Foibe: ieri e oggi, il genocidio degli Italiani

La maggioranza degli abitanti di quelle terre scelse l’esodo e abbandonò le proprie case ed i propri averi per trasferirsi oltre confine, pur di fuggire dalla nuova realtà che veniva percepita come ostile e pericolosa.
Chi invece rimase assistette in breve tempo ad uno sconvolgimento totale del tessuto sociale, della vita politica, delle relazioni economiche e umane.

Questo accadde in Istria dopo la fine della guerra e la svendita della nostra sovranità all’internazionalismo sovietico da una parte, e alla falsa liberazione americana dall’altro.
Ma sembra oggi. Basta sostituire “oltre confine”, con “oltre quartiere” e l’oggi ci parla della stessa storia.

Gli Italiani erano maggioranza in Istria, grande maggioranza soprattutto nelle zone costiere: Pola, Fiume, Zara erano città italiane. Lo erano architettonicamente, culturalmente ed etnicamente. Oggi non lo sono più: per sovvertimento etnico. E il genocidio etnico può avvenire in due modi: per annientamento degli autoctoni, o per lenta sostituzione degli stessi per mezzo di “nuovi arrivati”. Oggi la chiamano “immigrazione”.

Non v’è differenza alcuna, in termini di esito finale, tra quello che avvenne nell’Istria italiana, e quello che avviene oggi nei quartieri delle nostre città. Lentamente, anno dopo anno, interi caseggiati e zone si spopolano di Italiani che “scelgono l’esodo e abbandonano le proprie case ed i propri averi per trasferirsi in altre zone della città, pur di fuggire dalla nuova realtà che viene percepita come ostile e pericolosa“, chi invece rimane “assiste in breve tempo ad uno sconvolgimento totale del tessuto sociale, della vita politica, delle relazioni economiche e umane“. E’ un genocidio con altri mezzi. I nipotini di Tito non utilizzano più oscure ferite nel terreno per sovvertire la demografia, oggi usano l’immigrazione. Non hanno neanche più il coraggio delle armi, sommergono invece di annientare.

E oggi come allora, non ci sono scuse per chi assiste e non fa nulla. Tra pochi decenni, nel territorio una volta chiamato Italia, bivaccheranno tutte le popolazioni del mondo, tutte tranne gli Italiani. Che saranno gettati e dimenticati nella foiba della Storia.

L’esito non è inevitabile. Si può decidere di chinare il capo e aspettare la fine, così come l’hanno preparata per noi preti, politici e intellettuali; oppure si può reagire. Reagire e combattere. Con ogni mezzo.
Fate la vostra scelta. La “foiba” attende noi, i nostri figli e nipoti. Attende la nostra cultura e la nostra eredità. Per obliarla al futuro: per sempre.

3 Comments

  1. Werner febbraio 10, 2013 6:20 pm  Rispondi

    Tra quello che accadde al confine orientale tra il 1943 e il 1945, e ciò che accade ai giorni nostri in tutto il territorio nazionale vi è un solo comune denominatore: LA SNAZIONALIZZAZIONE!

    L’unica differenza è che all’epoca, la snazionalizzazione, o pulizia etnica, avvenne con lo strumento del terrore, attraverso le armi e qualsiasi forma di violenza ai danni di uomini, donne e bambini, i quali avevano come unica “colpa” il fatto di essere italiani. Oggi invece la snazionalizzazione, attuata fin dalla fine degli anni settanta, sta avvenendo attraverso altri sistemi.

    Tutto ha avuto inizio con la diffusione della pratica abortiva nel 1978 con la legge 194, che non è una legge che regola gli aborti, ma una legge eugenetica che limita le nascite, sul modello di quelle in vigore nei paesi socialisti del Patto di Varsavia, infatti questa aberrazione fu leggiferata quando il PCI entrò nel governo con la DC; negli anni ottanta poi si è proseguita con la diffusione dei mass media televisivi, che di fatto hanno ridotto la capacità riproduttiva degli italiani, che invece di fare l’amore con le proprie mogli, da allora passano più tempo davanti al televisore; negli anni novanta si è avuta la massificazione dell’uso delle droghe e dell’edonismo, che ha ulteriormente allontanato i giovani dai valori della vita, quali la famiglia, il lavoro e la Patria; parallelamente si è intensificato il fenomeno dell’immigrazione, in cui elementi estranei a noi hanno cominciato a invadere il nostro territorio, diventato più pesante dopo il 2001, su piena sollecitazione degli imprenditori per risparmiare sui costi del lavoro e reggere la globalizzazione che nel frattempo era stata avviata.

    Quindi in sostanza in Italia, da 35 anni è in atto un processo di snalizzazione operato dallo Stato, attraverso gli strumenti menzionati, per ridurre numericamente gli italiani come gruppo etnico.

    Ovviamente tale processo è ancor più forte grazie alla crisi economica che dal 2008 ci sta colpendo, e che sta aggravando ulteriormente la nostra situazione demografica: già nel 2010 infatti su 562.000 nati circa, solo 483.000 erano italiani, cioè meno di quota mezzo milione. I nati stranieri invece (a cui vorrebbero dare la cittadinanza), aumentano progressivamente di anno in anno, e stanno per raggiungere quota 80 mila!

    http://demo.istat.it/bil2010/index.html
    http://demo.istat.it/str2010/index.html

    I media ovviamente parlano di questo fenomeno come ripresa della natalità “grazie agli immigrati”, quando in realtà la popolazione italiana è in evidente declino, e la snazionalizzazione sta avvenendo in maniera silenziosa, ma basta guardarsi un po’ attorno per comprendere quali menzogne siamo costretti a sentire e leggere.

    • Italiano febbraio 11, 2013 9:49 am  Rispondi

       concordo pienamente.

      e’ un genocidio che distruggera’ la nostra cultura, il nostro futuro, tutto quello per cui un popolo dovrebbe voler vivere.
      un popolo non puo’ ridursi come piacerebbe agli psicopatici xenofili a fare united colors of benetton, un popolo imbastardito e incolore, senza storia e futuro il cui unico scopo e’ il consumo di carabattole per il piacere delle oligarchie.

  2. Kiriosomega febbraio 11, 2013 11:26 am  Rispondi

    io aggiungerei al titolo, purtroppo: “oltre che essere prigionieri di un’Europa che sempre ha voluto impossessarsi del nostro dolce suolo natio”. E pensare che nche ci sono parlamentari europei ytalyoty di fatto che durante lo scorso anno votarono contro la restituzione dei beni agli italiani d’Istria. Ho la lista di loro signori, ve la comunicherò appena la troverò nel mio blog.
    Mi piacerebbe conoscere il nome dell’autore del bellissimo disegno che qui riportate.
    kiriosomega

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