Il dibattito, nelle ultime settimane, si concentra sull’istituzione del reato difemminicidio, per il quale, tra gli altri, si batte in prima linea la presidente della Camera,Laura Boldrini. Un reato specifico che punisca la violenza contro le donne. Anche parte della stampa e dei media porta avanti la campagna. I dati, però, sono in netta contrapposizione con quelli ufficiali diffusi dall’Istat e dal ministero dell’Interno. Secondo l’Istituto di Statistica la violenza che sfocia nell’omicidio di una donna, negli ultimi vent’anni, è in calo. Nel 1992 le vittime erano state 186, nel 2010 (ultimo anno disponibile) 131, per un calo del 29,57 per cento.
La provocazione – E’ un altro, invece, il fenomeno in sensibile aumento: l’infanticidio, nella gran parte dei casi commesso dai genitori sui propri figli. Gli ultimi eclatanti casi: quello del padre che ha sparato e ucciso al figlio a Palermo, e la donna che ha lanciato i due figli dal balcone, a Busto Arsizio (i due piccoli sono gravissimi). I dati sull’infanticidio sono quelli diffusi dal Rapporto Eurispes Italia 2011: gli ultimi numeri disponibili sono relativi al 2010, quando è stato compiuto un infanticidio ogni 20 giorni. L’anno precedente la cadenza era di uno ogni 33 giorni, nel 2008 uno di 91 giorni. In numeri assoluti i casi sono stati 4 nel 2008, 11 nel 2009 e 20 nel 2010, e il trend è in costante aumento: complice la crisi e un quadro sempre più difficile, cresce il numero delle madri che compiono il folle e disperato gesto. Ed è qui che avanziamo la provocazione: perché al posto del reato di femminicidio non si introduce quello di figlicidio?http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1244892/La-provocazione–femminicidio—No–introduciamo-il-figlicidio.html
Anche qui, uno dei nostri si è occupato di smentire il farsesco e tragicomico allarme “femminicidio” mesi fa – noi arriviamo sempre prima, dettiamo i tempi – e potrete trovare dati e numeri nonché riflessioni nei suoi articoli in basso.
Vorrei fare però un ragionamento. Questa intelligente provocazione di Libero è tale e come tale va presa. Infatti né il cosiddetto “femminicidio” né l’assasinio di neonati da parte della madre sono eliminabili attraverso aumento delle pene. Una madre che uccide il proprio bambino non sta certo a ragionare sulla pena che ne seguirà, è semplicemente “malata”. Per lei la pena peggiore, sempre che torni mentalmente consapevole, sarà quello che ha fatto. Nessuna pena potrà aggiungere altro peso. L’analisi di Libero è anche sbagliata dal punto numerico: partendo da numeri minuscoli – 4 omicidi l’anno – basta molto poco per avere una triste impennata, e statisticamente non è sensato trarne conclusioni, tantomeno legate con la “crisi”, a meno di non separare gli “omicidi-suicidi” che possono avere svariate motivazioni, dall’infanticidio “puro” che non può avere altri fattori se non la follia. Esempio: una madre o un padre possono uccidere se stessi e il figlio sentendosi disperati, non uccidere il figlio per questo sopravvivendo loro. Sono due cose con motivazioni diverse.
E anche il “femminicidio”, se per questo intendiamo gli omicidi passionali, è qualcosa che può essere limitato da pene detentive maggiori. Chi uccide “per amore”, è anche lui “fuori di sé” e in preda a demoni che di certo, non scompaiono per la minaccia penale. Anche qui, dal punto di vista sociale, “l’omicidio passionale” e quello da estranei hanno implicazioni e cause profondamente differenti. Se il primo è, come detto, qualcosa che capiterà sempre finché esisterà l’uomo, il secondo può essere limitato.
Considerando quindi l’infanticidio “puro” e il “femminicidio” come omicidio passionale, siamo in presenza di avvenimenti connaturati all’esistenza dell’uomo. Sono “ineliminabili”, perché sono “naturali”, nel senso che sono parte dell’animo oscuro dell’uomo o causati da patologie psichiatriche spesso impossibili da essere previste. Sono reati non “eliminabili”, come non lo sono l’amore e la sofferenza. Non puoi sapere quando una mamma “impazzisce” e uccide il proprio figlio, puoi invece evitare che un clandestino con piccone giri per Milano la mattina presto.
Quindi. Concentriamoci sui reati che possiamo “limitare” attraverso la prevenzione. Ad esempio rimpatriando i clandestini quando vengono arrestati. O evitando che orde di immigrati con lo stupro nel sangue entrino nel nostro paese. Tutto il resto è triste propaganda buona per rintuzzare carriere di politicanti al tramonto.
I numeri poi ci dicono che le emergenze sono altre. E che queste emergenze sono facilmente limitabili al minimo. Abbiamo circa 3mila stupri in un anno commessi da immigrati – numeri in costante e vertiginoso aumento – a fronte di poco più di 100 cosiddetti “femminicidi”: un rapporto di 30 a 1, di un reato che sarebbe eliminabile semplicemente bloccando l’immigrazione.
Ma siccome “non si deve dire”, meglio perdere tempo con fenomeni incomprimibili sempre presenti nella storia dell’Uomo, coniando termini ridicoli per emergenze inesistenti, all’unico scopo distogliere l’attenzione da emergenze e problemi reali. In tutto questo è impegnato il sistema dei media di distrazione di massa, e siccome è una campagna che vede tutti i media in perfetto schieramento, qualcuno ha dato l’input.
E’ infatti una regola mediatica che non potendo soffocare a lungo una notizia, il metodo migliore per nasconderla è “superarla” con un’altra. Fittizia e creata ad arte.
L’articolo dice chiaramente che dal 1992 al 2010 il numero di donne assassinate è in costante calo: ma allora che emergenza è?
I giornali di partito stanno montando l’allarme sociale “femminicidio” per far approvare la porcata della CONVENZIONE DI ISTANBUL: leggi sessiste contro gli uomini che darebbero 85 MILIONI DI EURO alle spietate avvocate femministe ed ai loro centri anti-violenza che aiutano le donne separate a costruire false accuse per privare i bambini dei loro papà
sono donna, ma sono d’accordo con voi. Questo è solo gettare fumo neglio occhi per confondere le idee sui veri problemi del nostro paese. Inoltre sotto sotto non è difficile individuare il solito disegno dei massoni globalisti che vorrebbero dividere le famiglie, favorire le donne a vivere sole e gli uomini lo stesso per manipolarli a piacimento. E’ strano che le persone abituate a guardare “oltre” non se ne accorgano..
tutto in linea con una politica dello snervamento del maschio locale (attuata sia con altre “leggi” che con programmi tv vergognosi: non fanno altro che ballare, sti froscioni), per incentivare gli zulù d’importazione, ignoranti e musulmani.
altro articolo eccellente, che nel caso fotografa alla perfezione questa TRUFFA del “femminicidio”.
se diamo un’occhiata alla cronaca degli ultimi 30 anni (e a chiunque è possibile farlo: basta andare in qualsiasi biblioteca con un’emeroteca decente), noteremmo che il” femminicidio” in passato era molto più frequente che non oggi: ma siccome oggi “qualcuno” sbava per certi soldini… ecco che ci inventiamo leggi” ad hoc” per reati già ben punibili con uxoricidio e omicidio! a parte la dicitura, “femminincidio”, he rispecchia pienamente la mentalità bacata e volgare di un’epoca becera come questa…
La Boldrini “si batte in prima linea” per questa minchiata perché è un “oggetto d’arredamento del potere”, deve far vedere che si è meritata il posto.
Tutto il resto è fuori dai suoi pensieri. Gli italiani sono così, una massa di provoloni la cui funzione, nell’ecosistema è quella di essere presi per il culo.
A quale potere occulto sarà venuta in mente questa sceneggiata mondiale sulla donna? Fanno impressione i nostri politici, che “con alto senso di responsabilità” si sono riuniti ad agosto per deliberare sul “tremendo” problema, con il “great man” Napolitano e capitan findus in prima linea. Banda di baciaculo italioti!
Pensate alle donne che muoiono sotto le bombe, che è meglio!!