Monti: «Beni pubblici, pronti alla cessione» In vendita i «gioielli» di Comuni e Regioni
Il premier: «Siamo già al lavoro, presto atti concreti»
E’ questo l’unico motivo per il quale Monti, lo schiavo Mario Monti, è stato messo dai suoi padroni nel posto che oggi occupa: svendere, come già fatto in passato da altri due eurofanatici, Ciampi e Amato, i gioielli pubblici.
Quindi non, strutture in perdita, ma società e bene che rendono e sui quali gli amici di Mario Monti hanno messo gli occhi. E le grinfie.
E così, da bravi tecnici, se ne sbatteranno del referendum sull’acqua e la privatizzeranno, con la complicità di chi, come Bersani, finse di partecipare a quella campagna non, per interesse politico, ma per convinzione ideale.
I poteri, i grandi agglomerati finanziari sfruttano le crisi da loro generate, per indebolire le “resistenze” interne e imporre ai popoli di svendere quello che è loro. Questa è la missione della quale, dal primo momento, è stato investito Monti: fare gli interessi di Goldman Sachs e accoliti.
Vedrete che sarà la stessa pseudo-banca americana ad occuparsi delle privatizzazioni dalle quali incasserà indirettamente e direttamente, un bel malloppo. Qualcosa ci sarà, ovviamente, pur se briciole, per gli schiavi obbedienti come MM e i tre cagnolini da passeggio Alfano-Bersani-Casini.
All’annuncio, hanno fatto seguito le lodi sperticate dei giornali i cui padroni sono pronti a sedersi al lauto banchetto. Gli stessi media che iniziavano a “spazientirsi” con MM e a lanciare “velate minacce” nei confronti del suo governo. Era in ritardo sul piano: quello della spartizione.
E’ tempo di andarli a prendere.