Gentile redazione, vorrei segnalare uno dei tanti scempi che sono presenti in questo territorio. Nonostante le denucie fatte alle Forze dell’ Ordine (Vigili Urbani e CC) non è mai successo nulla, anzi la situazione si è aggravata.
Sto parlando del “muro di monnezza” che è stato “costruito” fuori un campo nomadi. In Via del Riposo, nei pressi del cimitero di Poggioreale, si può ammirare questa opera architettonica fatta dagli occupanti di quel suolo.
Quando si arriva con l’auto, si può scorgere appena dopo la curva, questa montagna che ogni giorno diventa sempre più lunga, alta e larga e si resta sbigottiti (chiedendosi anche come abbiano fatto) alla vista di una cosa che sembra irreale.
Per non parlare della puzza nauseabonda mischiata a quella dei fumi tossici, causati dai sacchetti incendiati sempre da quelle persone che occupano il campo, che travolge i sensi di noi comuni mortali. Ora mi chiedo.
Se si segnala alle istituzioni, se ne fregano. Se si agisce da soli, si viene tacciati di razzismo, nazismo, intolleranza, violenza e via dicendo dai vari sociologi e ministri dell’ ultim’ora.
Quindi cosa fare?
Sperando che almeno voi riusciate a dar spazio a questa cosa.
In allegato una parte della maestosa opera
Cordiali saluti.
Ovviamente, come detto dal lettore, denunciare queste cose è “razzista” perché si mette in cattiva luce un gruppo etnico. Qualche bizzarro magistrato potrebbe addirittura arrestarvi per “incitamento all’odio razziale”, ma nessun magistrato chiederà il sequestro di una struttura che inquina il territorio e molesta la popolazione. Non fa chic nei salottini a cui i magistrati “perbene” ambiscono per poi diventare famosi.
Altra segnalazione presa dal Mattino di Napoli:
Segnalo una situazione simile in Via Brecce a S. Erasmo dove, vi è un campo nomadi abusivo nel piazzale di una fabbrica abbandonata e fuori vengono ammassati i rifiuti. Si trova subito dopo il ponte dell’autostrada.
Toc toc. C’è un giudice a Napoli? O sostare in modo abusivo e trattare rifiuti generando nubi tossiche, non è reato nel fantastico mondo della magistratura italiana?