Convenzione di Istanbul: altra truffa per spartirsi soldi pubblici

Li avete sentiti no, i media di distrazione di massa, tutti in stato di orgasmo collettivo per l’approvazione da parte della Camera della Convenzione di Istanbul, ennesimo trattato sovranazionale. Hanno preparato questo passo da mesi, anni, introducendo, tutti in contemporanea, l’assurdo termine “femminicidio” per descrivere un fenomeno inesistente. In Italia gli omicidi di donne sono pari a 5 per milione all’anno (dati ONU, uno dei tassi più bassi al mondo).

E come si fa a generare un allarme privo di fondamento? Si prendono notizie orribili, e le si ingigantisce urlandole a nove colonne. In questo modo, il lettore disattento ha una percezione errata della situazione, per lui il fenomeno è “reale” perché i media lo rendono tale attraverso la distorsione nella presentazione delle notizie.

E’ semplice, basta mettere sempre in prima pagina o all’inizio dei tg un terribile omicidio di donna, magari lo stesso per una settimana visto il basso numero di eventi reali, e nascondere invece i crimini commessi dagli immigrati. In questo modo hanno preparato il terreno al blitz sulla Convenzione di Istanbul.

Noi che vediamo maschio e femmina come creature complementari, noi che vediamo la donna come la vedrebbe un poeta provenzale non possiamo che essere contro chi ha portato avanti questa misura. Lo stesso partito responsabile dello scandalo del Forteto.
Il loro intento è infatti utilizzare queste legislazioni per aprire un varco nell’entità duale maschio-femmina. Nel loro delirio sessantottino sepolto dalla Storia, la famiglia è il “luogo del male”, e allora tutto è lecito per scardinarne l’istituzione.
Coppie gay, poligamia e Forteto dove si insegnava la “condivisione” della donna. Lo stupro libero. E la non esclusività dell’Amore. Con la complicità e il consenso del Partito Democratico.

Ma non solo. Ci sono anche motivazioni più venali dietro il “femminicidio” e l’approvazione di questa convenzione.

la possibilità per le organizzazioni governative e non governative e per i consulenti specializzati nella lotta alla violenza domestica di assistere e/o di sostenere le vittime, su loro richiesta, nel corso delle indagini e dei procedimenti giudiziari relativi ai reati stabiliti conformemente alla presente Convenzione“. Una nuova pioggia di denaro pronta per le ennesime associazioni legate a partiti e sindacati.
Si tratta di un chiaro richiamo alle reti e ai centri anti-violenza per sole donne, che nel nostro Paese si sono distinti anche per l’enorme massa di denaro pubblico a loro destinati negli anni e con risultati decisamente inferiori alle attese.
La convenzione consentirà l’acquisizione di ingenti fondi pubblici da parte di questi centri anti-violenza (alcuni dei quali, non dimentichiamolo, si sono distinti in passato per la loro capacità di fabbricare artificiosamente false accuse nei confronti di ex mariti e padri). Perché quando crei enti burocratici che basano la loro esistenza sui fondi che ricevono, e quando questi fondi dipendono dalla quantità di denunce che presentano, è quasi consequenziale la fabbricazione di accuse false da parte di detti enti. Si chiama: autoconservazione.
E’ infatti recente la scoperta della “bufala” dei dati ISTAT sulla percentuale di donne vittime di violenza in famiglia, scaturiti da modalità di intervista “taroccate” (a cura dei centri anti-violenza), in netto contrasto con i dati reali delle questure.

Una soluzione sbagliata per un fenomeno inesistente. E visto che il fenomeno non c’è, visto che il reale nemico delle donne è, in Italia, l’immigrato, questa approvazione non risolverà nulla per le vere violenze. Sarà solo una pioggia di denaro a favore dei soliti noti. Mentre le donne continueranno ad essere stuprate per le strade dagli amici della Boldrini. Perchè loro, della convenzione di Istanbul, se ne fregano.

La manipolazione delle mente continua. Alle Boldrini, delle donne, quelle vere, non interessa nulla. Hanno altri scopi, hanno altri obiettivi. Troveranno pane per i loro denti. La guerra è appena cominciata.

8 Comments

  1. Gianluca maggio 29, 2013 5:24 am  Rispondi

    I centri anti-violenza si sono distinti anche per le false accuse contro i papà separati finalizzate ad aiutare donne separate ad impadronirsi dei figli alienandoli. Tanto è vero che la loro associazione (DIRE) si oppone alla mediazione familiare ed alla protezione dei bambini dall’abuso dell’alienazione genitoriale

    • Stefano maggio 29, 2013 9:17 am  Rispondi

      Caro Gianluca, quanta verità in ciò che dici! E chissà se qualcuno parlerà mai dei tanti genitori separati ridotti alla fame, con una macchina come casa, privati del loro diritto di vedere i figli ed indotti, notifica dopo notifica, verso il suicidio.
      Chissà come mai le associazioni che tutelano le donne godono di grancasse mediatiche poderose, mentre le dozzine di piccole associazioni di genitori separati e vessati da ex-mogli, loro avvocati e giudici (spessissimo in campo matrimoniale di sesso femminile) vengono tenute con la mordacchia.
      Non è un incitamento alla guerra tra i sessi, ci mancherebbe. E’ solo l’amara constatazione di una situazionei disparità provocata da uno stereotipo falso e bugiardo: l’uomo è carnefice quindi ha sempre torto, la donna è vittima e quindi ha sempre ragione.
      Non si ferisce solo con le mani, non si uccide solo con le armi.
      Parole ed atti, ingiusti ed a volte scellerati, possono ugualmente sconvolgere e distruggere una vita.

  2. Stefano maggio 29, 2013 9:08 am  Rispondi

    Per prima cosa, ringrazio Admin per questa frase: “Noi che vediamo la donna come la vedrebbe un poeta provenzale”. E’ un punto programmatico che certo farà sorridere certe donne “emancipate”, ma lo ritengo un punto fermo ed un paletto piantato contro la barbarie dilagante, esterna e purtroppo anche interna.
    Mala pianta concimata dal decomporsi dei valori sociali e familiari.
    Detto ciò, entriamo in topic: le donne che vogliano REALMENTE difendersi da uomini violenti hanno sempre avuto adeguati strumenti di difesa, come ogni altro cittadino. Adeguati non significa perfetti ed infallibili, visto che nessuna nazione al mondo potrebbe permettersi di garantire una scorta capillare e perenne alle tante persone a rischio di aggressione, uomini o donne che siano. Né si può pretendere di sottoporre a custodia cautelare in carcere (l’unica realmente effettiva) tutti coloro che lanciano minacce o picchiano: non ci sono posti liberi in cella ma non c’è neppure la base giuridica per privare della libertà una persona per delle parole o per un ceffone. Come vediamo ogni giorno, persino scontatissimi ed efferati assassini trascorrono in assoluta libertà il loro tempo in attesa del processo. Io credo che non importi se uno sia uomo o donna: mi spiace se una donna prende un pugno in faccia per motivi di menage familiare ma spiace anche a me prendere un pugno in faccia senza motivo alcuno da un ubriaco fuori dal pub. Mi spiace per le donne uccise per motivi passionali ma se uno viene ucciso a picconate per motivi sociali è forse da considerarsi un minus habens? Allora, facciamo pure leggi più severe e punitive, che colpiscano il crimine violento a 360°, ma lasciamo stare le “categorie protette”. Io, uomo eterosessuale, PRETENDO di avere la stessa tutela di donne e di gay.

  3. ray maggio 31, 2013 8:52 pm  Rispondi

    e 5 donne per milione non sono nulla per lei?

    • admin
      admin maggio 31, 2013 9:00 pm  Rispondi

      Dimostrano che non esiste un’emergenza. Muoiono 10 volte più donne di incidenti stradali, ne muore il doppio per incidenti domestici. Ci sarà sempre qualcuno ucciso da qualcun altro, come ci sarà sempre chi muore di vecchiaia. Ci sono cose che non si possono controllare, e non è una convenzione – che serve solo a mantenere i soliti fannulloni di qualche centro – a salvare una donna o un uomo uccisi durante una lite. E’ demenziale pensarlo.
      Quando si parla di 56milioni di persone, esiste l’imponderabile e l’incontrollabile. Oltretutto, il 90% degli omicidi in famiglia è per mano di “psicolabili” e malati di mente, il che – forse, dico forse – sarebbe risolvibile riaprendo i manicomi e non abbandonando le famiglie al loro destino. Ma è più chic fare le “convenzioni”. E più redditizio.

      • Marte Ultore giugno 1, 2013 7:39 pm  Rispondi

        ma non perdere nemmeno tempo a costruire risposte elaborate e forbite per un mentecatto che pregiudizialmente non gli andrà MAI bene nulla, nemmeno la più palese evidenza, di ciò che scriverai, solo perché viene da un identitario.

    • Stefano giugno 2, 2013 10:48 pm  Rispondi

      Mentre invece, per Lei, un 70% di detenuti stranieri nelle carceri del Nord Italia è qualcosa? Sì, ha letto bene, il 70%: Quindi perché non si lancia l’allarme norditalicidio?

    • steel settembre 8, 2013 10:57 am  Rispondi

      5 su milione sono 50 donne in totale: si, non sono granchè. E’ una vera affermazione da cretino, la tua. Gli stupri (che ci sono sempre stati: cosa che non li giustifica, è vero, ma che implica un allarme artificioso per cose comunque presenti da sempre) li state incrementando voi, con il farne un caso speciale e darne notizia artificiosamente ad ogni telegiornale, mettendo 5-6 casi uno appresso all’altro come per far capire che stiamo in un paese di assatanati (come se non avessimo di che pensare altro: ad es il lavoro che non c’è). Se ne dovrebbe occupare solo la polizia, non i salottini di femminoidi in cerca di spotlight: ma d’altronde, dato che gli immigrati sono coperti istituzionalmente, c’è poco di che occuparsene.

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