“L’immigrazione porta ricchezza culturale”! Quante volte ci siamo sentiti ripetere questa frase grottesca e chiaramente propagandistica, una frase che rischia di essere totalmente insensata se non la si connette con un’analisi delle singole culture che giungono in Italia attraverso l’immigrazione. Innanzitutto occorre chiarire un punto fondamentale: in Italia esiste già una cultura, quella del popolo italiano appunto. Ne diamo ufficialmente notizia ai promotori dell’importazione culturale, i quali, probabilmente, non ne sono a conoscenza e pensano che l’Italia ne sia priva. Si tratta della cultura sviluppatasi nel corso di quasi 3000 anni di storia gloriosa, quella storia che partendo dalle radici greco-romane porta, in un susseguirsi di fasi e vicende molto affascinanti e ricche culturalmente, sino ai giorni nostri. Non è il caso di soffermarsi su questo punto, non vorremmo turbare troppo le vuote menti degli immigrazionisti; diciamo soltanto che è la storia di un territorio a creare la cultura del popolo che lo abita.
Chiarito questo punto – nella speranza che non ci siano persone prive di decenza etica, capaci di mettere in dubbio tale realtà storica acquisita – occorre porsi un quesito interessante. Se dunque l’Italia ha già una sua identità culturale (ammirata da tutto il mondo e invidiata da buona parte di esso), per quale assurda ragione dovrebbe importare altre culture con l’immigrazione? Potrebbe avere un senso se ne fossimo privi, oppure se tale cultura fosse disprezzata da noi stessi che ne siamo i portatori. Sicuramente, da parte degli italiani, c’è un pò di trascuratezza e superficialità rispetto alla propria identità culturale, ma di certo essa non viene disprezzata. Per quanto ci riguarda, abbiamo la piena consapevolezza dell’immenso patrimonio culturale che ci accompagna e, permetteteci di dirlo, ne siamo molto orgogliosi. La domanda che ci siamo posti non trova una risposta logica, la fatidica frase iniziale ha quindi come unico scopo quello di instillare, nelle menti deboli e plasmabili, un’idea ben precisa: “L’immigrazione è bella, porta cose positive. Dovete accettarla senza fiatare”. Chi vuol credere in questa barzelletta è libero di farlo, per quanto ci riguarda noi preferiamo analizzare la realtà dell’Italia post-immigrazione e questa realtà proprio non ci piace. Gli unici risultati sono stati: degrado urbano, criminalità dilagante e aggressione culturale da parte degli allogeni nei confronti degli autoctoni (prova ne è il processo di islamizzazione che sta travolgendo l’Europa cristiana), non certo arricchimento culturale.
Volendo ragionare per assurdo, diamo per vera tale frase: va bene, l’immigrazione porta ricchezza culturale. Ma anche in questo caso tale assunto appare privo di senso in quanto pone sullo stesso piano tutte le culture, senza fare alcuna distinzione. Cari immigrazionisti, vi diamo un’altra notizia sconcertante: le culture non sono tutte uguali, ci sono culture e culture, ci sono quelle che, sempre ragionando per assurdo, potrebbero portare benefici culturali altre che porterebbero invece solo impoverimento e imbarbarimento.
Un piccolo ma significativo esempio di quello che intendiamo dire. Le menti deboli, plagiate dalla propaganda mediatica, leggano con cautela, il trauma potrebbe essere molto forte e il risveglio piuttosto brusco.
India, 16/07/2012 – Per più di 30 minuti una diciassettenne di Guwahati, in India, è stata molestata da un gruppo di uomini davanti alla telecamera di un reporter fuori servizio. Le immagini, trasmesse in seguito dai media nazionali, hanno suscitato profondo sdegno in tutto il paese. Sia per le violenze subite dalla ragazza – che è stata colpita, denudata e bruciata con diverse sigarette – sia per l’atteggiamento del giornalista che ha ripreso la scena. E che, secondo alcuni, sarebbe dovuto intervenire in difesa della giovane. Anche l’operato della polizia locale è stato duramente contestato: le forze dell’ordine, chiamate in soccorso e distanti appena 2 km dal luogo in cui è avvenuto l’assalto, hanno impiegato circa 45 minuti per arrivare sul posto. L’accerchiamento è avvenuto all’esterno di un bar dove la diciassettenne stava festeggiando il compleanno di un amico. Il ministro degli interni indiano, Chidambaram, ha dichiarato che verranno presi provvedimenti nei confronti dei ragazzi coinvolti. Quattro molestatori sono già stati arrestati. Almeno cinque invece sono ancora ricercati. Molestie simili, in India, sono tristemente diffuse nei luoghi pubblici e anche sui mezzi di trasporto. Nel paese – ma anche in Pakistan e in Bangladesh – è stato anche coniato un apposito termine per definirle: “Eve teasing” (“Molestando Eva”). Il riferimento è alla natura tentatrice di Eva: la responsabilità delle molestie, quindi, sarebbe nella donna.[nbnote ]http://video.repubblica.it/mondo/india-ragazza-spogliata-in-pubblico-4-uomini-arrestati/100793/99172?ref=HREV-3[/nbnote]
Considerando la quantità notevole di immigrati giunti proprio da questi tre paesi (il discorso si può comunque allargare a molte altre nazioni), è lecito affermare che in Italia stiamo assistendo alla diffusione di questa nuova cultura. Ora si comincia a capire meglio anche il perchè dell’aumento spropositato degli stupri in Italia, coinciso con l’inizio dell’immigrazione. Si comprende come mai gli immigrati, in rapporto alla popolazione, commettano molti più stupri rispetto agli italiani. Signori, è la loro cultura. E’ colpa della donna che è tentatrice. Dobbiamo avere rispetto per le culture degli altri popoli e dobbiamo importarle anche in Italia, sono una ricchezza.
Chiudere le frontiere, bloccare l’immigrazione, rimpatriare gli immigrati presenti: questo sarebbe l’unico vero arricchimento.
Molestando Eva: prossimamente, su tutte le migliori coste italiane.
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