Regressione alla società multietnica

Tra i Dogmi principali posti dal politicamente corretto, per quanto concerne l’immigrazione, uno si può esplicare nel seguente modo: “la società multietnica è ormai inevitabile, e i paesi debbono accettarla” ( invero, soltanto i paesi europei sono chiamati obbligatoriamente a quest’accettazione passiva; ma questo è un altro discorso).
Prima ancora del suddetto, però, un altro Dogma (di peso ancor maggiore) viene posto in essere:
“ la società multietnica è un bene, un passo in avanti; in una parola, essa rappresenta progresso”.

Una definizione di progresso, in senso assoluto ( quindi del progresso) può essere la seguente, estrapolata dal Dizionario Treccani:

Sviluppo di una società, ottenuto attraverso l’avanzamento della cultura, delle conoscenze (scientifiche e tecnologiche) e dell’organizzazione sociale; oltre che con il raggiungimento di libertà e benessere economico”.[nbnote]http://www.treccani.it/vocabolario/progresso/[/nbnote]

Ergo, per dimostrare che la multietnicità sia progresso, bisogna dimostrare che essa apporti i succitati vantaggi e migliorie ad una società.
Già per quanto riguarda ciò con cui si identifica lo Stato, ( come già spiegato in altro articolo [nbnote]http://xn--identit-fwa.com/blog/2012/03/10/noi-e-la-yugoslavia-esperimento-in-vivo-della-societa-multietnica/[/nbnote]) di fatto la società multietnica non è che un ritorno ad un’epoca precedente allo Stato-Nazione; un ritorno ad un contesto in cui le etnie non si proiettano in uno Stato, che è assunto della loro essenza, della loro identità.

Andando avanti, non vi è alcuna ricerca accademica, che dimostri come una società multietnica esprima una qualche ricchezza reale; anzi, le ricerche in tema, dimostrano l’opposto. Diversi studi scientifici (tra cui, ad es., ricerche condotte dal sociologo e scienziato politico di Harvard, Putnam) hanno difatti dimostrato come col crescere della multietnicità, diminuiscono la coesione sociale, l’altruismo e la fiducia nelle istituzioni, mentre aumentano diseguaglianza sociale, violenza e criminalità.[nbnote]http://jpr.sagepub.com/content/36/1/55.abstract[/nbnote] [nbnote]http://www.theamericanconservative.com/article/2007/jan/15/00007/ ^[/nbnote] [nbnote]http://xn--identit-fwa.com/blog/2012/03/13/il-mito-della-societa-multietnica/[/nbnote]

Né dunque vi sono, in particolare, elementi per asserire che le Nazioni europee che stanno accettando l’immigrazione contemporanea, divenendo ( almeno in vaste zone del loro territorio ) società multi-etniche, abbiano subito ( e stiano subendo) da tale mutamento, un qualche “balzo in avanti” in ambito sociale, economico o tecnologico.
Si pensi in proposito, che in diversi paesi europei ( Danimarca, Norvegia, ecc.), la grande maggioranza dei sussidi statali fuoriesce per il mantenimento degli immigrati; mentre in paesi come Francia e Germania, è stato rallentato il progresso di alcuni settori industriali ( tessile, siderurgico), per via della manodopera immigrata.[nbnote]http://www.danielpipes.org/450/something-rotten-in-denmark[/nbnote] [nbnote]http://www.amazon.com/Reflections-Revolution-Europe-Immigration-Islam/dp/0385518269[/nbnote]
Questo, senza contare l’impennata di degrado e criminalità, che la multietnicità ha portato in “dono” a questi paesi; tra stupri razziali, spaccio, traffici internazionali di sfruttamento della prostituzione, e tanto altro.[nbnote]http://www.aftenposten.no/nyheter/iriks/Ransoffer-nr-351-Grnland-6702489.html#.T2348BHmlrU[/nbnote] [nbnote]http://cofcc.org/2011/06/14-year-old-commits-suicide-after-racially-motivated-gang-rape/[/nbnote] [nbnote]http://www.dailymail.co.uk/news/article-2064220/Asian-gangs-groom-teenage-girls-sex-targeted-new-police-crackdown.html[/nbnote]
In Italia, il cammino verso la multietnicità, ( tra sussidi e degrado) sta seguendo il medesimo percorso.[nbnote]http://www.immigrazione.biz/3817.html[/nbnote] [nbnote]http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/droga-l83-degli-spacciatori-e-immigrato/[/nbnote] [nbnote]http://ilpensieroverde.blogspot.it/2011/08/gli-immigrati-stuprano-dieci-volte-piu.html[/nbnote]

Eppure, nonostante ciò, sembra sempre che a proposito società multietnica, non si possa parlare che di “progresso”.
A fondamento di questa “religiosa” visione, ha un importante peso l’idea per cui la multietnicità sarebbe quasi una sorta di tappa obbligata, per un Paese che ha da tempo intrapreso una via di concessioni nel campo dei diritti ( siano libertà, diritti del lavoro, ecc.). Ma anche qui, è molto poco chiaro su cosa ci si basi.

Nel Settembre 2001 Unni Wikan, antropologa norvegese, disse espressamente che la crescita esponenziale degli stupri, che a seguito dell’immigrazione il suo paese ( come altri paesi nordici) iniziava a registrare in quegli anni, era da addebitare almeno in parte alle donne norvegesi ,che non si erano adeguate alle altre “culture”; come invece bisognerebbe invece fare, in una “buona e giusta” società multi-etnica.[nbnote]http://www.brusselsjournal.com/node/1754[/nbnote] [nbnote]http://falseallegations.wordpress.com/2011/01/09/16/[/nbnote] [nbnote]http://www.hln.be/hln/nl/960/Buitenland/article/detail/1110633/2010/05/27/Zweedse-blondines-verven-haar-donker-uit-angst-voor-verkrachting.dhtml[/nbnote]
Eccolo il “progresso” , eccoli i diritti individuali; ed ecco osservato come la società multietnica e i diritti e le libertà cui siamo abituati, non possono “coabitare”. Le tante etnie “altre” non possono convivere con i diritti e le libertà per cui milioni di nostri compatrioti sono morti, per il semplice motivo che esse rifuggono tali diritti e tali libertà. Tutelare i diritti delle donne, e dare concessioni alle comunità islamiche, è una contraddizione in termini; come dirsi per i diritti dei lavoratori, e poi aprirsi alla concorrenza con paesi come Cina e Marocco, oppure liberalizzare “in fretta e furia” i trasporti privati (condannando anche questo settore all’inabissamento delle quote salariali ), o ancora sopprimere i controlli di sicurezza nelle imprese. [nbnote]http://www.ilmediterraneo.it/it/economia/7500[/nbnote] [nbnote]http://www.ricerca24.ilsole24ore.com/piucercati/PAGES/liberalizzazione+taxi.html[/nbnote] [nbnote]http://www.lettera43.it/economia/macro/42410/lavoro-sicurezza-a-rischio.htm[/nbnote]
Senza contare altri diritti strozzati dal totalitarismo del “melting pot”; come la libertà di parola [nbnote]http://it.wikipedia.org/wiki/Caricature_di_Maometto_sullo_Jyllands-Posten[/nbnote] [nbnote] [nbnote]http://www.oneweb20.it/22/03/2012/sarkozy-attacca-internet-contro-il-terrorismo/[/nbnote], o anche il diritto allo studio (basti pensare qui alla recente richiesta di censurare la Divina Commedia, simbolo della Cultura italiana, perché non allineata al “Pensiero Unico”[nbnote]http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/photogallery/2012/03/13/divina_commedia_omofoba_razzista_discriminatoria_twitter_difende_dante.html[/nbnote]). E diviene dunque in pericolo, il diritto stesso ad avere memoria di ciò che siamo. Si pensi, in proposito, come in Francia i libri scolastici di Storia siano redatti dando meno spazio a Napoleone, rispetto alla tratta degli schiavi, oppure trattando maggiormente di “paesi” come Monopotama, rispetto a temi come le Crociate; e tutto ciò per non offendere i “nuovi francesi”, africani e islamici.[nbnote]http://www.youtube.com/watch?v=6LygJB1g8WU[/nbnote]

Dall’osservazione della realtà, si conclude che non vi sono elementi per asserire che la società multietnica rappresenti “progresso”. Né dunque vi sono motivi razionali per sostenerla, escludendo dunque i sensi di colpa da “cattivo uomo bianco”, ed escludendo le suggestioni procurate da qualche canzone orecchiabile, con le conseguenti sovrastrutture utopiche su un “mondo perfetto; sovrastrutture che portano ad ignorare la realtà.
Varrebbe la pena allora di ricordare, a taluni pseudo-sognatori, la massima di Alexis Carrel:
“Poca osservazione e molto “ragionamento” conducono all’errore; molta osservazione, e poco ragionamento, conducono alla verità”.[nbnote print=”true”]

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