Rita: stuprata a New York dal negro necrofilo

VITTIME DEI MEDIA DI DISTRAZIONE DI MASSA

Non c’è modo delicato, per dire quanto è emerso mercoledì nel corso del processo al killer di Rita Morelli, l’italiana uccisa a New York lo scorso novembre. Dopo averla strangolata, il suo assassino, uno di quelli che oggi chiamano “afroamericani, l’ha abusata sessualmente.
La studentessa trentacinquenne abitava ad Harlem, un bel quartierino di New York, li conosce un nero, e, nella migliore tradizione dei cerebrolesi, inizia con lui una relazione. Quando, pochi mesi dopo, si rende conto del tremendo errore, la interrompe dopo pochi mesi, ma lui la rintraccia, lei sta con un altro, così lui la strangola e le infila un coltello nel petto.
Ma non basta, dopo, abusa di lei, ormai morta, sessualmente.
Questo è il destino che attende chi segue i “consigli” di Riccardi e compagnia. Si può fare la fine di Alice, violentata in Brasile da un “povero mulatto” che lei, intontita dalla propaganda, “accudiva”. Oppure, si fa la fine ancora più tragica di Rita: si muore lontani da casa, per mano di chi, ti è stato “insegnato” dalla tambureggiante propaganda mediatica, essere uguale a te. Ma come normale, la realtà si prende le sue tremende rivincite.
E le “Alice” e le “Rita” assuefatte all’autolesionismo xenofilo sono tante, troppe. Ma di loro, le confuse suffragette di “se non ora quando” non si occupano, preferiscono concentrarsi sui rari casi che non coinvolgano gli intoccabili: immigrati-gay-africani. Perché non vogliono risolvere il problema della violenza sulle donne, vogliono solo prendere parte al banchetto dei finanziamenti pubblici.

Interessante notare come l’avvocato dell’assassino abbia fatto richiesta di aggiungere all’elenco dei testimoni un nuovo nome. Si chiama Cheikh Ndao, nato in Senegal e ora risiede nel Bronx dove è un leader spirituale islamico.
Questi dovrebbe testimoniare che nella la cultura senegalese a cui appartiene il necrofilo, esiste l’idea di un individuo colpito da una maledizione che lo porta ad azioni di cui normalmente non sarebbe capace. E quindi, nella folle linea difensiva questo dovrebbe “scagionare” l’assassino.
Per fortuna a giudicarlo non sarà un magistrato italiano.

6 Comments

  1. Werner ottobre 11, 2012 6:56 pm  Rispondi

    Purtroppo ormai i media considerano normali le coppie miste, soprattutto quelle tra un negro e una bianca (del tipo Baruwah-Fico), quest’ultime a dire il vero molto caldeggiate. In Italia, il maggior numero coppie miste italiana-straniero, lo straniero è rappresentato da senegalesi, marocchini e tunisini, cioè le speci peggiori. Non che gli albanesi o i macedoni siano tanto meglio, ma questa è pura devianza, feticismo assoluto.

    Poi c’è quella famosa storia del “pene gigante” che le fa essere curiose su un negro: la lunghezza del pene non è la caratteristica di una razza in particolare come affermano molti urologi, ma bensì una cosa soggettiva: Rocco Siffredi non mi risulta sia originario del Burundi.

    La cosa incredibile è che sono le progressiste e le femministe quelle più propense ad avere un negro o mezzonegro come compagno: una fortissima contraddizione, visto che per loro ragioni “culturali” e religiose, considerano la donna, soprattutto se è bianca, come un oggetto da sottomettere e schiavizzare. Allo stesso tempo però, vi sono dei casi in cui la donna bianca deve accettare le avances del negro, altrimenti poi quest’ultimo strumentalizzando la diversità del suo colore della pelle, la prende per una razzista, così come altri la prenderebbero per una razzista (io non di certo).

    E’ evidente che la maggior parte degli africani qui in Italia e in Europa viene per la donna bianca, da toccare, schifiare e gettare come un rifiuto, come sgarbo all’uomo bianco che loro considerono una checca impotente da sodomizzare.

    In effetti però l’uomo bianco di oggi è troppo tollerante di fronte a un negro con una bianca: una volta dissi a un mio amico che è inconcepibile il fatto che i negri ci rubano le donne, ma lui mi ha risposto “ci può stare loro hanno il c***o più grosso del nostro”. Una mentalità passiva che negli ultimi hanni si è diffusa a macchia d’olio: pensate soltanto che molti bianchi guardano i film hard interracial (negro-bianca) e si eccitano moltissimo. Dio mio non so più cosa pensare.

    • admin
      admin ottobre 11, 2012 7:05 pm  Rispondi

      Soprattutto, il tuo povero amico conosce “molto bene” l’animo femminile.
      A parte questo, le coppie miste sono comunque relativamente poco numerose, benché dopate dai media, e, come nel caso da te citato, la “bianca” della coppia ha sempre un QI molto basso. Anche negli Usa, solo 1 donna bianca su 200 è in coppia con un negro, e siamo sempre nei casi di donne ai margini della società.

      • Werner ottobre 12, 2012 11:07 am  Rispondi

        Più che povero, direi un testa di mi***ia, ed io che ancora gli rivolgo la parola, ma lo faccio per pietà umana nei confronti di un povero disagiato psichico.

        Dici che negli USA solo 1 donna bianca su 200 è in coppia con un negro: ma chi dice che in realtà, coloro che invece hanno relazioni clandestine con un negro siano molte di più?

        Poi sai con tutta questa libertà sessuale di cui godono le donne occidentali, il rischio di trovarne qualcuna contaminata da una precedente relazione con un negro esiste. Saranno pure poche ma è un rischio che non sottovaluterei.

        Hai ragione quando dici che le bianche “negrofile” hanno un quoziente intellettivo molto basso, ma sai più mi guardo intorno e più mi accorgo che il mondo è popolato da troppi imbecilli.

        • Django settembre 10, 2014 5:23 pm  Rispondi

          Difficilissimo trovare tante bianche attratte da negri! Io ne ho comosciute alcune attratte da asiatici (cinesi e giapponesi in primis) o qualcuna dai pellerossa (casi più unici che rari). Ma attratte da negri, nord-africani o arabi… apparte sentirmi dire Will Smith è figo (che tra l’altro è pure un mulatto e si vede), non ne ho conosciute molte altre. Tra l’altro non ho mai conosciuto ragazza che vorrebbe sposarsi o comunque avere una relazione “seria” e stabile con un non-bianco, mai.
          Quindi, tranquillo, le negrofile sono meno di quanto pensi.

    • Django settembre 10, 2014 5:17 pm  Rispondi

      Vabbè, che centrano albanesi e macedoni, a me risulta che siano comunque bianchi.
      In oltre il tuo amico, che scommetto non si ritiene superficiale in quanto “non razzista”, giustifica la cosa con un “ci può stare loro hanno il cazzo più grosso del nostro” dimostra palesemente il SUO grando di intelligenza e cultura. Fateci caso, ogni volta che questi “colti antirazzisti” devono andare addosso (o contro) quelli che ritengono “razzisti ignoranti” che argomento usano…??? LA LUNGEZZA DEL PENE, OF COURSE!!! DAVVERO UN’ARGOMENTO DA PERSONE COLTE, INTELLIGENTI E PER NULLA SUPERFICIALI!!! E lo dice uno che non si ritiene affatto razzista e nella sua vita ha parlato con dei negri (quasi tutti afromericani incontrati sul web, ma comunque) su vari argomenti.

  2. TONI ottobre 12, 2012 5:28 pm  Rispondi

    si ma cmq sono le lercie che fanno queste cose che vanno a negretti lerci come loro e purtroppo sono le deficienti ad andarci insieme quelle che i bianchi non vogliono in quanto lercie ma poi volevo dire che quel tipo non e’ afro americano ma africano e cmq meno male che il processo si svolge in AMERICA E NON DA NOI ALTRIMENTI QUALCHE GIUDICE LERCIO COMUNISTA GLI AVREBBE DATO POCHI ANNI

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