Mentre i nostri governanti sono agenti protagonisti dell’invasione, in Israele:
Nelle ultime settimane, le autorità israeliane hanno dimostrato una determinazione simile nel deportare gli africani entrati furtivamente nel paese in numero sempre crescente. Con un coraggio che ogni paese occidentale dovrebbe imitare, gli israeliani hanno proceduto all’espulsione con l’esplicito scopo di mantenere il loro stato ebraico. Una volta presa la decisione, sono entrati in azione molto rapidamente.
Il giusto sentimento anti-immigrati era cresciuto da mesi, con i titoli dei giornali israeliani come Haaretz che accusavano “i rifugiati africani disoccupati di avere trasformato le spiagge di Tel Aviv in punti ad alta criminalità . ”
A Maggio, dopo che la polizia ha arrestato quattro eritrei e sudanesi che avevano violentato una 19enne, il ministro dell’Interno Eli Yishai disse che i clandestini africani andavano rastrellati e deportati .Più tardi, nello stesso mese, diversi membri della Knesset dissero che gli africani dovevano essere espulsi. “Dobbiamo espellere gli infiltrati”, disse Danny Danon del partito Likud.
Un altro membro della Knesset, Miri Regev, chiamo’ gli immigrati un ‘cancro nel nostro corpo’.
Seguirono violente proteste popolari contro l’immigrazione.Pochi giorni dopo, il 3 giugno, una nuova legge sull’immigrazione entro’ in vigore, questa consente la detenzione dei clandestini fino a tre anni, pene detentive di cinque a 15 anni per chiunque aiutare o di proteggere i clandestini. Quello stesso giorno, il ministro dell’Interno Yishai lamentando che “i musulmani che arrivano qui non credono nemmeno che questo paese appartiene a noi, l’uomo bianco”, aggiungendo che avrebbe usato “tutti gli strumenti per espellere gli stranieri, fino a quando non fosse rimasto neanche un infiltrato”.
Chissà cosa pensa di queste dichiarazione Gad Lerner.L’8 giugno, la Corte israeliana, evidentemente in Israele la magistratura non odia il proprio popolo, ha stabilito che i clandestini potevano essere mandati a casa, poiché il loro paese era sicuro.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua opinione che è una priorità assoluta completare un muro di 150 miglia lungo il confine con l’Egitto per tenere fuori gli africani.Due giorni dopo, il gabinetto israeliano ha approvato nuova normativa che prevede un periodo di cinque anni di carcere per chi assume un immigrato clandestino. Il testo dello stesso disegno di legge definisce gli immigrati illegali “una minaccia strategica per la società israeliana”.
L’11 giugno, appena tre giorni dopo la sentenza, la polizia ha iniziato la deportazione. L’Onu ha protestato, sostenendo che il Sud Sudan era ancora troppo pericoloso per il rimpatrio, ma il ministro dell’Interno Yishai e’ stato impassibile. “Io preferisco che Israele venga criticato, mentre continua ad esistere come Stato ebraico, piuttosto che perda la sua identità etnica venendo elogiato”, ha detto.
Un residente Tel Aviv assistendo al rastrellamento di immigrati ha osservato che “deve essere fatto o domani avremo nessun paese.” Il primo ministro Netanyahu, d’accordo, ha sottolineato che gli immigrati minacciano il carattere ebraico di Israele .
Chiunque abbia a cuore l’identita , altro non puó che elogiare questo modo di agire davanti alla minaccia posta in essere dall’immigrazione e dai suoi profeti.
Israele ha un governo, delle istituzioni e una stampa per i quali i propri cittadini vengono prima di sconosciute orde africane. Per inqualificabile la difesa della propria terra e’ un dovere e non, un atto di bieco egoismo razzista.
Ovviamente nessun organo umanitario ha osato protestare in modo energico contro Israele. Nessuno xenofilo ha usato il solito refrain ‘nazisti,razzisti,fascisti’, forse perchè suonerebbe un poco ridicolo se riferito agli Ebrei.
Ma se non sono razzisti loro, che difendono con le unghie e con i denti l’identità etno-culturale del proprio popolo, per quale motivo, dovremmo esserlo noi, che lo stesso vogliamo fare in Italia?
E se vi diranno che espellere i clandesti i e’ impossibile, sappiate che nel 1954, il presidente Usa Eisenhower diede l’ordine di deportare gli immigrati illegali messicani. Il Servizio Immigrazione e Naturalizzazione ando’ porta a porta in California, Texas e New Mexico, e catturando e deportando 130.000 clandestini. Nello stesso periodo più di un milione di clandestini torno’ volontariamente in Messico.
Si puó fare.
Sembra il racconto di un sogno… e invece si può fare…
Vorrei vedere veramente il nostro lerner contro chi vorrà starnazzare x queste decisioni… ma si sa, i sinistrorsi sono capaci di rinnegare se stessi quando non conviene