Ue:Colle,no a difesa interessi nazionali
Assurdo e oltre la legalità costituzionale.
Il capo di uno stato che non vuole difendere l’interesse nazionale del Paese. Quali interessi difendere, invece, signor “che belli i carri armati sovietici a Budapest”: quelli delle Banche? Quelli di Goldman Sachs? Quelli dei suoi padroni?
Non basta per metterlo in stato di accusa e condurlo in ceppi davanti al Parlamento? Ah, già, il Parlamento è un’estensione degli stessi padroni di cui è estensione Napolitano. E non parlo del popolo.
Ci fossero dei parlamentari seri, e non degli zerbini in gita premio, qualcuno chiederebbe conto di queste dichiarazioni infami.
(ANSA) – PARIGI – E’ necessario ”andare avanti sulla via della integrazione” europea ”secondo lo spirito comunitario delle origini” e non ”ripiegare su posizioni di difesa anacronistica di interessi e prerogative nazionali” talvolta ”dettate da egoismi e da illusioni di autosufficienza di taluni Stati membri”. E’ un passaggio dell’intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano davanti all’Assemblea nazionale francese.
Anacrostica è la presenza di un presidente della repubblica nominato da un parlamento legale ma illegittimo. Anacronistiche sono le idee sempre fuori tempo di Napolitano: con i Sovietici, quando schiacciarono la primavera di Budapest sotto i cingolati dei loro carri armati. E con i neo-sovietici della Ue che oggi vogliono schiacciare le identità nazionali sotto il peso dell’usura bancaria.
Urge una badante. Italiana.
Dalle dichiarazioni rilasciate ieri dal Presidente Napolitano, rivolte ai partiti italiani:
“Per il bene dell’Italia devono trovare di volta in volta i limiti oltre i quali non deve spingersi la loro discordia””
Quindi la colpa sarebbe della democrazia – “discordia” tra i partiti – se il presidente Napolitano l’ha soppressa un anno fa? Troppo facile Presidente!
“Nessuno meno di me – sosteneva il filosofo – può pensare di prendere la parola per negare l’ufficio e l’importanza della politica nella vita dei popoli come degli individui. Senza politica, nessun proposito giunge alla sua pratica attuazione”.
Qualcuno potrebbe rammentare al Presidente Giorgio Napolitano – piu’ adeguato ormai definirlo CAPO e basta – che per suo, esclusivamente suo volere e ufficio:
lui stesso ha soppresso la politica dal momento in cui ha sciolto il Parlamento sovrano in Italia ripristinando cosi’ la DITTATURA, senza lasciar scegliere agli ITALIANI. Una imposta da soggetti internazionali a suon di ricatti e minacce
laddove c’e’ dittatura, non c’e’ ne’ politica ne’ pratica attuazione. Solo FEUDALESIMO, consacrazione della CORRUZIONE Presidente! Medioevo… l’alto… E i partiti sono ancora li’! A fare che?
Lei avrebbe dovuto rivolgersi agli ITALIANI che lei dovrebbe rappresentare. E’ chiaro che non ha fatto ne’ l’uno ne’ l’altro. E cita pure Benedetto Croce! Per l’appunto…
Abbia almeno la decenza di esprimersi con termini suoi ossia autobiografici. Se proprio vuole scomodare uomini di statura di una Italia d’altri tempi (e’ chiaro) si ispiri al Presidente Pertini
tratto da stampalibera