Nel nuovo Sudafrica ‘multirazziale’, i Bianchi sono una razza in via d’estinzione. Una popolazione perseguitata, una minoranza oppressa.
Capita così che migliaia di donne bianche vengano stuprate da bande di predoni africani. Che bambini rimangano orfani, quando, come in questo caso, non tocca anche a loro di essere scannati.
Questa sorte e’ toccata alla famiglia Viana, Portoghesi trapiantati in Sudafrica. Tre giovani neri hanno fatto irruzione nella loro casa, hanno stuprato la moglie e madre, e l’hanno uccisa davanti alla sua famiglia. Poi e’ toccato Tony Viana, il capofamiglia.
Alla fine, i tre Africani hanno ucciso anche Il figlio dodicenne della coppia: affogandolo in una vasca d’acqua bollente.
I tre, nella foto durante il processo in tribunale, sono tornati ridendo nelle loro celle ad udienza terminata.
Il Sudafrica e’ il modello decantato da tutto gli antirazzisti, la società ideale a cui puntare. Ovviamente lo e’ per i bianchi ricchi che vivono in fortini circondati da alte mura e girano in elicottero in spiagge private e presidiate. E’ l’inferno, invece, per le persone normali.
Perchè la fine dell’Apartheid, altro non e’ stato che la fine di quella che era “solidarietà razziale al di la’ delle differenze di classe”, e il trionfo dell’interesse delle classi privilegiate che hanno abbandonati a se stessi i bianchi poveri e delle classi medie, barattando la fine dell’Apartheid, con il mantenimento dei loro patrimoni terrieri e finanziari.
E’ la medesima strategia odierna che le nostre élites privilegiate vogliono imporre ai loro popoli: abbandonarli al loro destino. In periferie desolate, tra le grinfie dei nuovi arrivati.
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Sono convinto che i responsabili di questo crimine orrendo e razzista, non verranno mai puniti in maniera esemplare, perchè ormai in Sudafrica c’è una dittatura della maggioranza negra che tende a penalizzare quella bianca.
Gli stupri ai danni delle donne bianche da parte dei negri sono all’ordine del giorno, ma la stampa internazionale preferisce censurare, ed invece quando si parla di Sudafrica fa sempre il solito anacronistico e paranoico riferimento all’Apartheid, ormai abolito dal 1994.
Nel 2010 tutti entusiasti per il mondiale di calcio in quel paese, e le nazionali europee avrebbero dovuto boicottarlo viste le violenze perpetrate alla minoranza europoide, ma non poteva succedere visto che nazionali come Francia, Olanda, Germania, Inghilterra etc., avevano nelle loro compagini un numero elevato di negroidi. Quello del 2010 tra l’altro è l’ultimo mondiale dove la nazionale nostrana aveva solo giocatori indigeni, e già allora vi era il rischio che il ghanese Baruwah vestisse la maglia azzurra, come poi sarebbe accaduto nell’europeo del 2012, in cui vi fu anche il nigeriano Ogbonna. Di fatti, il sottoscritto – e lo rivendica con orgoglio – in occasione della finale ha tifato Spagna, unica nazionale europea con calciatori autoctoni, e giustizia è stata fatta con la sua vittoria per 4-0, infatti quello del 2010 fu l’ultima competizione in cui ha dato il tifo all’Italia, proprio per i motivi sopraccitati.
Di quel mondiale ricordo pure la trasmissione notturna della RAI, e in uno di quelle puntate, parlarono di Oranja, il famoso villaggio sudafricano interamente popolato dai bianchi, e la cosa che più indisponeva era l’atteggiamento di Maurizio Costanzo, che osava definirli dei “malati di mente” per il semplice fatto che non volevano vivere coi negri.
Da questo punto di vista, sono più liberi a Oranja che qui in Italia, dove chi ci governa ci obbliga a vivere coi negri, gli zingari, gli arabi e pattume vario, con tutto quello che ne consegue.
vivo in sud africa ed ho visto cose peggiori da fare brivido per fortuba yn febbraio andiamo via come fate a sopportare questa feccia che arriva in italia bo sara che non conoscono i negri e i mussulmani se ne accorgeranno presto e questione di tempo ma non tanto