La “ricerca” commissionata da Bankitalia
Sei la Banca di tutte le banche, proprietaria e allo stesso tempo proprietà, attraverso un cervellotico turbinio azionario, di banche che, a loro volta, controllano o sono partecipate dalle grandi multinazionali affamate di immigrati low-cost? Sei, insomma la Banca d’Italia e vuoi insegnare a quegli ignoranti degli operari che, bè si, gli immigrati non sono carini, però non ti rubano il lavoro e anzi, ti fanno fare la transizione dal lavoro manuale ad uno più complesso e meglio retribuito?
Non ti resta che pagare un economista fantasioso, e se ne trova; qualche giornalista che fa poche domande, e ce ne sono tanti; e ordinare un bello studio sui vantaggi che l’immigrazione porta ai lavoratori autoctoni.
Lo studio in questione, che vorrebbe analizzare l’impatto dell’immigrazione sul mondo del lavoro in Europa, “strillato” da un certo Aldo Cazzullo su Corriere.it, non è altro che la fotocopia dello stesso studio che, lo stesso economista – un vero fan dell’immigrazione e dei soldi che lui può fare propagandandola – aveva preparato riguardo l’impatto dell’immigrazione sullo stato della California, con, casualmente, gli stessi esiti favorevoli agli interessi di chi, la ricerca aveva commissionato .
Già allora, quando l’autore presentò lo studio, un economista di Harvard provò a replicarne i risultati. Non ci riuscì, a lui quei risultati non tornavano, non c’era alcuna evidenza che comprovasse la conclusione a cui era giunta la ricerca. E lo studioso scoprì anche il perché: i dati di partenza erano errati.
Questo, già di per se, squalifica le tesi riassunte nel libretto in questione che, un giornalista serio, non presenterebbe come “oro colato”, ma con una minima analisi da parte sua, o , se non ne è in grado, da parte di uno studioso al di sopra delle parti.
La tesi principale di questa ricerca, e di quelle uguali che l’hanno preceduta, è un pò lo stesso concetto ricardiano che si vuole applicare alla Globalizzazione: l’ingresso di lavoratori immigrati non avrebbe un impatto negativo sul nostro mercato del lavoro, come non lo avrebbe la Cina. Anzi, secondo questi presunti “esperti”, l’impatto sarebbe positivo: i lavoratori italiani di basso livello sarebbero spinti, dalla concorrenza dei nuovi arrivati nel caso di questo studio, e dalla concorrenza cinese low-cost per la Globalizzazione, a specializzarsi e “spostarsi”, grazie alle loro migliori capacità, verso lavori più complessi e meglio retribuiti. Insomma, viva la transumanza verso i call-center.
Come detto, tale conclusione si basa su presupposti errati. Ma anche se fosse stata corretta, e non lo è, la sua analisi sarebbe comunque parziale. L’impatto dell’immigrazione sulla qualità della vita della popolazione autctona e soprattutto della sua componente meno qualificata, non si esaurisce infatti nell’ambito del lavoro. L’arrivo di masse di immigrati ha un effetto massiccio su alloggi, welfare e scuola. Tutti ambiti che incidono in modo profondo sulle famiglie autoctone, soprattutto quelle a basso reddito.
- L’arrivo di immigrati fa diminuire la disponibilità di alloggi, facendo crescere i costi di affitto e mutuo per gli autoctoni a basso reddito.
- Il sistema sanitario nazionale si trova a dover servire una platea più ampia, quindi i servizi per gli autoctoni peggiorano in termini quantitativi e qualitativi.
- Il sistema scolastico si trova a dover servire una platea più ampia, quindi i servizi per gli autoctoni peggiorano in termini quantitativi e qualitativi.
L’economista fanatico potrebbe arguire che il punto 1 è risolvibile costruendo case e creando così altro lavoro. Ma l’economista sbaglierebbe, perché “cementificare” non è una soluzione possibile, visto che lo spazio è limitato e ne vediamo gli effetti drammatici con gli ultimi alluvioni.
Potrebbe anche asserire che i punti 2 e 3 sarebbero risolti con un massiccio ricorso alla sanità e alla scuola private. Si, è vero, ma questo renderebbe il reddito disponibile inferiore, e quindi sarebbe un effetto negativo dell’immigrazione. Uno di quelli che lui non ha inserito nel suo studio.
E c’è un’altra questione che distrugge le fondamenta di questa ricerca. Questa ci dice infatti che: i lavoratori italiani di basso livello sarebbero spinti dalla concorrenza dei nuovi arrivati a specializzarsi e “spostarsi”, grazie alle loro migliori capacità, verso lavori più complessi e meglio retribuiti.
Anche se questa assunzione fosse vera, avrebbe dei limiti e un punto di rottura. Secondo questa tesi infatti, l’arrivo di un immigrato fa salire l’autoctono di un gradino in termini lavorativi. E quando i “gradini” sono finiti, dove finiscono gli autoctoni? La fallacia di questa ricerca è proprio la patetica convinzione che lavoro e ambiente siano elementi “infiniti”, come in una fiaba. Inutile dire che non è così: non si può costruire all’infinito e non si può “salire gradini all’infinito”.
Ad un certo punto, la “transizione verso lavori più complessi e meglio retribuiti” (che come abbiamo visto non esiste comunque) si trova davanti il muro insuperabile delle “finitezza delle risorse e delle qualità”: non tutti hanno le capacità per operare al cervello o disegnare un processore quantistico, e, soprattutto, la richiesta di questi lavori è limitata.
In conclusione: questa ricerca si basa su dati errati, fa un’analisi parziale dell’impatto che l’immigrazione ha sul reddito disponibile e si nutre dell’illusione che le risorse siano illimitate.
Il mondo è più malthusiano, di quanto questi immigrazionisti pagati dalle banche vogliono darci a bere. Se qualcuno viene, qualcun’altro deve fargli posto. Il prossimo sarai tu, non certo loro.
[nbnote ]http://isteve.blogspot.it/2010/08/how-immigration-boosts-your-pay.html [/nbnote][nbnote ]http://isteve.blogspot.it/2008/03/more-economists-making-fools-out-of.html [/nbnote][nbnote ]http://borjas.typepad.com/the_borjas_blog/2008/03/immigrant-nativ.html[/nbnote]
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Questo esimio aldo cazzullo (il cui cognome è già un programma) asseriva tempo fa che i martiri delle foibe non dimostravano nulla e che quindi la verità sul dopoguerra era sempre quella della favoletta propinataci degli antifascisti eroi e fascisti assassini.
davanti ad una simile ottusaggine non mi meraviglia l’articolo di cui si è onorato di scrivere sul corriere…
Mi permetterei di aggiungere all’ottimo articolo di cui sopra che l’immigrazione, oltre a produrre gli effetti nefasti dal punto di vista lavorativo ed economico, ha prodotto centinaia di morti italiani e di donne stuprate negli ultimi 15 anni!
Il 10% della popolazione che produce almeno il 50% dei reati è un bel primato tutto italiano, lo iscriverei tra i meriti dei politici
Infatti. Qui ci siamo limitati ad affrontare l’aspetto economico del problema per confutare la tesi della ricerca, ma i danni dell’immigrazione sono a 360°.
Inizio con il complimentarmi per l’ottima ed obbiettiva analisi fatta in questo articolo.
E’ chiaro che questa ricerca effettuata e pubblicata da Bankitalia è assolutamente manipolata nelle sue informazioni: ricordiamoci che il governatore è un certo Mario Draghi, che come l’altro Mario presidente del consiglio (Monti), è un banchiere servo della Goldman Sachs, di Bilderberg e delle multinazionali.
Questa è l’ennesima azione propagandistica con la quale si vuole a tutti i costi lavare il cervello agli italiani, dicendogli che gli immigrati sono una “risorsa imprescindibile” per la nostra economia, senza i quali, come disse qualche anno fa il presidente Napolitano, “il sistema collasserebbe”: caro Napolitano, il paese è al collasso già da 10 anni, e peggio di così non si può cadere.
E’ ora che gli italiani si guardino attorno, a cominciare dalle proprie tasche, e capire finalmente che sull’immigrazione, coloro che purtroppo governano questa Nazione, li stanno ingannando ed affossando, devono lasciar perdere le stronzate che dice la tv, e fregarsene di essere presi per razzisti se si è contro questa invasione di allogeni.
Bisogna cominciare a capire che non è normale tutto quello che ci circonda, e che la globalizzazione che genera l’immigrazione, altro non è che un processo involutivo della società e dell’economia, perchè ha fatto emergere nuove forme di schiavitù.
Il lavoro è prima di tutto un diritto, e con la globalizzazione è stato letteralmente alienato, distruggendo quelli che sono i principi su cui si basa, ovvero diritto ad una vita dignitosa, diritto al futuro, diritto alla libertà individuale.
A differenza di quanto questi signori vogliono comunicarci, ci sono altri dati che li smentiscono inesorabilmente: l’immigrazione è aumentata a dismisura, ma l’economia italiana è ferma; la disoccupazione tra gli italiani è aumentata, mentre gli immigrati è cresciuta l’occupazione; le imprese degli immigrati che aprono sono di più di quelle che chiudono, per gli italiani è l’esatto contrario; il benessere degli immigrati aumenta, quello degli italiani diminuisce; gli immigrati fanno più figli perchè più agevolati, mentre gli italiani non possono neppure crearsi famiglia, perchè non hanno un lavoro che gli permette di farlo; etc. etc.
Per quanto tempo ancora ci devono prendere per il culo?
è sempre piacevole vedere 3 o 4 pirla che si danno ragione, facendo a gara a chi la spara più grossa per aggiudicarsi il primato in pirlaggine…impareggiabili :))
Pirla sei tu che non rispetti le opinioni di chi la pensa diversamente da te, e se a te piace questa condizione di merda in cui versa la nostra Nazione, contento te contenti tutti, a noi non piace, e sicuramente non siamo solo questi 3 o 4 che commentiamo su questo blog a pensarla così, ma oltre il 50% degli italiani, che per non subire le accuse di razzismo e xenofobia, preferiscono non pronunciarsi.