Un riscatto tira l’altro: Italiano rapito in Yemen

Sana’a, 29-07-2012

Un cittadino italiano che opera come agente di sicurezza presso l’ambasciata d’Italia a Sana’a e’ stato rapito in circostanze ancora da chiarire. La conferma giunge dalla Farnesina.
L’Unita’ di crisi del ministero degli Esteri si e’ prontamente attivata, anche attraverso i “canali in loco”. La Farnesina riferisce inoltre di voler mantenere “il piu’ stretto riserbo” per “favorire un esito positivo della vicenda”
La prima notizia del rapimento cittadino italiano, addetto alla sicurezza presso l’ambasciata italiana a Sana’a, nello Yemen, era stata data da fonti diplomatiche occidentali all’agenzia France Presse. L’italiano sarebbe stato rapito da uomini armati.
Il sequestro è avvenuto nella nostra legazione diplomatica, nel quartiere di Hadda, a sud-ovest della città.

Quando cedi, quando mostri al nemico che paghi, e quindi pagherai, il nemico si approfitta di te. Il nostro governo e’ diventato il bancomat del terrorismo islamico e, ovviamente, noi siamo la banca alla quale il governo attinge. A piene mani.

E non solo il terrorismo organizzato, anche i governi stranieri, giocano sulla debolezza dei ‘tecnici’, ricattandocicome nel caso dell’India.

Veniamo poi allo spreco del nostro sistema diplomatico. Cosa fa un’ambasciata nello Yemen, se non la ‘balia’ dei turisti adventure?
E’ tempo di ridimensionare la diplomazia e lasciare, nei paesi non strategici come lo Yemen, una mera rappresentanza. Meno costosa di una principesca sede d’ambasciata.

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