Cuba Libre: loro uccidono, noi sotto processo

Da quando i Tecnici sono al governo la considerazione della nostra diplomazia all’estero, è ai minimi termini. Questo, nel solco del celeberrimo ministro Frattini che ancora aspetta l’arrivo di Battisti in Italia.
In India i nostri due Marò sono di fatto prigionieri di uno stato estero da mesi. Ora a Cuba, mentre i Cubani in Italia ammazzano, stuprano e spacciano liberamente – o nei casi “migliori” battono o ballano intorno a pali – giornalisti italiani vengono rapiti dal governo cubano. E processati.

29 set. (Adnkronos/Ign) – Alcuni giornalisti italiani sono stati fermati nei pressi di Camaguey a Cuba e successivamente rilasciati mentre lavoravano sul caso dei coniugi uccisi a Lignano. Ora saranno processati.

Si tratta della giornalista di Mediaset e inviata di Videonews Ilaria Cavo, che stava realizzando un reportage sul duplice omicidio per il programma ‘Domenica Live’, l’operatore Fabio Tricarico, il cronista del ‘Messaggero Veneto’ Domenico Pecile e il fotoreporter del ‘Corriere della Sera’ Stefano Cavicchi.
Fonti della Farnesina hanno confermato all’Adnkronos il fermo a Cuba di quattro giornalisti italiani, aggiungendo che l’ambasciata italiana all’Avana “ha immediatamente attivato tutti i canali opportuni”, a livello del ministero degli Esteri cubano.
Per Pecile è stata fissata alle 15 italiane l’udienza giudiziaria a Cuba . L’inviato è stato fermato dopo che aveva raggiunto e intervistato Reiver Laborde Rico, fratello di Lisandra, accusato insieme alla sorella dell’omicidio dei due coniugi di Lignano Sabbiadoro. ”L’abbiamo sentito ieri sera per l’ultima volta – dicono dalla redazione del ‘Messaggero Veneto’ – e poi gli si è scaricato il telefonino. Sappiamo che alle 15 ora italiana ci sarà un’udienza per direttissima per la restituzione del passaporto”. Pecile ”si trova al momento in un appartamento dove è stato portato in attesa dell’udienza”.
Come riferisce sul sito internet di Tgcom24 Claudio Brachino, direttore di Videonews, Cavo “si trovava insieme a un operatore Mediaset, Fabio Tricarico, e a un fotoreporter del Corriere della Sera. Stava tornando a L’Avana, dopo aver realizzato una parte del reportage, quando è stata fermata dalle autorità. Il fatto è avvenuto ieri sera e la rappresentanza diplomatica italiana è stata immediatamente avvertita”. “Ilaria – ha spiegato Brachino – non ha fatto nulla di illegale. Ha realizzato interviste assolutamente lecite”.

E’ un affronto. Qualsiasi governo degno di questo nome interromperebbe immediatamente qualsiasi relazione economica e, soprattutto, bloccherebbe i flussi di immigrati cubani verso l’Italia. Di prostitute e ballerine ne abbiamo piene le scatole, a meno di essere magnaccia o sfigati.
L’ambasciata italiana a Cuba è la vergogna della nostra diplomazia – ci provino il contrario – un “permessificio” di visti per “turismo” concessi a prostitute spacciatori e trans cubani verso l’Italia.
Non è necessario dire che, scaduto il visto, queste brave persone restano in Italia.

E visti i suoi successi nel campo dell’economia e della politica internazionale, Mario Monti è pronto al secondo mandato.  Senza presentarsi a quel noioso ingombro chiamato elezioni, ovviamente.

 

2 Comments

  1. Antonella settembre 30, 2012 1:54 pm  Rispondi

    Sono sbalordita. In ambito internazionale NON contiamo nulla, meno dello zero.
    E quell’assassina ora sta anche ritrattando con la scusa che è stata forzata dai carabinieri. E il fratello che dice di essere tanto innocente perchè subito dopo è scappato a Cuba? Vedi la differenza: come protegge i suoi connazionali assassini Cuba e come al contrario l’Italia lascia nelle mani degli indiani i due marò, probabilmente innocenti.

  2. Luciano ottobre 1, 2012 11:57 am  Rispondi

    E il bello e’ ke individui vomitevoli come casini e compagnia, vogliono ancora monti perche’ ha restituito dignita’ al paese!!!!!!!
    Ma di quale dignita’ parlano, loro che non sanno neanke cosa significhi la dignita’ di un UOMO, abituati a strisciare all’ombra dei poteri!!!
    Stanno calpestando continuamente la dignita’ delle vittime come nel caso di Alberto Torregiani, paralizzato da battisti.
    Nessuno pensa di attuare una politica restrittiva dei permessi da cuba, brasile, india… altrimenti arriva riccardi a denunciare razzismo.
    Siamo in una palude dalla quale forse solo una sana rivoluzione puo’ salvarci

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