Appoggiamo l’Associazione Baracca Italia nella sua iniziativa contro la discriminazione dei cittadini Italiani e i privilegi di cui gode la comunità zingara.
Roma – 21 nov “Nei giorni che hanno fatto seguito alla prima manifestazione pubblica del nostro comitato sono tanti gli attestati di vicinanza e solidarietà che ci sono sopravvenuti da parte dei normali cittadini, i quali, ormai stanchi di vedere i propri quartieri asserragliati da insediamenti abusivi di campi Rom, hanno deciso di tornare a farsi sentire con forza rispetto ad un’ amministrazione capitolina che sembra soffrire di forti amnesie rispetto alle promesse del 2008”. Lo dice in una nota, il Comitato Baracca Italia. “Non sono mancati, e non ce ne meravigliamo, i commenti dei soliti soloni che hanno subito gridato al pericolo xenofobo, all’intolleranza e via dicendo. Questi personaggi non si rendono conto che proprio questo loro atteggiamento così remissivo e permissivo riguardo i continui atti di illegalità perpetrati, è giusto dirlo, da membri della comunità Rom accrescono l’esasperazione delle persone che quotidianamente li subiscono”. “Vogliamo forse negare l’evidenza del fenomeno del rovistaggio, dei lava-vetri, dei furti di rame, dei campi abusivi? Davvero questi megafoni parlanti ritengono che abbia più senso prendersela con chi , come noi, sta denunciando una questione nomadi che giorno dopo giorno diventa sempre più allarmante piuttosto che trovare soluzioni che siano giuste?”. “Ribadiamo nuovamente che la nostra iniziativa ha come unico obiettivo sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo la scellerata strategia d’inclusione che il ministro Riccardi sta portando avanti. Una strategia che conferma lo scollamento tra istituzioni e realtà, poiché parla esplicitamente di casa e lavoro gratis a membri della comunità Rom quando sono sempre di più i cittadini italiani privati di questi stessi diritti, dalle misure di questo stesso governo strozzati”. “Noi abbiamo fatto la nostra scelta; stiamo dalla parte del popolo, e se i tanti che parlano a vanvera di razzismo decidessero una buona volta di farsi una passeggiata non solo nelle periferie ma fuori dal centro-storico, siamo convinti che anche loro metterebbero una buona volta in dubbio le loro certezze di carta.” “Il nostro comitato promette nuove iniziative sempre di natura non violenta e dotate di un sano senso provocatorio”, chiude la nota Baracca Italia.
La cosa buffa è che, nella vicinissima Francia, il “progressista” Hollande è ancora più duro di Sarkozy contro gli zingari. Confinati quelli che ci sono in mefitiche zone paludose, per gli altri, quelli neoarrivati, esiste solo il manganello, la ruspa, le manette, l’espulsione immediata. Eppure, che strano, non ho sentito nessuno definire Hollande “fascista”, “razzista”, “xenofobo”. O come mai? Si può o non si può cacciare gli zingari, ex-ministro Riccardi? Non siamo in Europa? Non vigono per tutti le stesse “raccomandazioni UE”?