15 dic – il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, oggi, sabato 15 dicembre, nel capoluogo etneo ha inaugurato una moschea, la più grande del Sud Italia, alla presenza di numerosi esponenti di organizzazioni di religioni islamiche, del ministro degli affari religiosi della Tunisia.
«Abbiamo dato ogni collaborazione – ha aggiunto il sindaco – affinché questa moschea venisse realizzata nel cuore del centro storico cittadino a ulteriore testimonianza di come l’integrazione che esiste già, va ancor di più valorizzata nel segno del rispetto e della tolleranza tra gli uomini e le donne che vivono nello stesso territorio, nel segno dei diritti e dei doveri reciproci.
– «E anche per questo – ha concluso – che nel nuovo Prg, che è in corso di approvazione, abbiamo previsto che si realizzasse un cimitero islamico che a Catania è stato sempre evocato e che ora finalmente potrà diventare realtà».
Un tempo, quando le società erano “sane”, le occupazioni si “sopportavano”, si combattevano o si soffrivano in silenzio. Oggi le invasioni si “festeggiano”.
A Catania la disoccupazione giovanile ha numeri “greci” – è molto oltre il 50% – ciò non ostante l’emergenza è la “costruzione della più grande moschea del meridione” e di un cimitero per islamici: perché loro, i seguaci di Maometto, non vogliono “riposare” in mezzo agli infedeli.
Un altro fatto piuttosto scioccante, se non conoscessimo l’idiozia e la demenza dei politici siciliani, del resto ben descritta dalle vuote parole recitate a memoria dal sindaco, è la presenza di un membro di un governo straniero all’inaugurazione di questo covo di fanatici. Un governo – tra l’altro – di estremisti islamici.
Questo dimostra che le moschee non sono luoghi di culto come le chiese, sono luoghi e simboli dell’occupazione straniera. Sono entità politiche e non religiose eterodirette da potenze straniere che le finanziano e che, a tali stati rispondono. E per conto di tali stati, agiscono all’interno della nostra società.
Il sindaco di Catania è un ex MSI, e di sicuro fosse ancora in vita Almirante, lo avrebbe “cazziato” di brutto, facendo una cosa simile.
Catania è una città depressa e il sindaco cosa fa, pensa agli islamici. In questa città non esistono regole, soprattutto per gli immigrati, verso i quali i catanesi sono fin troppo aperti, e fraternizzano soprattutto coi negri. Già, i negri: ci sono intere strade e marciapiedi, occupati dai vu cumpra senegalesi, che circolano in tutta la città con la scusa di vendere i cd e dvd taroccati, quando in realtà lo fanno per altri motivi, in particolare per molestare le nostre donne.
E comunque, per Catania c’è già stato un precedente simile: nel 1980 fu edificata la prima moschea del Sud Italia, cosa che all’epoca fu patrocinata da un avvocato locale che per ironia della sorte si chiamava Papa.