La società multietnica è fallita, ammettetelo

Dopo l’agguato di Londra i responsabili della sicurezza hanno messo in guardia sul pericolo emulazione. Uno scenario temuto perché difficilmente controllabile. Capiremo più avanti se anche l’episodio di Parigi rientri nello stessa «categoria» o se invece è il gesto di un folle. Intanto si possono indicare alcuni elementi.

I bersagli: si tratta di militari, una moltiplicazione di target. Mettiamo delle guardie a protezione dei soldati? Certo che no.

L’arma: un comune coltello, un taglierino affilato. Non stiamo parlando di armi da fuoco, bensì di utensili normali. Nulla che possa essere catalogato, controllato. Lame facilmente occultabili. Perquisiscono la casa di un sospetto e non trovano nulla.

La tattica: nessun piano, nessun sostegno logistico, l’attacco più facile da portare. Qualcuno rivede i filmati di Londra e poi passa all’azione, consapevole che farà notizia. C’è anche il rischio che un criminale, senza alcun movente politico, possa colpire.

I controlli: servono ma non bastano. Uno degli attentatori di Londra era noto da 8 anni ai servizi di sicurezza. Forse hanno anche cercato di reclutarlo come informatore. Dunque persona conosciuta per le sue posizioni integraliste. Lo arrestano solo perché fa apologia di teorie estreme o è impegnato contro la guerra? Starebbe poche ore in cella, poi uscirebbe.

I media: Una volta si discuteva se fosse giusto o meno diffondere i comunicati di rivendicazione dei terroristi. Oggi il dilemma è superato dai nuovi strumenti. Mohammed Merah, l’assassino di Tolosa, si era portato una mini-telecamera. Ma basta un telefonino per registrare un video e postarlo su Facebook, Youtube, twitter. Il messaggio di violenza non si stoppa, il terrorista fai-da-te ha il suo canale di comunicazione.
http://www.corriere.it/esteri/13_maggio_25/analisi-parigi-soldato-accoltellato_609abeb2-c567-11e2-896c-3db9fdd7e316.shtml

Dopo Londra e Milano, con Stoccolma che brucia, è la volta di Parigi. E’ la società multietnica caro giornalista del Corrierino. E nella società multietnica ogni immigrato è un potenziale terrorista. Non puoi sapere chi, come e quando colpirà. Ma sai che qualcuno, prima o poi, colpirà.
Ed è per questo, oltre che per una miriade di motivi sociali, culturali ed economici che l’immigrazione è dannosa e la società multietnica è un esperimento fallimentare e fallito.

L’unico modo di tenere una tale società in un apparente stato di “pace”, è sottoporla a repressione poliziesca e limitare le libertà personali. Di tutti. Perché guai limitare solo quelle di chi sai che colpirà – immigrati islamici cittadini o meno – sarebbe “razzismo”. E allora una miriade di telecamere di sorveglianza, controlli sul web, file agli aereoporti, intercettazioni a raffica.

E non basta. Perché poi arriva l’africano con la mannaia. Nemmeno il “totalitarismo pseudo-democratico” che si affaccia in Europa è in grado di salvare l’esperimento multietnico.

L’unico modo di garantire che nessun immigrato islamico colpisca, è che non ci sia alcun immigrato islamico. E nessuno può smentire questo dato di fatto.

Si tratta di scegliere. Asservirsi alla religione multietnica e vivere sempre con una spada di Damocle pendente sulla testa, oppure bloccare l’immigrazione e rimpatriare chi è già in Europa. Dipende se la priorità è l’accoglienza a tutti i costi, o la sicurezza dei propri cittadini. Dei propri figli.

6 Comments

  1. Giobbe maggio 26, 2013 5:27 am  Rispondi

    Rappresentante congolese Onug disgustato da alcuni africani residenti in Italia ——- Ecco cosa ha scritto :”L’Italia del sud non riceve solo le Immondizie del Nord ma anche Quelle dell’Africa (gli Africani immigrati, venditori ambulanti e mendicanti per le strade)” Gli Africani che mi capita di vedere in Italia mentre vendono di tutto e di più e si prostituiscono – continua – rappresentano l’Immondizia dell’Africa. Questi uomini, venditori ambulanti sulle spiagge e per le strade delle città, non rappresentano in alcun caso gli Africani che vivono in Africa e si battono per la ricostruzione e lo sviluppo dei loro paesi. In merito a questo stato di cose – scrive ancora il rappresentante congolese presso l’Onug- mi chiedo perché l’Italia, gli altri paesi dell’Europa e gli Stati Arabi autorizzino e tollerino la presenza di questi individui sul proprio suolo nazionale. Forse per umiliare ancora una volta l’Africa o per mera distrazione?” La conclusione della missiva non è meno amara dell’incipit:”Per quanto mi riguarda – scrive infatti Bokwango – provo un forte sentimento di onta e di rabbia nei confronti di questi Africani immigrati che si comportano come ratti che infestano le città. Provo forti sentimenti di onta e rabbia anche nei confronti dei Governi Africani che favoriscono le partenze di massa dei loro rifiuti verso l’Italia, l’Europa e l’Arabia. Reagiamo!!” http://www.imolaoggi.it/?p=50220

    • Django settembre 10, 2014 6:23 pm  Rispondi

      Questo si che è un congolese intelligente, che dice le cose come stanno, e non come quella gran troia della Kyenge!

  2. Stefano maggio 26, 2013 2:04 pm  Rispondi

    Il destino delle città europee è quello della “mogadiscizzazione”: scontri continui tra etnie, gruppi religiosi, fazioni, bande. A colpi di AK47 ed RPG. A quel punto, o reagiremo con le Forze Armate dotate di ampio mandato, o finiremo chiusi in casa a mangiare le croste di pane che ogni tanto qualcuno riesce a portare a casa. Ed i guru dell’immigrazionismo? Espatriati a Malindi, Santo Domingo o Bali o chiusi nelle ville blindate in collina , con dozzine di guardie armate sul perimetro.
    Se non vogliamo finire così, dobbiamo aprire la bocca ORA e protestare ORA, scendendo in piazza ORA, fregandocene delle leggi bavaglio e dello stupidissimo termine “RAZZISMO”.
    CHI, ripeto CHI può imporci di vivere assieme ad altre persone CHE NON ABBIAMO MAI SCELTO NE’ ACCETTATO?
    Vogliono aiuti? AIUTI MA A CASA LORO! Vogliono aiuti? CI DIMOSTRINO CHE SE LI MERITANO, ad esempio smettendo di moltiplicarsi come conigli smettendo di rubare, smettendo di fare guerre razziste e/o religiose. Ma LORO, dico LORO cosa CAVOLO fanno per AIUTARSI? Si muovano, per la miseria!

    In caso contrario: SI ARRANGINO!

    C’è qualche legge che ci OBBLIGA alla solidarietà?

    Ma soprattutto: qualcuno ci OBBLIGA ad essere solidali anche quando ne subiamo un DANNO?

    L’ONU, la UE, Cristo, Maometto? Ahahahahaha, mi viene da RIDERE!

    • Marte Ultore maggio 26, 2013 9:43 pm  Rispondi

      Bravo stefano, come non concordare con ogni tua singola parola! Non è nemmeno più solo questione di essere o meno identitari, è questione di volere un futuro di merda o un futuro più sereno.

  3. Antonella maggio 26, 2013 5:06 pm  Rispondi

    Stefano, sei il perfetto identitario. Come non condividere ciò che pensi e scrivi?

    • Stefano maggio 26, 2013 9:59 pm  Rispondi

      Già, carissima Antonella, anche perché poi, quando gli AIUTI li chiediamo noi, la Grecia, la Spagna, il Portogallo o Cipro, non vedo tutta questa SOLIDARIETA’ CIECA E PRODIGALE A PIOGGIA. Vedo anzi richiesta di GARANZIE, RIGORE e TASSE che provocano miseria e morte. Quindi si può chiedere qualcosa, in cambio degli aiuti. O no?

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