COLUMBUS, Ohio – Due volontari in una stazione di voto dell’Ohio hanno segnalato di avere osservato arrivare ai seggi per l’early voting (in molti stati Usa il voto è spalmato in diverse giornate ) pullmini carici di Somali – lo Stato è sede della seconda più grande popolazione somala negli Stati Uniti – poi guidati fino alla stazione di voto e istruiti da interpreti democratici sul processo di voto.
Questa notizia dalle elezioni presidenziali americane, ci permette di affrontare il tema “immigrazione-democrazia”: non esiste una democrazia compiuta e regolare, laddove vi sia una società multietnica.
Le varie comunità di immigrati, individui abituati non al voto “individuale”, ma all’adesione tribale, vengono utilizzate dai politici non, come semplici elettori, ma come “pacchetti di voti”.
In Italia abbiamo avuto l’esempio dei Cinesi cooptati in massa dai candidati alle pseudo-primarie Pd. Si sono viste orde di Rom recarsi in massa ad alcuni seggi Pd in cambio di qualche euro.
E’ chiaro che, lo stesso procedimento elettivo democratico entra in crisi se inoculato dalla dis-omogeneità etnica. Che questa dis-omogeneità sia di origine recente – immigrazione – o storica – balcanizzazione. L’unica differenza è che, nel secondo caso, la crisi è strutturale, perché il voto non è più un voto “individuale” ma tribale o etnico, nel primo, il sistema entra in stallo e la democrazia distorta dall’impreparazione degli immigrati alla vita democratica e quindi, dalla loro “cooptazione” da parte degli apparati partitici come “carne da seggio”.
E’ in definitiva questo, il motivo principale per il quale molti partiti e molti sedicenti politici senza arte né parte adorano l’immigrazione: serve loro, per “distorcere” la democrazia e imporre agli Italiani un’agenda che non condividerebbero mai.
E’ inconcepibile che degli ospiti possano avere voce in capitolo nella direzione della vita pubblica di una società libera. Ahmed non può e non deve, avere lo stesso peso politico di me o di ognuno di voi. Pericle sarebbe d’accordo con noi. Licurgo sarebbe d’accordo con noi. Loro non avevano bisogno di “immigrati”, perché erano sostenuti dal popolo.
I nostri politici, invece, il “popolo” vogliono sceglierselo, i vota comprarseli.
L’immigrazione serve a questo.