In Francia Hollande recquisisce le case per darle agli immigrati. Bersani prende appunti

 

FATE LARGO AI NUOVI ARRIVATI

Il Premier francese Jean-Marc Ayrault l’ha reso ufficiale: il governo requirsirà le case sfitte indipendentemente da chi ne sia proprietario, o perché queste siano libere, convertendole in appartamenti per i senza tetto e i “male alloggiati.” Senza ipocrisia: per gli immigrati.

Come primo passo, ha chiesto “un inventario delle case disponibili.” Tale elenco deve essere sulla sua scrivania in “poche settimane”,  “in modo che noi possiamo iniziare gli espropri tra gennaio e febbraio 2013.” Una mossa disperata di Hollande per fermare il crollo della sua popolarità e puntare al suo “esercito di riserva”, i “nuovi francesi”.

Economicamente la Francia stà affondando, e i cittadini stanno perdendo la pazienza: coloro che ancora hanno fiducia in Hollande sono appena il 36%, il più basso livello di qualsiasi Presidente sei mesi dopo l’assunzione dell’incarico. E’ sceso al 31% tra i lavoratori — una catastrofe per un socialista — e al 21% tra i negozianti, artigiani, imprenditori e amministratori delegati.

La disoccupazione è, come in Italia, oltre il 10%, la disoccupazione giovanile oltre il 25%. Nelle banlieus ad altissima concentrazione di immigrati la disoccupazione è molto più elevata. Ad esempio, Clichy-sous-Bois, un sobborgo a est di Parigi, la disoccupazione è al 22% e la disoccupazione giovanile è astronomica, a livelli “greci”. La pressione in queste aree è in aumento, così, Hollande timoroso di nuovi disordini etnici nelle banlieus parigine, decide di recquisire le seconde case per darle ai “male alloggiati”, detto più prosaicamente, ai “nuovi francesi”.

Gruppi come Jeudi Noir (giovedì nero) e Droit au Logement (diritto all’alloggio) hanno fatto pressioni al governo per fare qualcosa per la “crisi degli alloggi”.

La Francia è pronta ad esplodere, solo il “colpo di stato” italiano con l’arrivo di Monti ha deviato l’attenzione degli investitori dalla catastrofe in arrivo: oggi la differenza tra lo spread italiano e quello francese è priva di senso. Non ha nulla di economicamente valido.
Per di più, la società francese è molto meno solida di quella italiana, “grazie” alla sua dis-omogeneità etnica che la rende una polveriera: un mix demenziale di altissima immigrazione e politiche repressive è la perfetta ricetta che la stà conducendo al disastro. E in Italia, stà per arrivare chi vuole applicare la stessa ricetta: il trio comico Bersani-Vendola-Casini.

1 comment

  1. Werner novembre 2, 2012 7:14 pm  Rispondi

    E’ una cosa talmente scandalosa questa, che ha superato il limite della decenza più assoluta: la sinistra è uguale in tutta Europa, e nel caso francese, per molti anni per essere sempre stata così, troppo immigrazionista, è stata all’opposizione.

    E’ chiaro che i francesi, dopo 5 anni di malgoverno di quel buffone di Sarkozy (tutto proclami e niente fatti), non sapendo a quale santo votarsi, hanno scelto Hollande, i socialisti, ovvero la meno peggiore delle alternative. Avessero votato in massa per la Le Pen, non so se la situazione era diversa, ma di certo una cosa del genere non sarebbe mai stata concepita, però avrebbero avuto problemi seri in sede europea, e credo che per questa ragione non l’hanno fatta vincere.

    Qui si può rischiare la guerra civile, perchè i francesi di ceppo europeo (visto che non sono tutti di sangue gallico), a differenza di noi italiani, se vedono il proseguire di queste discriminazioni, s’incazzano di brutto. Fossi in Hollande ritirerei questa inizativa perchè potrebbe generare questo scenario.

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *