E’ ovviamente un problema di interesse nazionale notevole. Mentre dei meridionali domiciliati al nord…
Le difficolta’ di voto alle prossime elezioni non riguardano solo gli studenti Erasmus all’estero. “A Berlino sono formalmente 15.000 gli italiani iscritti all’Aire ma nella realta’ sono 30.000 i connazionali che vivono qui: l’altra meta’ e’ ‘fantasma’ perche’ non registrata e quindi temporaneamente residente”. Lo dice all’Adnkronos Dario Pasquini, ricercatore italiano, a Berlino da cinque anni secondo il quale “il vero problema deriva dal fatto che iscriversi all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero non da’ nessun vantaggio” anzi “iscrivendosi si perde il diritto all’assistenza sanitaria italiana”, quindi “essendo prevista per i cittadini europei la mobilita’ tra paesi senza alcun vincolo di residenza si preferisce mantenere quella italiana”.
Diciamo la verità, la nostra generazione ha avuto troppo e troppo facilmente. E non è abituata a nessun piccolo disagio.
Così, dopo gli “studenti” di orgasmus, altri lamentano l’assenza di “seggi ad personam”.
Il ricercatore di Berlino dovrebbe spiegarci come, le autorità italiane, potrebbero basare le loro liste elettorali, contando la presenza di Italiani non registrati che magari passano in Germania qualche mese. E’ ovvio che si basino sulle registrazioni di residenza ufficiali, altrimenti i brogli sarebbero la regola.
Altra cosa sarebbe ovviamente permettere il voto via posta, ma si entra in un campo che dà adito a troppe possibili manipolazioni, come avviene negli Usa del resto.
Ricordiamo che gli “studenti” di orgasmus vanno in villeggiatura – qualcuno lo chiama studio all’estero – con i soldi delle tasse di tutti. Sono quindi una categoria privilegiata.
Qualcuno dovrebbe spiegarci cosa rende differenti un “orgasmus” a Barcellona o un ricercatore a Berlino che per votare deve volare a Milano-Roma-Napoli, da un Siciliano che lavora a Milano e deve tornare a Palermo o un Campano che lavora a Torino e deve tornare a Salerno. Il costo del viaggio aereo è simile, la differenza nei tempi minima. Allora perché, nel loro caso tutto questo interesse mediatico, e nulla invece per gli studenti-lavoratori calabresi-siciliani-pugliesi-campani al nord? Perché i privilegiati hanno agganci.
Ps. Io ho programmato per il 24/25 Febbraio, una due giorni di sesso sfrenato con la mia fidanzata, quindi per cortesia, se il ministro dell’interno mi potesse far votare il Sabato, o ancora meglio il Martedì aspettando a dare i risultati dopo il mio voto, sarebbe cosa gradita. Direi che la mia, è una richiesta più che lecita.
P.PsMi dice un lettore che anche lui è impegnato in quei due giorni, se quindi lo si potesse far votare il Sabato – ma lui preferirebbe il Venerdì – sarebbe meglio. Viene lui, o andate direttamente voi a casa a ritirare la scheda?
Menomale che quei studenti italiani a Berlino non registrati all’AIRE sono comunitari e c’è la libera circolazione, altrimenti per la legge tedesca sull’immigrazione sarebbero stati clandestini.
Anch’io per il 24/25 Febbraio sono impegnato, pazienza sarà per la prossima volta…..
Di solito chi lavora stabilmente in una città così lontana da quello di origine prende residenza vicino al posto di lavoro. Non stare a rosicare sugli Erasmus
Buonanotte. Si vede che non ha capito l’articolo. Ci sono studenti del Sud che studiano lontano da casa per un anno, e non per questo prendono la residenza. Idem per chi lavora e non ha un lavoro a tempo indeterminato (quasi tutti).