
Tipico esempio (secondo il Corriere) di "nuovo italiano" alla "balotelli". Pietro Figlioli è nato a Rio De Janeiro nel 1984. I nonni sono Italiani.
Il Corrierino non molla la presa della propaganda “sportiva”. E così dopo il Ghanese Barwuah detto Balotelli, si tuffa con tutto l’estro proprio del giornalismo fantozziano che lo contraddistingue, nel prossimo evento: le sedicenti Olimpiadi. In realtà un happening pubblicitario per menti deboli.
Il problema del Corrierino è la scarsa intelligenza dei suoi giornalisti che non mancano occasione per rendersi ridicoli. Ecco allora un articolo con i sedicenti “nuovi italiani” che parteciperanno a Londra 2012 con la casacca azzurra:
Ora, basta scorrere le foto e leggere, per capire come il termine “nuovi italiani” sia profondamente strumentalizzato e privo di legami logici con quello che riguarda l’immigrazione.
Innanzitutto, un terzo dei cosiddetti “nuovi italiani”, sarebbero in realtà Italiani per Ius Sanguinis, ovvero per discendenza da genitori figli di Italiani all’estero. Quindi ciò che esiste di più opposto all’idea del “balotelli italiano”: se infatti è Italiano chi è nato in Brasile da genitori italiani, come fa a non essere Ghanese un individuo nato in Italia da genitori ghanesi? Ma si sa, i pennivendoli hanno una tale ansia di propaganda mescolazionista, da non andare tanto per il sottile.
Un tipico esempio, secondo il corriere, di “figlio dell’immigrazione” sarebbe tal Pietro Figlioli, nato in Brasile da genitori, figli di Italiani. O tal Alex Giorgetti nato a Budapest. Insomma, una farsa per mettere su l’ennesimo articolo immigrazionista causa “crisi d’astinenza da Euro2012”.
Ma non basta, in quasi tutti i casi restanti, ci troviamo davanti ad evidenti “naturalizzazioni sportive” di bassa lega. Federazioni che invece di investire nei vivai, preferiscono cooptare l’atleta straniero in cambio di denaro e sponsorizzazioni.
Quindi, una vera e propria stupidaggine, una realtà priva di qualsiasi collegamento con il fenomeno drammatico (per chi la subisce) dell’immigrazione.
Oltre a questo, nasce spontanea la domanda: che senso ha parlare di atleti italiani, francesi o tedeschi, se questi girovagano da una squadra nazionale all’altra? Fate il passo ulteriore, “sportivi” e pennivendoli: chiamtele Coca-Cola e Pepsi.
Ma per favore, cercate di leggere e di capire, prima di scrivere stupidaggini.
Siamo al conformismo più idiota che si possa leggere!
Fra poco, noi italiani, di padre e madre italiani e nati in Italia, dovremmo vergognarci o magari essere esclusi di fronte ai nuovi “paladini dell’italianità”!
Questi giornalisti hanno le cellule cerebrali imbastardite con quelle di un babbuino
Baruwah non è italiano, sia per ragioni genetiche che comportamentali e culturali, E’ AFRICANO E BASTA PERCHE’ E’ NATO A PALERMO DA DUE GHANESI.
Invece questo Pietro Figlioli, brasiliano discendente da immigrati italiani, è italiano alla stessa maniera di tutti noi nati in Italia che hanno antenati che questa Patria l’hanno fatta. Per cui non è un nuovo italiano, ma un italiano nato all’estero.