cooperazione
Internazionale e dell’Integrazione a un esponente del mondo del
volontariato, ma ha anche varato diverse misure orientate in
senso positivo e si è impegnato ad assumerne altre: l’auspicio è
che si pervenga a un’accresciuta sensibilità dei partiti e al supporto
del Parlamento per favorire una ulteriore evoluzione positiva.

Insomma, nel governo c’è uno di loro. Un fanatico dell’accoglienza, uno di quegli autolesionisti che gode a fustigarsi col cilicio.

4 Comments

  1. Antonella ottobre 31, 2012 9:51 am  Rispondi

    carissimo, tra poco saremo costretti a lavorare per tre euro l’ora pur di guadagnare qualcosa. Diversamente, o così o pomì, come citava uno slogan di qualche annetto addietro. Questa situazione è venuta a crearsi grazie ai nostri bravi industriali (quelli che in realtà comandano) con i politici conniventi. Dopo anni di conquiste sindacali, stiamo retrocedendo alla velocità della luce. Gia adesso i neo laureati, ed altri giovani sono costretti a lavorare gratis (sotto la formula stage) sperando in una assunzione che raramente avviene Questi bastardi di industriali, lasciamelo dire, hanno prima usato la formula delocalizzazione, poi sono passati alla formula invasione extracomunitaria, ed ora siamo al terzo passaggio, quello di ridurci schiavi. Ci sarà un ulteriore passaggio e cioè quello di rientrare a produrre qui in Italia, ma prima dovranno ricattare lo Stato per farsi dare “incentivi”, ovverosia un sacco di denaro pur di tornare a produrre qui, ma alle condizioni loro, cioè quelle che ho descritto sopra.
    E, o ci piegheremo a queste condizioni, o sarà molto dura per noi trovare un lavoro.
    In questa situazione c’è chi vive in un altro mondo, come i nostri politici, e altre persone che credono che avverrà ancora la “ripresa”. Poveri illusi.

    • Werner ottobre 31, 2012 10:14 pm  Rispondi

      Cara Antonella, la tua riflessione la condivido al 100%.

      Comunque gli industriali di cui parli sono i proprietari delle piccole imprese artigianali del Nord, che assumono solo ed esclusivamente immigrati per reggere la concorrenza estera e perchè non gli versano i contributi, quindi manodopera low-cost. Ovviamente chi gliela fornisce? La politica. Quale partito? Ovviamente la Lega Nord, che sull’immigrazione ha fatto un sacco di propaganda elettorale, alla quale purtroppo molta gente ha abboccato, visto che è questo partito che ha fatto aumentare l’immigrazione in Italia.

      E comunque questa situazione è dovuta all’ignoranza di questi pseudo-imprenditori, che pensano più al profitto, fregandosene altamente di quello che può causare quest’orda massiccia di extracomunitari, ovvero maggiore insicurezza e disoccupazione tra gli italiani.

  2. Luciano ottobre 31, 2012 1:15 pm  Rispondi

    la caritas ammette che il nuovo governo ha affidato l’incarico ad un loro accolito!
    questo si chiama conflitto di interessi, o tale problema esiste solo per certe persone.
    costui dirotta “povera gente” verso l’italia procurando così materia prima per le sue aziende (50€/giorno/persona). immaginate che business questo losco individuo sta mettendo su.
    e tutto questo con il consenso di tutti i partiti, dx e sx!
    e poi si lamentano se in sicilia il 54% non ha votato! finchè non si decidono di scendere dalla loro navicella lunare su questa fogna chimata dai più italia, non capiranno mai i desideri di noi poveri cristi

    • Werner ottobre 31, 2012 10:31 pm  Rispondi

      La Caritas ha una posizione sull’immigrazione così radicale tale da sembrare un movimento della sinistra comunista dei centri sociali. E come ne parla bene di questo fenomeno, ogni relazione che presenta, mostra solo i “lati migliori”, semmai ve ne siano.

      Non li sopporto: io sono un credente cattolico convinto e fedele a Gesù Cristo, ma sono fortemente anti-Caritas e anticlericale.

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