NEW YORK – Padre di 30 figli con 11 donne alla ricerca di un aumento del contributo statale di sostentamento. Desmond Hatchett, 33 anni, originario del Tennessee, ha avuto i numerosissimi figli in 14 anni, e da undici donne diverse. L’uomo dovrebbe sostenere la sua prole con un lavoro da salario minimo. La sua passione di ‘collezionare’ figli lo ha portato diverse volte in tribunale per fronteggiare una battaglia con tutte le madri dei suoi figli, ognuna delle quali chiede un assegno di sostegno. Ognuna prende già dallo stato federale l’assegno per i figli.
Questo accade, quando le “abitudini” da Terzo Mondo incontrano il Welfare del Primo Mondo.
La poligamia, che l’Islam ha solo “codificato”, è la norma nell’Africa Nera. Ma a differenza della “poligamia araba”, quella subsahariana risponde a canoni differenti ed è dettata da un’evoluzione etno-culturale diversa, nella quale il modello di famiglia non esiste come cellula primaria della società.
Mentre il modello familiare europeo è sostanzialmente “nucleare” ( anche se ha subito un recente degrado dovuto all’assalto della modernità), e mentre quello arabo-islamico si riconosce nel sistema si, poligamico, ma “fisso” (un uomo, diverse mogli e figli in una “casa”), la poligamia africana si contraddistingue per essere “nomadica”: l’uomo visita le sue varie mogli che vivono in luoghi separati, sono le donne i veri “capi famiglia” responsabili del mantenimento e allevamento dei figli. Gli uomini nella cultura familiare africana sono totalmente de-responsabilizzati dalla cura della prole.
E’ ovvio che il contatto con la civiltà europea e la colonizzazione avevano imposto un modello familiare occidentale, e che questo modello, con la de-colonizzazione, è stato lentamente riassorbito dalla vegetazione precedente. Questo avviene anche negli Usa, dove con la fine della schiavitù, e soprattutto con la stagione dei “diritti civili”, gli afro-americani si sono “liberati” dall’imposizione del modello familiare europeo, tornando alle origini: oggi, in America, l’80% dei Neri nasce e cresce in una famiglia monoparentale (la madre) e il padre è solo una presenza “nomadica”.
Questo ci dice due cose: i comportamenti hanno radici “biologiche” profonde e l’ambiente nel quale si vive può solo scalfirle. Ci dice anche che, uno Stato Sociale pensato per popolazioni europee, rischia di avere, se applicato a individui estranei alla nostra cultura, effetti indesiderati e costi impossibili.
Garantire il sostegno alle madri sole, è stato un fatto di civiltà che nelle nostre società serve a garantire una vita dignitosa a vedove e donne abbandonate. Ma se queste nostre protezioni entrano in contatto con abitudini diverse, dove “l’abbandono della madre e del figlio” sono non casi rari, ma la norma, allora ci troviamo a dover mantenere e sostenere una cultura e un modo di vivere che non approviamo. Anzi, lo ” incitiamo” favorendo il nomadismo sessuale e familiare che è insito nella cultura poligamica africana.
Questo sta appunto accadendo negli Usa, e sta accadendo qui, in Italia, ora, dove i cittadini contribuenti mantengono i figli di padri che li abbandonano. Milioni di immigrati vivono sulle spalle di uno stato sociale costruito con i sacrifici dei padri dei nostri padri.
Questo è, non solo moralmente riprovevole, ma etno-biologicamente autolesionista, in natura lo fa il Cuculus canorus , ma solo perché viene ingannato, noi invece lo facciamo perchè siamo malati, malati di un nichilismo moderno, troppo moderno.
lo stiamo vedendo in modo sempre più chiaro ed inequivocabile anche nei nostri paesi europei.è tipico dei neri fare i parassiti,è parte della loro natura.e questo aspetto ci disgusta profondamente.non hanno senso civico,non hanno voglia di capire e di imparare e sono privi di etica e senso logico.è evidente che nel nostro continente non ci deve essere posto per loro,per tanti buoni motivi,altro che dialogo fra le culture ,ricchezza e linfa vitale.evitiamo il degrado della nostra civiltà facendoli stare da loro
Il negro pensa solo alla soddisfazione materiale (forse è per questo che le elites finanziarie tanto lo apprezzano), in particolare del ventre e del pene, sono casi rarissimi gli scienziati neri, o i letterati, o gli eruditi in generale. Possono diventare buoni sportivi, anche per i vantaggi immediati che ciò comporta, ma provano una profonda idiosincrasia per le manifestazioni alte del pensiero, l’intellettualismo è da loro rifiutato e probabilmente non capito. E non si tratta solo di una fetta di popolazione, solo pochi possono essere intellettuali è chiaro, ma di una caratteristica generalizzata, e questo spiega il loro mancato sviluppo tecnologico, che non è, come sostengono i soliti esterofili terzomondisti, causato dalla colonizzazione, al contrario. La colonizzazione fu possibile proprio perché di fronte a uomini col fucili, e con una cultura alle spalle, si presentarono primitivi con l’anello al naso. La colonizzazione, al contrario ahimé, ha consentito quel poco di sviluppo e organizzazione, che si sta rapidamente putrefacendo sotto il controllo colorato che hanno attualmente i paesi subsahariani.