Il Nemico in casa

Londra, 2007. Immigrati islamici di seconda e terza generazione, perfettamente “mimetizzati” nella cosiddetta “società britannica”, fanno esplodere dei mezzi pubblici.
Tolosa, 2012. Un immigrato algerino di seconda generazione, nato in Francia e con cittadinanza repubblicana, fa strage di bambini innocenti in una scuola.
Nel mezzo, tante altre stragi evitate, vedi Milano una settimana fa, e la stessa impronta a contraddistinguerle: figli di immigrati, spesso nati nei paesi europei, come protagonisti in negativo.
Tutto questo non c’ha insegnato nulla: gli anni sono passati e le morti sono state inutili.

La serpe ci sta crescendo in seno.

Non solo permettiamo l’ingresso nei nostri territori di individui culturalmente estranei, ne facilitiamo anche l’espansione numerica, attraverso sussidi alle famiglie numerose e la concessione di tutti quei benefit che dovrebbero servire a sostenere invece, la nostra natalità.
Il terrorista “francese” ne è un esempio lampante. Viveva in una casa popolare insieme alla famiglia.
L’immigrazione è una sanguisuga che drena le risorse che, in assensa di immigrati, si dirigerebbero verso le parti disagiate e meno abbienti della nostra società. Invece prendono la strada di Mohamed Merah.
Quando ascoltate un politico o uno di quei demografi che hanno perso il senno, dire che il presunto problema della natalità si “risolve” con l’ingresso di “carne fresca” dal Terzo Mondo: sputate metaforicamente sulle loro facce. E’ in realtà l’opposto.
Anche non tenendo conto dei costi e dei drammi che l’immigrazione porta con sé. E anche fingendo di non capire che importando Africani, Cinesi et similia, risolviamo solo un problema quantitativo e non, qualitativo. Ecco, anche se fossimo sciocchi come i politici e i demografi, e ignorassimo queste semplici evidenze, c’è anche da dire che l’immigrazione non risolve il problema della natalità, anzi, lo esacerba e amplifica.
L’arrivo massiccio di individui poveri, li mette in diretta concorrenza per tutti quei servizi e risorse con le “potenziali famiglie italiane”, rendendone così più dilatata nel tempo la formazione e, conseguentemente, diminuendo il numero di nascite.
La presenza di Marocchini che vivono in dieci in due stanze, non rende certo il mercato immobiliare più abbordabile per le coppie italiane. Senza contare che, la manodopera straniera, ha l’effetto di precarizzare il mondo del lavoro, altro fattore frenante alla formazioni di nuove famiglie.
In sintesi: permettiamo l’ingresso nei nostri confini di elementi totalmente estranei. Li foraggiamo e ne facilitiamo la crescita, a discapito nostro e della nostra gente.
In cambio, riceviamo bombe e stragi.
Il nemico è in casa, ed è camuffato: veste come noi, mangia come noi, e parla come noi. E’ apparentemente, integrato. Ma non è come noi.

1 comment

  1. Danilo marzo 27, 2012 1:25 pm  Rispondi

    hai ragione su tutto, ma non sono d’accordo sull’ultima frase “è perfettamente integrato”. Lo dimostra il fatto che se lo fosse le loro donne non girerebbero con pastrani lunghi e neri e velo in testa. Si vogliono differenziare dalle nostre donne perchè loro sono “sante pure e caste….”ah ah ah..

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